Juventus, Vlahovic ritrovato: pronto a rispondere a fischi e accuse

Attaccato da Commisso e dai tifosi viola, mai a segno da ex. La doppietta alla Salernitana lo lancia verso la sfida speciale. Allegri sempre più tentato dal tridente con Di Maria e Chiesa

TORINO - Centottantasette minuti, due panchine consecutive, zero gol. Rigenerato dalla doppietta di Salerno, da quel tiro ciccato trasformatosi in assist che suggerisce un ribaltamento della fortuna e da una condizione, a detta di Massimiliano Allegri, mai così buona, Dusan Vlahovic si avvicina al quinto incrocio con la Fiorentina con la voglia e la convinzione di cambiare l’ultimo dei numeri citati prima. Domani andrà a caccia del primo gol dell’ex contro i viola, poco più di un anno dopo averli lasciati per passare alla Juventus.

Un trasferimento, ufficializzato il 28 gennaio 2022, fortemente voluto dall’attaccante serbo e per questo più che mai indigesto a Firenze, non solo sul fronte della tifoseria, ma anche su quello societario. Come leggete nella pagina a fianco, il presidente viola Rocco Commisso durante questi dodici mesi abbondanti non è certo stato tenero con Vlahovic, tra accuse di disonestà e di volere la rovina della Fiorentina e minimizzazioni del suo contributo e dell’impatto della sua perdita. Né di certo erano stati più affettuosi i tifosi viola al ritorno di Vlahovic allo stadio Franchi, il 2 marzo 2022 nell’andata della semifinale di Coppa Italia: diecimila fischietti in tribuna, che si facevano sentire a ogni pallone toccato dal serbo accompagnati da cori e insulti di chi non fischiava. Il tutto preceduto dalla coreografia della curva Fiesole raffigurante l’Inferno di Dante, con uno striscione che riportava un verso del canto XXXII della Divina Commedia, dedicato ai traditori dei parenti... Un trattamento che Vlahovic patì così come la marcatura aggressiva di Igor, non risultando mai pericoloso (ma la Juve vinse comunque 1-0). E mai più titolare a Firenze: a secco anche a Torino nella semifinale di ritorno (2-0 per i bianconeri), entrò solo al 76’ all’ultima giornata di campionato al Franchi, con la Fiorentina in vantaggio 1-0 e poi a segno di nuovo al 91’. Fiorentina-Juventus di questa stagione, alla 3ª giornata, è stata invece l’unica partita saltata prima dell’infortunio da DV9, sempre titolare nelle altre 15 disputate dalla squadra bianconera, ma rimasto in panchina 90 minuti il 3 settembre al Franchi nonostante il risultato di 1-1. Facendo sorgere il dubbio che Allegri lo avesse fatto rifiatare proprio in quell’occasione per evitargli una sfida particolarmente complicata per lui, che già pretende tantissimo da se stesso e poteva essere spinto a strafare dalla voglia di replicare a insulti e fischi.

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Vlahovic cercherà di trascinare la Juve

Né insulti né fischi attenderanno però Vlahovic domani, in un Allianz Stadium in cui per giunta il tifo organizzato viola sarà del tutto assente per protesta contro le modalità di acquisto dei biglietti. Del resto un anno di Juventus, oltre che uno in più di età, matura e insegna a convivere con la pressione e con le emozioni, così il centravanti serbo è più che mai pronto per la sfida al passato. Mettendo davanti a tutto il presente, ossia i tre punti da conquistare per continuare nella risalita in campionato, cominciata proprio con la sua doppietta e il suo involontario assist per Kostic contro la Salernitana. «Un attaccante vive per segnare, ringrazio Di Maria per avermi lasciato il rigore», aveva commentato Vlahovic all’Arechi dopo aver ritrovato il sorriso assieme al gol che in bianconero gli mancava dal derby del 15 ottobre, tra pubalgia e sosta mondiale. Quel gol al Torino dopo la sconfitta con il Milan aveva dato il là alla serie di otto vittorie consecutive in campionato. Le reti alla Salernitana dopo la sconfitta con il Monza segneranno l’inizio di un altra serie? Intanto oggi Vlahovic cercherà di trascinare la Juve al bis, quasi certamente fin dal primo minuto. Brillante fisicamente e rigenerato psicologicamente, appare improbabile ai limiti dell’impossibile che Allegri faccia a meno di lui, per quanto possa pesargli lasciare fuori Moise Kean. Molte meno certezze su chi sarà ad affiancare DV9 in attacco, con la tentazione tridente che si fa via via più concreta, con Chiesa e Di Maria vicini al serbo al fischio d’inizio in un 4-3-3 o in un 3-4-2-1. Se invece Allegri scegliesse ancora il 3-5-2, l’azzurro sarebbe favorito sul Fideo: e anche lui è alla ricerca del primo gol dell’ex alla Fiorentina, sfidata solo due volte in bianconero.

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TORINO - Centottantasette minuti, due panchine consecutive, zero gol. Rigenerato dalla doppietta di Salerno, da quel tiro ciccato trasformatosi in assist che suggerisce un ribaltamento della fortuna e da una condizione, a detta di Massimiliano Allegri, mai così buona, Dusan Vlahovic si avvicina al quinto incrocio con la Fiorentina con la voglia e la convinzione di cambiare l’ultimo dei numeri citati prima. Domani andrà a caccia del primo gol dell’ex contro i viola, poco più di un anno dopo averli lasciati per passare alla Juventus.

Un trasferimento, ufficializzato il 28 gennaio 2022, fortemente voluto dall’attaccante serbo e per questo più che mai indigesto a Firenze, non solo sul fronte della tifoseria, ma anche su quello societario. Come leggete nella pagina a fianco, il presidente viola Rocco Commisso durante questi dodici mesi abbondanti non è certo stato tenero con Vlahovic, tra accuse di disonestà e di volere la rovina della Fiorentina e minimizzazioni del suo contributo e dell’impatto della sua perdita. Né di certo erano stati più affettuosi i tifosi viola al ritorno di Vlahovic allo stadio Franchi, il 2 marzo 2022 nell’andata della semifinale di Coppa Italia: diecimila fischietti in tribuna, che si facevano sentire a ogni pallone toccato dal serbo accompagnati da cori e insulti di chi non fischiava. Il tutto preceduto dalla coreografia della curva Fiesole raffigurante l’Inferno di Dante, con uno striscione che riportava un verso del canto XXXII della Divina Commedia, dedicato ai traditori dei parenti... Un trattamento che Vlahovic patì così come la marcatura aggressiva di Igor, non risultando mai pericoloso (ma la Juve vinse comunque 1-0). E mai più titolare a Firenze: a secco anche a Torino nella semifinale di ritorno (2-0 per i bianconeri), entrò solo al 76’ all’ultima giornata di campionato al Franchi, con la Fiorentina in vantaggio 1-0 e poi a segno di nuovo al 91’. Fiorentina-Juventus di questa stagione, alla 3ª giornata, è stata invece l’unica partita saltata prima dell’infortunio da DV9, sempre titolare nelle altre 15 disputate dalla squadra bianconera, ma rimasto in panchina 90 minuti il 3 settembre al Franchi nonostante il risultato di 1-1. Facendo sorgere il dubbio che Allegri lo avesse fatto rifiatare proprio in quell’occasione per evitargli una sfida particolarmente complicata per lui, che già pretende tantissimo da se stesso e poteva essere spinto a strafare dalla voglia di replicare a insulti e fischi.

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