Juventus, inizia l’altra partita: manovra stipendi, agenti, club

L’altro filone su cui sta lavorando il procuratore Chiné è a una prima fase cruciale: difese al lavoro

Già. C’è il “filone plusvalenze”, per il quale la Juventus resta in sospeso. I suoi ex o attuali dirigenti Andrea Agnelli, Maurizio Arrivabene, Fabio Paratici e Federico Cherubini risultano condannati in via definitiva all’inibizione (tra i 16 e i 30 mesi), mentre la penalizzazione della società (con le inibizioni dei componenti dell’ex Cda) è stata rinviata alla Corte federale d’appello, che l’aveva comminata, con la richiesta di chiarire “l’apporto causale” dell’operato dei consiglieri ed “eventualmente” di correggere il -15. Peccato, però, che il dispositivo che prevede quanto sopra manchi ancora delle relative “motivazioni”.

Entro il 22 maggio

Il Collegio di garanzia deve provvedere - secondo regolamento - entro il 22 maggio, anche se si auspica che possa procedere nel giro di due settimane al massimo. Il fatto che la presidente Gabriella Palmieri Sandulli sia “relatrice unica” non aiuta. Potrebbe dunque volerci più tempo del previsto. Tant’è. Occorrerà aspettare qualche altra settimana per capirci qualcosa in più e minimo un mese per giungere alla celebrazione del nuovo processo in Cfa. Ergo, sapere quanti punti verranno di nuovo tolti alla Juventus (c’è chi pronostica tra i 6 e i 9, ma c’è anche chi sarebbe stupito se ci si discostasse molto dal -15 comminato il 20 gennaio).

L’altro filone

Ma incombe anche un altro filone, per ora solo di indagini (appena chiuse), in merito al quale c’è assai meno da attendere in quanto a prossimo bivio. Trattasi del filone uno e trino legato alla cosiddetta manovra-stipendi; ai “rapporti tra società e agenti” e “rapporti di partnership con altri club”. Nello specifico, punto uno: il procuratore Giuseppe Chiné sostiene che nella stagione 2019-2020 la Juventus ha depositato presso la Lega di Serie A gli accordi di riduzione di 4 mensilità (marzo, aprile, maggio e giugno 2020) di 21 calciatori e dell’allenatore Sarri omettendo però di depositare gli accordi economici di recupero di tre delle quattro mensilità rinunciate.

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Il ruolo di Chiné

Il tutto allo scopo di posticipare i costi all’esercizio contabile successivo (2021) violando così “il principio contabile di competenza economica e il principio di par condicio con le altre società di Serie A”. Più o meno lo stesso vale per l’anno successivo. Punto due. Il procuratore Chiné ha riscontrato presunte violazioni del Codice di giustizia sportiva (articolo 4) in relazione ad alcune collaborazioni con agenti di calciatori ai quali sarebbero stati dati mandati fittizi e che sarebbero stati pagati in assenza di una reale attività di intermediazione. Punto numero tre. Il procuratore ritiene che la Juventus abbia violato le norme stipulando accordi confidenziali (relativi all’acquisto, cessione o al riscatto di calciatori) senza provvedere al deposito della relativa modulistica in Lega o depositando una modulistica con accordi diversi da quelli effettivamente conclusi.

Il lavoro della difesa Juve

La chiusura indagini è stata notificata alla Juventus, intesa come club, e ad Andrea Agnelli, Fabio Paratici, Pavel Nedved, Federico Cherubini, Paolo Morganti, Stefano Braghin, Giovanni Manna e Cesare Gabasio. I legali della Juventus in questi giorni stanno lavorando h24 per la produzione delle memorie difensive, il cui termine di consegna scade in settimana. Ovviamente questo filone si intreccia con quello legato alle plusvalenze. L’articolo contestato è il 4,comma 1: quello sulla lealtà sportiva. Lo stesso ai sensi del quale sono scattate le condanne per dirigenti nell’altro processo. Nell’ottica di chiudere quanto prima la vicenda e non portarsi zavorre fino alla prossima stagione, al Juventus potrebbe anche decidere di scegliere riti alternativi (l’accordo pre-deferimento, il patteggiamento preprocesso).

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Già. C’è il “filone plusvalenze”, per il quale la Juventus resta in sospeso. I suoi ex o attuali dirigenti Andrea Agnelli, Maurizio Arrivabene, Fabio Paratici e Federico Cherubini risultano condannati in via definitiva all’inibizione (tra i 16 e i 30 mesi), mentre la penalizzazione della società (con le inibizioni dei componenti dell’ex Cda) è stata rinviata alla Corte federale d’appello, che l’aveva comminata, con la richiesta di chiarire “l’apporto causale” dell’operato dei consiglieri ed “eventualmente” di correggere il -15. Peccato, però, che il dispositivo che prevede quanto sopra manchi ancora delle relative “motivazioni”.

Entro il 22 maggio

Il Collegio di garanzia deve provvedere - secondo regolamento - entro il 22 maggio, anche se si auspica che possa procedere nel giro di due settimane al massimo. Il fatto che la presidente Gabriella Palmieri Sandulli sia “relatrice unica” non aiuta. Potrebbe dunque volerci più tempo del previsto. Tant’è. Occorrerà aspettare qualche altra settimana per capirci qualcosa in più e minimo un mese per giungere alla celebrazione del nuovo processo in Cfa. Ergo, sapere quanti punti verranno di nuovo tolti alla Juventus (c’è chi pronostica tra i 6 e i 9, ma c’è anche chi sarebbe stupito se ci si discostasse molto dal -15 comminato il 20 gennaio).

L’altro filone

Ma incombe anche un altro filone, per ora solo di indagini (appena chiuse), in merito al quale c’è assai meno da attendere in quanto a prossimo bivio. Trattasi del filone uno e trino legato alla cosiddetta manovra-stipendi; ai “rapporti tra società e agenti” e “rapporti di partnership con altri club”. Nello specifico, punto uno: il procuratore Giuseppe Chiné sostiene che nella stagione 2019-2020 la Juventus ha depositato presso la Lega di Serie A gli accordi di riduzione di 4 mensilità (marzo, aprile, maggio e giugno 2020) di 21 calciatori e dell’allenatore Sarri omettendo però di depositare gli accordi economici di recupero di tre delle quattro mensilità rinunciate.

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