Inchiesta stipendi, agenti, club: la Juve non balla da sola, l’altro filone

I legali dei bianconeri sono pronti a depositare le memorie difensive. Tra le squadre citate da Chiné anche Atalanta, Sassuolo e Udinese

Manco a dirlo, non c’è solo la Juventus in ballo nel secondo filone di inchiesta - dopo quello legato alle plusvalenze - da poco chiuso dal procuratore federale Giuseppe Chiné. Ci sono anche i suoi ex o attuali dirigenti, ovviamente, ma ancora non basta. In ballo - nel senso di menzionati - vi sono altri 6 club e altri 12 operatori di mercato (agenti di giocatori) con cui la Juventus ha perfezionato operazioni ritenute degne di attenzione. Soggetti che in buona parte, volenti o nolenti, finiranno in un qualche modo menzionati nelle memorie difensive che i legali della Juventus stanno per presentare presso la Procura federale. Il termine ultimo per farlo scade questa settimana. Le difese vogliono provare a smontare le tesi del procuratore: in teoria inducendolo ad archiviare e a non procedere con il deferimento vero e proprio, o comunque gettando le basi per la controffensiva qualora si arrivasse a processo. Senza dimenticare, ovviamente, che sentendosi più o meno responsabili, una strada da non escludere è quella del rito alternativo (accordo pre-deferimento o patteggiamento pre-processo) che permetterebbe sconti di pena e, soprattutto, la possibilità di chiudere la vicenda senza portarsi ulteriori zavorre nella prossima stagione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Inchiesta stipendi: questo filone tratta tre punti sostanziali

Ricordiamo cosa tratta, però, questo filone di indagini che risulta uno e trino e la cui chiusura è stata notificata il 12 aprile scorso alla Juventus intesa come società, appunto, ed a 8 suoi tesserati: l’ex presidente Andrea Agnelli, l’ex vice-presidente Pavel Nedved, l’ex direttore generale Fabio Paratici, l’attuale direttore sportivo Federico Cherubini, il responsabile delle questioni legali Cesare Gabasio, il direttore sportivo della squadra NextGen Giovanni Manna, il responsabilità della gestione organizzativa del settore giovanile Paolo Morganti, l’ex responsabile del settore giovanile e ora del progetto calcio femminile Stefano Braghin.

Ebbene, questo filone di inchiesta tratta tre punti sostanziali. Il procuratore sostiene che nella stagione 2019-2020 la Juventus ha depositato presso la Lega di Serie A gli accordi di riduzione di 4 mensilità (marzo, aprile, maggio e giugno 2020) di 21 calciatori e dell’allenatore Sarri omettendo però di depositare gli accordi economici di recupero di tre delle quattro mensilità rinunciate. Il tutto allo scopo di posticipare i costi all’esercizio contabile successivo (2021). E ancora: il procuratore ha riscontrato presunte violazioni del Codice di giustizia sportiva (articolo 4) in relazione ad alcune collaborazioni con agenti di calciatori ai quali sarebbero stati dati mandati fittizi e che sarebbero stati pagati in assenza di una reale attività di intermediazione. Infine, il procuratore ritiene che la Juventus abbia violato le norme stipulando accordi confidenziali (relativi all’acquisto, cessione o al riscatto di calciatori) senza provvedere al deposito della relativa modulistica in Lega o depositando una modulistica con accordi diversi da quelli effettivamente conclusi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Le sei società menzionate. Gli agenti sono 12.

Le altre società menzionate (non raggiunte, però, dalla notifica di chiusura indagini) sono sei. Atalanta, Bologna, Cagliari, Sampdoria, Sassuolo e Udinese in relazione ad operazioni anche importanti come i trasferimenti di Demiral, Mandragora, Traoré... E gli agenti sono 12: Luca Ariatti, Michele Fioravanti, Giuseppe Galli, Gabriele Giuffrida, Davide Lippi, Vincenzo Morabito, Silvio Pagliari, Giorgio Parretti, Luca Puccinelli, Antonio Rebesco, Tullio Tinti e il defunto Mino Raiola.

Agenti e società sono tutti esclusi da questo procedimento. Per ciò che riguarda i club, il procuratore ha archiviato in attesa di ricevere eventuali atti dalle Procure locali. Mentre le carte che riguardano i procuratori sono state inviate alla commissione agenti della Figc.

Ancora una volta, dunque, la posizione della Juventus viene decontestualizzata e ancor più lo sarà qualora si andasse a processo. Lasciando a chi osserva da fuori il dubbio in merito al fatto che certi atteggiamenti e certe condotte contestate ai tesserati bianconeri possano essere effettivamente tali da arrecare danno alle “consorelle” che partecipano alla Serie A oppure parte di una consuetudine magari frutto di una carenza normativa, come ad esempio quella sulle plusvalenze.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Manco a dirlo, non c’è solo la Juventus in ballo nel secondo filone di inchiesta - dopo quello legato alle plusvalenze - da poco chiuso dal procuratore federale Giuseppe Chiné. Ci sono anche i suoi ex o attuali dirigenti, ovviamente, ma ancora non basta. In ballo - nel senso di menzionati - vi sono altri 6 club e altri 12 operatori di mercato (agenti di giocatori) con cui la Juventus ha perfezionato operazioni ritenute degne di attenzione. Soggetti che in buona parte, volenti o nolenti, finiranno in un qualche modo menzionati nelle memorie difensive che i legali della Juventus stanno per presentare presso la Procura federale. Il termine ultimo per farlo scade questa settimana. Le difese vogliono provare a smontare le tesi del procuratore: in teoria inducendolo ad archiviare e a non procedere con il deferimento vero e proprio, o comunque gettando le basi per la controffensiva qualora si arrivasse a processo. Senza dimenticare, ovviamente, che sentendosi più o meno responsabili, una strada da non escludere è quella del rito alternativo (accordo pre-deferimento o patteggiamento pre-processo) che permetterebbe sconti di pena e, soprattutto, la possibilità di chiudere la vicenda senza portarsi ulteriori zavorre nella prossima stagione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...
1
Inchiesta stipendi, agenti, club: la Juve non balla da sola, l’altro filone
2
Inchiesta stipendi: questo filone tratta tre punti sostanziali
3
Le sei società menzionate. Gli agenti sono 12.