Juve, è la vendetta di Ceferin ma la guerra non è finita

Il presidente della Uefa celebra i problemi dei club della Superlega. Dichiarazioni pesanti, mentre proseguono i tentativi di mediare e incombe la Corte Europea

È una guerra politica, iniziata due anni fa con l’annuncio notturno della Superlega e che ieri ha visto il presidente dell’Uefa autocelebrare mediaticamente la sua vittoria. Aleksander Ceferin ha, infatti, dichiarato: «È interessante notare che dei tre club che si dichiarano i salvatori del calcio, per quanto si apprende dai media, uno è impegnato in un procedimento penale per questioni di bilancio, un altro per aver trasferito denaro a uno dei i leader nell’organizzazione arbitrale. Vedremo se anche il terzo ha qualcosa». I tre club della Superlega liquidati in poche righe: Juventus e Barcellona moralmente condannate prima di qualsiasi sentenza, il Real Madrid minacciato (non si sa bene di che cosa) neanche troppo velatamente. Negli ultimi dodici mesi, l’evolversi degli eventi sembra aver garantito la personale vendetta di Ceferin contro l’ipotesi della Superlega. Anche se la guerra non è ancora finita: solo la Corte di Giustizia Europea può scrivere l’ultimo atto e lo farà, presumibilmente, tra giugno e luglio.

E chissà cosa pensa l’avvocato generale della Corte, Maciej Szpunar, delle dichiarazioni di Aleksander Ceferin. E come leggeranno quelle parole gli stessi giudici della Curia europea, che nei loro uffici in Lussemburgo stanno analizzando le due relazioni dell’avvocatura sull’Uefa (caso Superlega e caso Anversa). Perché da quelle parti su sciocchezzuole democratiche come la divisione fra potere esecutivo e giudiziario, tendono a essere pignoli e si potrebbe alzare più di un sopracciglio di fronte al presidente dell’Uefa che condanna non solo prima dei tribunali sportivi, ma anche di quelli statali.

Le parole di Ceferin

Ceferin, nell’intervista al quotidiano sloveno Ekipa, spiega: «Non posso commentare direttamente per due motivi. In primo luogo, perché abbiamo un comitato disciplinare indipendente incaricato di farlo. E in secondo luogo, perché non ho aff rontato la questione in dettaglio». Una premessa paradossale alla luce di quanto aggiunge subito dopo: «Tuttavia, posso dire qualcosa. Mi sono informato e la situazione è gravissima. Quello del Barcellona è così grave che, secondo me, è uno dei casi più gravi che abbia mai visto nel calcio». E ora il comitato «indipendente» proceda pure con il suo iter autonomo e incondizionato…

Più avanti Ceferin non è esattamente garantista con la Juventus: «La storia della Juventus doveva finire come è finita. Perché tutto era sbagliato», dice il presidente, senza considerare che allo stato attuale delle cose non c’è stato nemmeno un rinvio a giudizio nell’iter penale e nessuna sentenza definitiva nell’ordinamento sportivo. Il presidente dell’Eca e membro dell’esecutivo Uefa, Nasser Al-Khelaifi, per fare un esempio, è indagato dalla magistratura parigina con accuse gravissime di sequestro di persona e tortura (peraltro in una vicenda legata all’assegnazione dei Mondiali al Qatar), ma Ceferin non lo menziona e non menziona i guai che, potenzialmente, potrebbero creare non pochi problemi alla sua istituzione.

È una guerra politica quella che si sta combattendo non un confronto equilibrato

Ma è una guerra politica quella che si sta combattendo non un confronto equilibrato. Più delle aggressive dichiarazioni di Ceferin, che da due anni a questa parte ci ha abituati a un eloquio non esattamente morbido se si tratta di suoi nemici (paragonati a serpenti e criminali comuni), è intrigante scoprire i tentativi di mediazione sottotraccia, con i messaggi inviati ripetutamente a Torino, anche attraverso i media più fedeli a Nyon: se rinnegate la Superlega e abbandonate il progetto vi tratteremo con maggiore magnanimità. E la Juventus che fa? Nicchia, per il momento. Anche perché ha altri processi a cui pensare e alla Continassa non si registrano particolari timori sul fronte dell’accordo per il FairPlay Finanziario, visto che anche la riscrittura dei bilanci non dovrebbe comportare problemi. L’Uefa potrebbe però squalifi care la Juventus dalle competizioni europee sulla base delle sentenze della Figc, ma ovviamente pende su tutto la pronuncia della Corte di Giustizia Europea. E così prove di forze e mediazioni si alternano.

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