Juventus, il futuro si fa strada nell’incertezza: il piano della dirigenza

Il club bianconero progetta la rinascita fissando i punti fermi: nella squadra e nelle strategie
Juventus, il futuro si fa strada nell’incertezza: il piano della dirigenza© Juventus FC via Getty Images

Inizia a farsi largo il futuro nella grande e intricata incertezza del presente juventino. Se è ancora impossibile programmare con esattezza la prossima stagione, i vertici bianconeri devono comunque tracciare una direzione e abbozzare le prime decisioni tecniche. La Juventus prova a guardare oltre il pantano giudiziario, fissando i punti fermi della rosa e, più in generale, della strategia che servirà a costruirla. L’incognita della partecipazione alla prossima Champions League, vero discrimine sportivo ed economico che può incidere sulle scelte, viene risolta progettando anche sulla base dello scenario peggiore, ovvero Juventus fuori dalle competizioni europee nella prossima stagione, perché ci sono dei pilastri che non verrebbero comunque abbattuti.

Chiesa prototipo Juve

Federico Chiesa, per esempio. Così come Dusan Vlahovic. I due acquisti più costosi dell’ultimo triennio che, per una ragione o per l’altra, non sono ancora riusciti a esprimere tutto il loro enorme potenziale con la maglia bianconera. Ma i dirigenti non hanno intenzione di cederli (o, addirittura, svenderli) in una condizione fortemente sfavorevole e dopo una stagione che non ne ha certo fatto lievitare il valore. Ma, nei programmi della Juventus, Chiesa rappresenta un giocatore che può rimanere a vita, indipendentemente dalle offerte per il suo cartellino. La Juventus ha avuto la pazienza di aspettarlo durante il lungo periodo di degenza dopo l’infortunio al ginocchio, anche perché rappresenta il prototipo del giocatore de futuro juventino: è italiano, è giovane, è dotato di sorprendente talento.

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Il mercato della Juventus

Ora, non tutti i futuri juventini devono essere giovani e italiani, ma quelle caratteristiche sono le preferenziali sulle quali corre il domani bianconero. Il progetto è quello di costruire una base solida e italiana come nel 2011, quando iniziò il ciclo dei nove scudetti. Fagioli e Miretti, che sono già dentro il gruppo, rappresentano delle certezze già oggi, mentre Rovella potrebbe tornare e Frattesi è nel mirino. Quale sarà, quindi, il mercato della Juventus? Molto simile a quello della scorsa stagione, quando l’accoppiata Cherubini-Arrivabene ha suggellato una campagna acquisti il cui bilancio ha in attivo. Anche nella prossima estate la Juventus avrà una stella polare da seguire, che si chiama sostenibilità, quindi ogni eventuale nuovo arrivato dovrà offrire garanzie sull’essere un investimento in prospettiva futura, da rivendere a prezzo più alto di quello di acquisto.

Il nuovo direttore sportivo

Il che significa che, anche se magari non proprio nella prossima campagna acquisti, continueranno a essere ingaggiati dei fuoriclasse, soprattutto se non si andrà a incidere in modo esagerato sul monte ingaggi. Chiesa, dunque, è uno dei volti del futuro e questo perché il futuro della Juventus punta molto su caratteristiche che l’attaccante azzurro possiede modo naturale: dalla tenacia alla consapevolezza di cosa significhi giocare con la maglia della Juventus. La rinascita del club e della squadra non può prescindere dal senso di appartenenza. La Juventus ha iniziato a programmare, dunque. E anche a ragionare su Allegri e sul direttore sportivo, scelta più che fondamentale per la costruzione del futuro. Ne ha contattati molti, la Juventus, ora aspetta che siano loro a rispondere, anche perché sono tutti sotto contratto e devono, quindi, liberarsi.

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Inizia a farsi largo il futuro nella grande e intricata incertezza del presente juventino. Se è ancora impossibile programmare con esattezza la prossima stagione, i vertici bianconeri devono comunque tracciare una direzione e abbozzare le prime decisioni tecniche. La Juventus prova a guardare oltre il pantano giudiziario, fissando i punti fermi della rosa e, più in generale, della strategia che servirà a costruirla. L’incognita della partecipazione alla prossima Champions League, vero discrimine sportivo ed economico che può incidere sulle scelte, viene risolta progettando anche sulla base dello scenario peggiore, ovvero Juventus fuori dalle competizioni europee nella prossima stagione, perché ci sono dei pilastri che non verrebbero comunque abbattuti.

Chiesa prototipo Juve

Federico Chiesa, per esempio. Così come Dusan Vlahovic. I due acquisti più costosi dell’ultimo triennio che, per una ragione o per l’altra, non sono ancora riusciti a esprimere tutto il loro enorme potenziale con la maglia bianconera. Ma i dirigenti non hanno intenzione di cederli (o, addirittura, svenderli) in una condizione fortemente sfavorevole e dopo una stagione che non ne ha certo fatto lievitare il valore. Ma, nei programmi della Juventus, Chiesa rappresenta un giocatore che può rimanere a vita, indipendentemente dalle offerte per il suo cartellino. La Juventus ha avuto la pazienza di aspettarlo durante il lungo periodo di degenza dopo l’infortunio al ginocchio, anche perché rappresenta il prototipo del giocatore de futuro juventino: è italiano, è giovane, è dotato di sorprendente talento.

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