A proposito, la sfida d’andata ha riportato tra i temi d’attualità la diatriba che coinvolge chi stima Allegri e chi invece lo critica: lei da che parte sta?
«Da nessuna, perché per emettere giudizi bisognerebbe vivere lo spogliatoio dall’interno. E perché nel gruppo è stata comunque innescata una bella reazione dopo la mazzata del -15. Poi, per carità, a me piace soprattutto vedere le squadre esprimersi al massimo del proprio potenziale...»
Visto che ai tempi di Lippi era piuttosto in voga: per esaltarsi questa Juventus ha bisogno del tanto invocato tridente?
«Sicuramente sì, per imporsi nel gioco e per vincere le partite bisogna avere un atteggiamento propositivo e offensivo. Anche se questo comporta una grande dispersione di energie e impone agli attaccanti di essere i primi difensori in fase di non possesso».
Da attaccante ad attaccante: come valuta il primo anno solare in bianconero di Vlahovic?
«La fiducia e i gol, nella testa di una punta, sono fondamentali, al pari della condizione fisica. Il serbo è stato sfortunato a incappare nella pubalgia: anch’io l’ho avuta da giovane e sono rimasto fermo a lungo. Ma Dusan è un talento eccezionale e ha ancora margini di miglioramento davanti a sé: la Juventus è stata perfetta nel puntare su di lui un anno fa e dovrebbe farlo anche per il futuro: lo inserisco tra i migliori interpreti del ruolo in circolazione».
L’ha impressionata, invece, la semplicità con cui Di Maria ha risolto gli ultimi grattacapi della squadra?
«L’argentino nelle ultime gare sta facendo vedere che straordinario giocatore sia stato in passato, anche se personalmente sono abituato a pensare alla Juventus come a un club che punta sui migliori giovani del panorama, non su Cristiano Ronaldo o Di Maria a fine corsa. Non costruirei il domani del club su di lui, insomma, anche se in questo momento è prezioso».
In definitiva, dove vede i bianconeri a fine stagione?
«Questa Juventus si salverà se saprà arrivare fino in fondo all’Europa League, in modo da garantirsi comunque l’accesso alla prossima Champions. In campionato, invece, non può fare altro rispetto a quello che già sta facendo tra tante difficoltà: cercare di vincere tutte le partite e vedere cosa accade strada facendo».