Szczesny 6
Da compassato guardiano copre con attenzione la profondità dietro i difensori e lo spazio aereo in area di rigore: clean sheet ritrovato.

Danilo 6
Attento in campo e sempre presente nella testa dei compagni: capitano in pectore cui la squadra non sa e non vuole mai rinunciare.

Bremer 6.5
Ci mette il piedone quando Dia può colpire a botta sicura, ci mette la testa quando piovono palloni arcuati dalle fasce.

Alex Sandro 6
Finalmente una serata tranquilla, orfana di svarioni che troppo spesso hanno contraddistinto le sue prove negli ultimi anni.

De Sciglio 6
Sta ritrovando la condizione fisica e questa, numeri alla mano, non può che essere una buona notizia per Allegri.

Iling-Junior (34’ st) ng

Miretti 6.5
Lascia il segno anche se la sua prestazione dura meno di un tempo, complice un brutto infortunio: fa comunque in tempo a indirizzare la gara conquistando il rigore del vantaggio grazie al suo consueto dinamismo.

Locatelli 6.5
Direttore d’orchestra composto, ma pragmatico: smista in maniera scolastica, ma efficace.

Rabiot 6
Impiega metà frazione a carburare e rischia di pagare l’approccio negativo a caro prezzo: ammonito al quarto d’ora, dopo si prende qualche rischio di troppo con un intervento deciso seppur onesto su Bradaric. Poi cresce per attenzione e sostanza.

Kostic 7
Per tutto il primo tempo, a essere onesti, si nota più per i duri interventi arrancando dietro gli avversari che per le tradizionali sgroppate sulla corsia di sinistra. Ma, proprio allo scadere, si reinventa rapace d’area di rigore e trova un gol che pesa tantissimo sull’economia della partita.

Cuadrado (17’ st) 6
Nuova acconciatura e buon impatto.

Di Maria 7
In carriera ha giocato centinaia di partite più esaltanti e più appariscenti, ma Allegri sostiene che nel calcio esistano le categorie e lui una volta di più lo testimonia: le azioni più pericolose della Juventus passano dalle sue giocate, che siano anche “solo” un appoggio di prima o una palla in verticale. Mette lo zampino nello sviluppo che porta al penalty del vantaggio e, quando si mette in proprio, solo la traversa gli dice di no.

Chiesa (17’ st) 6.5
Ci mette energia e voglia: presente negli ultimi venti metri, sfiora il gol all’incrocio dei pali.

Vlahovic 8.5
Nel pallone stretto tra le braccia per auto-incaricarsi del rigore c’è tutta la sua voglia di segnare e tutta la necessità di ritrovare fiducia. L’esecuzione dal dischetto è perfetta e i benefici, non a caso, sono immediati: un attimo dopo tenta la grande soluzione al volo dalla distanza, poi scappa in maniera spettacolare di tacco eludendo l’intervento di Troost-Ekong. E la sua partita gira al punto che, anche una goffa svirgolata in area, si trasforma in un assist per Kostic. Così, d’incanto, Vlahovic si riscopre l’implacabile DV9: pallone in profondità di Fagioli in avvio di ripresa e pronta doppietta personale. Boom boom.

Kean (34’ st) 6.5
Ancora un ottimo impatto a gara in corso: solo il palo lo rimbalza.

All. Allegri 7
La sua Juventus ritrova il clean sheet in campionato, per la prima volta segna tre reti in trasferta e lui può anche permettersi di gestire le energie del gruppo nella ripresa. Da Vlahovic in poi, tante buone notizie da Salerno, a parte l’infortunio capitato a Miretti.
