Juventus, i tifosi di tutto il mondo alzano la voce: “Giustizia da banane”

Dalla Cina all’Australia, la clamorosa sentenza della Corte Federale d’Appello che ha punito duramente il club bianconero sta avendo un’eco enorme

TORINO - Si espande a macchia d’olio, ben oltre i confini disegnati dalle vette delle Alpi o dalle acque del Mediterraneo, la protesta innescata negli scorsi giorni dai referenti regionali degli Juventus Official Fan Club di tutta Italia. Il sentimento d’amara ingiustizia che ha contagiato il popolo bianconero all’indomani della sorprendente sentenza della Corte Federale d’Appello, che ha gravato con quindici punti di penalizzazione la classifica degli uomini di Allegri in seguito alla revocazione della sentenza sulle plusvalenze, ha infatti ben presto raggiunto i quattro angoli del globo. I tifosi di tutto il mondo si sono uniti a una contestazione che, nelle prossime ore, assumerà contorni più definiti per quanto concerne tempistiche e modalità. L’adesione alla causa, intanto, è stata registrata in Francia, su impulso del Fan Club di Talange, pochi chilometri da quella Joeuf che ha dato i natali a Platini, come in Iraq, attraverso una dura nota dei tifosi con base a Nassiriya in riferimento a “una giustizialista giustizia sportiva”. E così via: da un Paese all’altro, da un continente all’altro. “Esprimiamo il nostro disappunto per il modo in cui la giustizia sportiva si è espressa, senza parametri e con parzialità”, si legge in un documento firmato da tutti i JOFC dell’America Latina, dall’Ecuador fino al Venezuela.

Dagli Usa all’Arabia Saudita: unico coro Juve

L’iniquità è diventata una costante della giustizia sportiva italiana quando c’è di mezzo la Juventus”, le parole invece utilizzate nel comunicato congiunto sottoscritto dai ventuno club presenti nella Cina continentale. E così via, appunto, lungo il solco tracciato a inizio settimana dai tifosi residenti negli Stati Uniti e in Canada, i primi a unirsi alla galoppante protesta in Italia con un documento che ha abbracciato l’intero Nord America. “Esprimere un supporto incondizionato alla società è d’obbligo dopo l’ingiusta decisione subita”, spiega invece la nota promossa dagli Juventus Official Fan Club appartenenti al mondo arabo, firmata dai sostenitori bianconeri presenti in Algeria, Arabia Saudita, Bahrain, Egitto, Emirati Arabi, Giordania, Kuwait, Marocco, Mauritania, Libano, Libia, Oman, Palestina, Qatar, Siria e Tunisia. Parole del tutto analoghe a quelle espresse dai tifosi presenti nelle decisamente più vicine Bulgaria, Croazia, Macedonia e Serbia, unite in coro all’interno di un comunicato diffuso dagli JOFC dei Balcani, o di quelli a Montecarlo e in Svizzera. Ma il serpeggiante malcontento dei cuori bianconeri, dopo il verdetto di venerdì scorso che ha lasciato perplessa persino un’abbondante fetta di addetti ai lavori, tra avvocati e magistrati, si è spinto davvero a tutte le latitudini. A Cuba, anche, dove i Fan Club locali si sono espressi circa “una sanzione che sembra parte di un linciaggio” e “un caso che pare più un complotto che un atto di giustizia”. E perfino in Australia, dove quello da parte della giustizia sportiva italiana è stato definito un “Banana’ show”.

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