Ohibò, ora nonno Max si prende a cuore il destino dei giovincelli? Il post-partita del successo sul Verona si è rivelato terreno fertile per discutere di movimento azzurro e di sistema calcio in Italia, con un occhio di riguardo alle nuove generazioni. Ma il nuovo status di Allegri, dopo la nascita del nipote Filippo, non c’entra. E, a ben vedere, il pensiero del tecnico bianconero non risulta nemmeno in controtendenza con quello che il rettangolo verde ha raccontato negli ultimi anni. «Sono venuto a sapere che vogliono alzare il limite d’età del campionato Primavera, ma secondo me non ci può giocare un ragazzo di 20 anni, che a momenti c’ha già due figlioli», l’estrema sintesi della colorita filosofia dell’allenatore toscano. Accusato negli anni, appunto, di non concedere il meritato spazio ai giovani più promettenti, con la stagione in corso che rappresenta la più classica delle eccezioni che confermano la regola. Ecco, però... però le parole di Allegri, in qualche modo, confermano il suo storico sulla panchina di Milan e Juventus, quando ha centellinato l’utilizzo dei prodotti del vivaio.