Juventus e inchiesta Prisma: si decide sulla responsabilità civile

Domani riprende il processo in Tribunale a Torino davanti al Gup Picco. Competenza territoriale: la palla verso la Corte di Cassazione

TORINO - Dove eravamo rimasti? Contemporaneamente alla giustizia sportiva, riparte anche quella ordinaria. A un mese e mezzo dalla prima udienza, nuovo appuntamento domani mattina davanti al Gup Marco Picco, nell’aula bunker del Tribunale di Torino, per riprendere il processo sui conti della Juventus che vede come imputati, oltre al club, 12 ex dirigenti e amministratori (tra cui Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Maurizio Arrivabene e Fabio Paratici). Da un lato i legali bianconeri, dall’altro i pm Marco Gianoglio e Mario Bendoni che hanno depositato centinaia di pagine come atti integrativi, frutto del lavoro dell’ultimo mese.

Una cinquantina di piccoli azionisti, che vogliono costituirsi parte civile, hanno chiesto la citazione per responsabilità civile della Juventus e della Ernst & Young, società di revisione che ha certificato i tre bilanci sotto accusa (dal 2018 al 2021), per chiedere eventualmente i danni. Toccherà domani al Gup stabilire chi ha diritto di cittadinanza e quindi potrà ottenere un risarcimento in caso di rinvio a giudizio e condanna degli imputati.

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La Juve e il tema sulla competenza territoriale

Poi si affronterà il tema sulla competenza territoriale: le difese faranno istanza per chiedere di spostare il processo a Milano o a Roma perché l’ipotesi di reato di manipolazione del mercato, essendo la Juventus quotata a Piazza Affari, si sarebbe consumato nel capoluogo lombardo in quanto sede della Borsa oppure nella capitale dove si trova la Computershare, la società su cui la Juventus dirotta i comunicati destinati al mercato borsistico. Di contro, la Procura di Torino ritiene che i reati siano stati commessi nella sede juventina a Torino: dalla Continassa sarebbero partite le false comunicazioni per il mercato e la Borsa. La Guardia di Finanza avrebbe ascoltato anche un funzionario della Consob, responsabile dell’ufficio informazioni mercati, per capire le nuove regole e il sistema di diffusione adottato, che non prevede più una gestione diretta da parte di Piazza Affari.

Il Gup potrà accettare la richiesta della difesa, respingerla o più probabilmente dirottare la palla alla Corte di Cassazione, come previsto dalla riforma Cartabia. Con questo passaggio però i tempi si allungherebbero ulteriormente: la Cassazione potrebbe impiegare anche tre mesi per decidere.

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TORINO - Dove eravamo rimasti? Contemporaneamente alla giustizia sportiva, riparte anche quella ordinaria. A un mese e mezzo dalla prima udienza, nuovo appuntamento domani mattina davanti al Gup Marco Picco, nell’aula bunker del Tribunale di Torino, per riprendere il processo sui conti della Juventus che vede come imputati, oltre al club, 12 ex dirigenti e amministratori (tra cui Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Maurizio Arrivabene e Fabio Paratici). Da un lato i legali bianconeri, dall’altro i pm Marco Gianoglio e Mario Bendoni che hanno depositato centinaia di pagine come atti integrativi, frutto del lavoro dell’ultimo mese.

Una cinquantina di piccoli azionisti, che vogliono costituirsi parte civile, hanno chiesto la citazione per responsabilità civile della Juventus e della Ernst & Young, società di revisione che ha certificato i tre bilanci sotto accusa (dal 2018 al 2021), per chiedere eventualmente i danni. Toccherà domani al Gup stabilire chi ha diritto di cittadinanza e quindi potrà ottenere un risarcimento in caso di rinvio a giudizio e condanna degli imputati.

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