Juve, perché Allegri s'arrabbia se lo chiamano Mister 1-0

Dopo il pareggio con il Nantes, il tecnico ha sbottato in tv: il tono e il lessico hanno tradito tutta la tensione nervosa dell'uomo chiamato a guidare i bianconeri nel loro momento più travagliato dal 2006 a oggi
Juve, perché Allegri s'arrabbia se lo chiamano Mister 1-0© LaPresse

La prima volta risaliva al 27 aprile 2019, quando Allegri litigò furiosamente con Adani su Sky. Di nuovo, ieri, 16 febbraio 2023, Sky è stata teatro di uno sfogo dell'allenatore della Juve o, per meglio dire, di un monologo, poiché l'ottimo collega Stefano De Grandis, grande conoscitore di calcio, non ha fatto nemmeno in tempo a completare la sua domanda, peraltro più che mai legittima e posta in termini positivi. Allegri ha sbottato: "Non voglio che la squadra vinca 1-0, non l'ho mai voluto. È un luogo comune, sono cose inesatte. Dal Milan alla Juventus, le mie squadre hanno sempre chiuso prime in difesa e seconde in attacco, hanno sempre segnato 70-80 gol: dai dati non scappi, le chiacchiere le porta via il vento. Se volete vi dico sempre di sì, così vi do ragione, ma non posso sentire che le mie squadre vogliano l'1-0. Voi chiacchierate di niente, io di numeri". I numeri, si sa, schiacciano le parole: in questa stagione, fra campionato e Coppe, i bianconeri hanno vinto 7 partite su 31 segnando un solo gol e non subendone nessuno; in campionato, vantano 14 incontri su 22 con la difesa imbattuta, attualmente la seconda del torneo e contano il quinto attacco del torneo.

Juve, il nervosismo di Allegri

In Europa, la Juve ha perso 5 partite su 6 in Champions League e, in Europa League, ha pareggiato in casa contro la tredicesima del massimo campionato francese, attualmente staccata di 26 punti dal Psg capolista. Il tono e il lessico di Allegri dopo il pareggio con i francesi, viziato dalla sesquipedale cantonata dell'arbitro Pinheiro, hanno tradito tutta la tensione nervosa che fa sentire il suo peso sull'uomo chiamato a guidare la squadra bianconera nel suo momento più travagliato dal 2006 a oggi. Fermo restando il diritto di ogni tecnico ad avere la propria concezione del calcio, dei calciatori, del gioco, è evidente che il peccato originale del secondo mandato di Allegri risieda proprio nella scarsa qualità della sua manovra. È altrettanto vero che non finiamo più, se cominciano a sgranare il rosario delle geremiadi fra infortuni, jella, vicissitudini extracampo, cda azzerato, inchieste di magistratura ordinaria e sportiva, 15 punti di penalizzazione aspettando il Collegio di garanzia. Morale: in questo momento, la Juve deve concentrarsi su ogni partita che l'attende. Fino alla fine.

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