Plusvalenze, Grassani la pensa come la Juventus sulla carta segreta

Le dichiarazioni dell’avvocato che difende pure il Napoli in merito al documento che la Procura ha fornito alla Covisoc nell’aprile 2021

TORINO - Se anche l’avvocato Mattia Grassani (legale tra gli altri del Napoli) si schiera dalla parte della Juventus… In un certo senso, via. O, quantomeno, su un dato specifico: la fantomatica «nota 10940» che la Procura non vuole mostrare e che secondo la difesa bianconera potrebbe invalidare il processo Plusvalenze (con annessi 15 punti di penalizzazione). Dopo aver spiegato il perché e il percome la Juventus sia stata penalizzata e ancora rischi, l’esperto risponde a specifica domanda, che abbiamo avuto modo di porgli durante la diretta di «Tv Play di calciomercato.it». Avvocato, ma è vero che anche lei (in quanto difensore di altre società) si era associato alle eccezioni della Juventus in merito alla «carta segreta»? «Noi abbiamo appreso in udienza che tra i dirigenti della Juventus e la procura vi era stata un’interlocuzione per avere la copia della corrispondenza tra la procura e Covisoc. Non l’abbiamo mai avuta e non la conosciamo, ma quando i valenti legali della Juventus hanno speso molte parole su questo argomento c’è sembrato convincente. A noi come a tutti i co-deferiti. Stiamo parlando del primo filone celebrato tra aprile e maggio. Fu là che si discusse di questo documento che poteva servire nell’ottica delle difese a scardinare il principio del rispetto dei tempi dell’indagine della procura federale. Quando gli avvocati della Juventus hanno ricostruito tutta quella interlocuzione noi l’abbiamo come tutti ritenuta fondata con gli esiti che sappiamo».

Di quale nota si parla

La nota è un documento in cui la Procura ha fornito alla Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio Professionistiche delle «indicazioni interpretative». Il punto è che si tratta di un carteggio del 14 aprile 2021: 7 mesi prima della formale apertura dell’inchiesta della Procura. Secondo i bianconeri potrebbe dimostrare che le indagini sono iniziate con grande anticipo, ergo potrebbe provare un clamoroso sforamento di tempi e iter processuali. Fin qui siamo ai condizionali, ma una certezza c’è: Chiné ha sempre rifiutato di depositare quella nota (che potrebbe tornare utile al Collegio di Garanzia).

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