Juventus, Chiesa freme verso Nantes: Allegri ci crede

L’esterno sta smaltendo il leggero affaticamento e anche ieri ha rispettato la tabella di recupero: Max studia come sfruttarlo al meglio alla Beaujoire

TORINO - Dal Nantes al Nantes. Il treno per l’Europa di Federico Chiesa non conosce fermate intermedie. Nessun ritorno a casa – o almeno negli immediati dintorni, per lui che è nato a Genova – nel fine settimana: con i compagni impegnati in campionato a La Spezia, l’esterno ha continuato a stantuffare su un binario parallelo. Non in Liguria, ma alla Continassa, complice una piccola noia muscolare che ha però fatto scattare il più classico dei campanelli d’allarme. Troppo importante l’impegno di giovedì in Francia per prendersi alcun azzardo, a maggior ragione riguardo un profilo fisiologicamente a rischio dopo gli eterni dieci mesi trascorsi ai box. E così il numero 7 bianconero, che aveva disputato da titolare tre delle ultime quattro gare della Juventus, si è goduto una domenica di riposo. Con l’obiettivo di smaltire il leggero affaticamento accusato dopo la sfida d’andata contro i Canarini e presentarsi nelle migliori condizioni possibili al via dei secondi 90’, ammesso che siano sufficienti per decretare la qualificata agli ottavi di Europa League.

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Lavori in corso

Staff medico e staff tecnico, di concerto, nei giorni scorsi hanno stilato un programma personalizzato per Chiesa, in modo da consentirgli di abbassare per qualche seduta i carichi di lavoro e poi mettere a tutti gli effetti nel mirino la partita di Nantes. E così sta avvenendo, al saldo di contrattempi all’immediata vigilia della partita alla Beaujoire. Anche ieri, infatti, l’ala azzurra ha regolarmente svolto il lavoro previsto dalla tabella, candidandosi per prendere parte alla trasferta francese. Con l’obiettivo di derubricare a uscita sorniona, una specialità della casa, la frase di Allegri a margine della vittoria con lo Spezia: «Chiesa? Vediamo se sta bene, altrimenti ne faremo giocare un altro...». Più che un modo per fare pretattica, negli auspici, una frase per dare responsabilità a tutta la rosa.

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Verso il Nantes

Le condizioni dell’ex Fiorentina avevano portato alla decisione di risparmiarlo per La Spezia in ragione del suo gioco fatto di accelerazioni e strappi, che lo pone in una posizione di rischio per quanto concerne gli infortuni muscolari, ma le evoluzioni delle ultime ore sembrano far volgere il meteo sulla sua testa al sereno. Che poi possa essere impiegato a Nantes dal primo minuto o meno, naturalmente, è ancora presto per dirlo. Anche perché la decisione di Allegri non dipenderà soltanto dalla condizione atletica del 25enne ligure. Il tecnico, prima ancora, dovrà infatti valutare la sostenibilità nell’occasione del tridente, oltre al fatto che – appunto – il match potrà spingersi oltre i 90’. Non solo: con le cinque sostituzioni a e con un impegno che potrebbe andare per le lunghe, in casa bianconera sarà fondamentale preservare qualche arma da sfoderare in corso d’opera. E, in questo senso, Chiesa ha già dimostrato di essere uno degli elementi più incisivi.

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Fattore continuità

L’esterno, in ogni caso, sta ogni giorno meglio. E a Nantes dovrebbe esserci. Con le sue sgasate, con la sua voglia di spaccare la partita. Elementi che sarebbero certamente preziosi per la Juventus, chiamata a scardinare la difesa di una squadra che in casa sa chiudersi a riccio ed esaltarsi (i francesi non hanno incassato gol in tre delle ultime quattro sfi de casalinghe in campionato). A maggior ragione dopo aver ritrovato una certa continuità e una bella sorsata di fiducia nelle ultime settimane, con la mezz’ora disputata a Salerno che ha inframezzato le gare dal primo minuto contro Lazio, Fiorentina e Nantes stesso. Chiesa sta tornando, e in Francia lo vuole confermare.

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TORINO - Dal Nantes al Nantes. Il treno per l’Europa di Federico Chiesa non conosce fermate intermedie. Nessun ritorno a casa – o almeno negli immediati dintorni, per lui che è nato a Genova – nel fine settimana: con i compagni impegnati in campionato a La Spezia, l’esterno ha continuato a stantuffare su un binario parallelo. Non in Liguria, ma alla Continassa, complice una piccola noia muscolare che ha però fatto scattare il più classico dei campanelli d’allarme. Troppo importante l’impegno di giovedì in Francia per prendersi alcun azzardo, a maggior ragione riguardo un profilo fisiologicamente a rischio dopo gli eterni dieci mesi trascorsi ai box. E così il numero 7 bianconero, che aveva disputato da titolare tre delle ultime quattro gare della Juventus, si è goduto una domenica di riposo. Con l’obiettivo di smaltire il leggero affaticamento accusato dopo la sfida d’andata contro i Canarini e presentarsi nelle migliori condizioni possibili al via dei secondi 90’, ammesso che siano sufficienti per decretare la qualificata agli ottavi di Europa League.

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