Gli attacchi mediatici
Sulle scrivanie dei nuovi vertici juventini finiranno, poi, molti attacchi mediatici. Giustificati o meno, non mancano mai. È, d’altronde, nell’ordine delle cose: la Juventus è la squadra più popolare d’Italia e quindi inevitabile bersaglio, a volte anche in modo irriverente, aumentando la frustrazione del popolo bianconero, che si sente orfano di una difesa mediatica e sogna il contrattacco in un clima sempre più tossico e prevenuto, nel quale si auspicano sentenze prima che i tribunali istruiscano i processi e in cui, talvolta, si fa un uso spregiudicato di materiale giudiziario. Il rispetto, in questo caso, è quello che i tifosi vorrebbero fosse difeso con maggiore vigore dal club e dalla proprietà. È vero che il giudizio che conta è quello dei tribunali, ma viviamo in un Paese dove le cronache e i commenti viaggiano molto più veloci della Giustizia, finendo a volte per farne inopinatamente le veci.
La battaglia della Juventus
Naturalmente i tifosi chiedono una difesa sicura ed efficiente anche nelle aule dei tribunali. Ma questo è, forse, il punto sul quale si sentono più tranquilli. La scelta del nuovo Consiglio d’Amministrazione è il preludio a una battaglia che la Juventus vuole condurre con determinazione e che vedrà la prima puntata venerdì, a Roma, davanti alla Corte d’Appello Federale per la questione della riapertura del processo plusvalenze. Non è la più importante delle vicende, ma è un ottimo riscaldamento per quello che arriverà in primavera. Una cosa è certa: la nuova dirigenza bianconera non si annoierà granché.