Vlahovic tornerà senza avere il peso che lo aggrava da titolare con l'ossessione del gol
Innanzitutto Allegri, che può preparare le partite senza doversi inventare stregonerie tattiche per riusciere a mandare la Juventus in gol. Quindi la squadra stessa, ovvero i compagni, consapevoli e convinti di avere un terminale efficace, capace di capitalizzare la fatica e il lavoro che si svolge tra difesa e centrocampo. Ma c’è un terzo soggetto che può godere anche lui una dose supplettiva di serenità: Dusan Vlahovic! Già, proprio lui, il ragazzo costretto a diventare uomo poco più che ventenne e non ancora prontissimo per gestire al meglio le responsabilità e il peso di una maglia come quella bianconera. Troppe volte si è notata la sua ansia da prestazione, alla ricerca di un gol che pareva più una medicina alla sua agitazione interna che l’apice per vivere un momento di gioia pura. Ora, grazie alla possibilità di non sentire completamente sulle proprie spalle le sorti della Juventus in chiave marcatura, può recuperare la condizione senza affanni psicologici, provando così a immaginare un rientro più graduale anche a livello di stress mentale. Del resto l’abitudine a vivere con serenità certe pressioni può richiedere a volte qualche tempo in più, soprattutto se il carattere deve essere ancora in parte forgiato. Vlahovic ha ventidue anni, un’età in cui non è così scontato mettere a fuoco tutto e tutti in maniera precisa e naturale. Strano, ma vero. Proprio grazie a Milik e Kean, il processo potrebbe beneficiare di una accelerata.