La Russa: Contro la Juve partiamo sempre da -1 ma me la prendo con l'Inter

Intervista al presidente del Senato, noto tifoso interista: "Ingiustificabile la povertà del gioco nerazzurro"

 Il giorno dopo Inter-Juve, incrociare alla radio Ignazio La Russa, Presidente del Senato nonché dichiarato tifoso nerazzurro, è sempre un esercizio giornalisticamente interessante. Figurarsi poi se anche l'ultimo derby d'Italia ha portato con sé le roventi polemiche sul gol di Kostic, i 3'53" impiegati dal Var per decidere sul fallo di mano di Rabiot. Galeotta è "la Politica nel pallone" (nomen omen), puntata n.693, storica trasmissione di GR Rai Parlamento condotta da Emilio Mancuso. Spogliandosi delle veste istituzionali che la vogliono super partes, la seconda carica dello Stato non le manda a dire, né all'arbitro, né al Var, né alla Juve. E nemmeno a Inzaghi.

Povertà di gioco

Alle proteste di Inzaghi, Allegri ha replicato ricordando il gol della Salernitana alla Juve che doveva essere annullato... La Russa sogghigna: "Mi fa ridere Allegri che tira fuori il gol della Salernitana. La verità è che, quando giochiamo contro la Juve, noi partiamo sempre da -1 e questo lo sappiamo. Tuttavia, ciò non giustifica la povertà dal gioco dell'Inter: ha avuto più di 70 minuti per pareggiare e non c'è riuscita. Sì, condizionata da quell'ingiustizia palese e mi fa ridere che qualcuno abbia messo in discussione il tocco di mani di Rabiot, ma noi lo sappiamo che, contro la Juve, bisogna fare sempre qualcosa di più. È vero che, ogni tanto, alla Juve, con altre squadre, altre partite, altri arbitri, non sempre è girato tutto bene. Ma con l'Inter, non ci sono dubbi... Persino quando avevamo già vinto lo scudetto s'inventarono un rigore che li fece andare in Champions a scapito del Napoli quella volta lì. Non mi soffermo troppo sull'ennesimo favoritismo pro Juve, questa volta del Var, ma anche dell'arbitro che non è andato a vedere le immagini: devo ancora capire questo regolamento. Però me la prendo soprattutto con l'Inter: non si può giocare in quel modo lì. Credo che anche l'incolpevole allenatore cominci a essere colpevole: è incolpevole poiché non sappiamo che cosa possa fare, tuttavia, quando le squadre cominciano a non dare segnali di continuità purtroppo si dà la colpa al'allenatore".

Ronaldo e Iuliano

Irrompe Briatore, juventino doc. La Russa ricorda quella volta che proprio Flavio lo accompagnò a vedere Juve-Inter del '98, lo scontro Ronaldo-Iuliano, l'ira di Simoni ("Solo la Juve poteva riuscire a farlo arrabbiare così"). Mi dissero: ma La Russa, è nostro ospite, come si permette di urlare così? "Ebbene, se tornassi, urlerei ancora". Si torna a Inter-Juve di ieri: perché, secondo il presidente del Senato, Chiffi non è andato al Var? "Secondo me per ignavia, per non assumersi la responsabilità, preferiva che un dato non oggettivo rimanesse responsabilità del Var: non m'han detto che non devo andare, non m'hanno obbligato, quindi io non vado". Mancuso domanda: tornano i fantasmi del passato, la forza politica della Juventus? "Non è la forza politica, è il favoritismo che per mille ragioni è storico per la Juve, almeno in questo campionato. Ne ha avuto bisogno in altri. Però la Juve è forte è uno squadrone, è un allenatore che sa mettere bene in campo i giocatori, che sa lanciare i giovani. La Juve non ha bisogno di questi favori". Tackle di Briatore: "Volevo solo dire che la sudditanza psicologica verso la Juve non è poi così efficace, visto che le hanno tolto 15 punti. Il fallo di mano di Rabiot c'era, l'hanno visto tutti: non ho capito perché l'arbitro non sia andato a vedere che cosa fosse successo, evitando di scaricare la responsabilità sul Var. Detto questo, l'Inter aveva 70 minuti per recuperare, ma ha giocato male, la Juve ha giocato meglio. Questo Var deve essere messo a posto". La Russa apprezza: "Briatore come sempre è molto obiettivo e molto sportivo. Ha ragione: la Juve ha giocato meglio dell'Inter, ci poteva stare il 2-0 per la Juve e non l'1-1 per l'Inter".

Conte o Mourinho? No, grazie

E in Champions, dove può arrivare l'Inter? "Se la squadra sa motivarsi da sola, perché l'ottimo allenatore evidentemente non è un motivatore, può andare lontano. Se vinciamo contro il Benfica, che è fortissimo, andiamo in finale, ma sarà molto difficile eliminare i portoghesi". Che cosa è cambiato fra lo Spalletti che allenava l'Inter e lo Spalletti artefice del Grande Napoli? "Intanto è cambiato perché ha Osimhen. Intendiamoci: Spalletti ha meriti enormi, ha forgiato alcuni giocatori, altri grandi giocatori li ha trovati. A Napoli non c'era l'obbligo di vincere come c'è all'Inter: all'Inter non puoi sbagliare niente, a Napoli hai lo spazio per pensare di poter sbagliare. Chi in panchina all'Inter ,se dovesse cambiare tecnico: Conte? Mourinho? Sono un po' minestre riscaldate. A me piace Thiago Motta oppure Juric: uno di questi due".

-15  da togliere

Il 19 aprile il Collegio di Garanzia deciderà sul -15 alla Juve. "A me spiace che queste cose possano portare a una penalizzazione e lo dice uno che non è filojuventino. A me spiace se la Juve, che ha 6 punti più dell'Inter, non va in Coppa dei Campioni qualora la penalizzazione venisse confermata. Dovrebbero infliggerle una penalizzazione economica enorme, non toccare i punti conquistati sul campo".

Pugno duro

La conversazione si sposta sul caso ultrà, sui criminali incidenti scatenati a Napoli dai barbari tedeschi, sull'inverecondo trattamento riservato ai mille tifosi interisti imprigionati all'uscita del metro di Oporto, sui tremila tifosi inglesi annunciati a Napoli per Italia-Inghilterra, sul Feyenoord che tornerà a Roma. Che fare, presidente La Russa? Ha ragione De Laurentiis, dobbiamo fare quello che non hanno fatto gli altri governi: usare il pugno duro per chi trasforma lo sport più bello del mondo per sfogare gli istinti belluini”. La seduta è tolta.

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