Plusvalenze Juventus, il piano dei ricorsi per provare il ribaltone

Il primo passo sarà il Collegio di garanzia che può annullare la sentenza o chiedere alla Corte federale un nuovo verdetto

La quiete dopo la tempesta? No, manco un po’. L’attivismo più sfrenato, invece, per cercare di riportare indietro le lancette del tempo e i punti di classifica che la squadra aveva ottenuto sul campo prima della legnata firmata dalla Corte federale d’appello. Dunque la società bianconera ha attivato una sorta di unità di crisi dove raggruppare tutte le risorse e le forze possibili per organizzare al meglio la difesa che dovrà formulare il ricorso al Collegio di garanzia dello sport presso il Coni per chiedere l’annullamento della sentenza. I tempi sono noti per il procedimento: entro una decina di giorni la Corte federale d’appello depositerà le motivazioni del verdetto e a quel punto la Juventus avrà sino a 30 giorni di tempo per presentare il proprio ricorso. E sperare che vengano annullati i quindici punti di penalizzazione.

L'importanza delle motivazioni della sentenza

Va ribadito che il Collegio di garanzia dello sport non potrà entrare nel merito bensì solo sulla legittimità, ovvero se ci sono stati eventuali errori di applicazione della norma e della legge o violazioni di carattere procedurale. Qualora venissero ravvisati, il Collegio potrebbe muoversi con due strade: decisione con rinvio o senza rinvio. Nella seconda ipotesi boccerebbe integralmente la pena e la Juventus si ritroverebbe di colpo i 15 punti. Nella prima, invece, si rimanderebbe il tutto alla Corte federale d’appello che dovrebbe, tenuto conto delle osservazioni avanzate dal Collegio di garanzia, riformulare una nuova pena che sarebbe ovviamente più mite in quanto alcune delle violazioni contestate non potrebbero più far parte del “pacchetto finale” in quanto ritenute illegittime alla fonte. Sarà dunque fondamentale leggere non bene ma benissimo le motivazioni della sentenza in quanto proprio tra quelle righe la difesa bianconera potrebbe individuare le criticità sulle quali incidere e passare così in maniera decisa al contrattacco. Che il Collegio “tiri le orecchie” alla Corte federale d’appello non è così inusuale.

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Il caso di Lotito

Uno dei casi più recenti finito sui giornali con una certa rilevanza riguarda Claudio Lotito, presidente della Lazio, a settembre 2021, per il caso tamponi Covid per alcuni giocatori utilizzati. In quel caso il Collegio di garanzia contestò la legittimità di alcuni passaggi della motivazione della sentenza firmata dalla Corte federale d’appello che lo aveva condannato a 12 mesi di inibizione, riportando la palla alla stessa Corte federale che, alla luce delle contestazioni del Collegio, ritarò poi la pena a due mesi. Dunque cresce il fermento nell’attesa di conoscere le motivazioni del verdetto controfirmato dai giudici Torsello (presidente della Corte federale d’appello), Lombardo, Mazzoni, Barbieri, Teodori, Scordino e Falini.

L’ipotesi Tar

C’è poi da segnalare che qualora la Juventus non ottenesse un riscontro positivo al Collegio di garanzia dello sport potrebbe - e in questo caso verosimilmente lo farà - avanzare ricorso al Tar (Tribunale amministrativo del Lazio) e anche al Consiglio di Stato, anche se in questi casi i tempi della giustizia ordinaria, si sa, non viaggiano di pari passo con quelli della vita reale e, quindi, sportiva.

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La quiete dopo la tempesta? No, manco un po’. L’attivismo più sfrenato, invece, per cercare di riportare indietro le lancette del tempo e i punti di classifica che la squadra aveva ottenuto sul campo prima della legnata firmata dalla Corte federale d’appello. Dunque la società bianconera ha attivato una sorta di unità di crisi dove raggruppare tutte le risorse e le forze possibili per organizzare al meglio la difesa che dovrà formulare il ricorso al Collegio di garanzia dello sport presso il Coni per chiedere l’annullamento della sentenza. I tempi sono noti per il procedimento: entro una decina di giorni la Corte federale d’appello depositerà le motivazioni del verdetto e a quel punto la Juventus avrà sino a 30 giorni di tempo per presentare il proprio ricorso. E sperare che vengano annullati i quindici punti di penalizzazione.

L'importanza delle motivazioni della sentenza

Va ribadito che il Collegio di garanzia dello sport non potrà entrare nel merito bensì solo sulla legittimità, ovvero se ci sono stati eventuali errori di applicazione della norma e della legge o violazioni di carattere procedurale. Qualora venissero ravvisati, il Collegio potrebbe muoversi con due strade: decisione con rinvio o senza rinvio. Nella seconda ipotesi boccerebbe integralmente la pena e la Juventus si ritroverebbe di colpo i 15 punti. Nella prima, invece, si rimanderebbe il tutto alla Corte federale d’appello che dovrebbe, tenuto conto delle osservazioni avanzate dal Collegio di garanzia, riformulare una nuova pena che sarebbe ovviamente più mite in quanto alcune delle violazioni contestate non potrebbero più far parte del “pacchetto finale” in quanto ritenute illegittime alla fonte. Sarà dunque fondamentale leggere non bene ma benissimo le motivazioni della sentenza in quanto proprio tra quelle righe la difesa bianconera potrebbe individuare le criticità sulle quali incidere e passare così in maniera decisa al contrattacco. Che il Collegio “tiri le orecchie” alla Corte federale d’appello non è così inusuale.

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