Juve fuori dalle Coppe? Quanti punti di penalizzazione servirebbero
Una riduzione ai 9 punti chiesti da Chiné, o a 12, è inizialmente parsa l’ipotesi più concreta sul nuovo giudizio della Corte Federale. Corte che però, oltre al principio della proporzionalità, potrebbe decidere di mantenere la severità, ritenuta «ampiamente motivata» dal Collegio, e di perseguire comunque l’afflittività, ovvero escludere la Juventus dalle coppe. Cosa che però gli ultimi risultati rendono complicata. Perché per negare con certezza alla Juve anche la qualificazione alla Conference League, la penalizzazione dovrebbe essere di 21 punti: se mercoledì 24 maggio l’Inter battesse la Fiorentina nella finale di Coppa Italia, infatti, il posto in Europa League assegnato dalla coppa andrebbe alla sesta classificata del campionato (essendo i nerazzurri qualificati alla Champions) e il posto in Conference alla settima. Per restare esclusa la Juventus dovrebbe sprofondare all’ottavo posto, oggi di Fiorentina, Monza e Torino con 49 punti, 20 in meno dei 69 bianconeri.
Certo, potrebbe bastare una penalizzazione da 12 punti se invece fosse la Fiorentina a conquistare Coppa Italia e annesso posto in Europa League: a quel punto in campionato i piazzamenti utili per l’Europa sarebbero sei e oggi come oggi un -12 manderebbe la Juve al settimo posto al posto dell’Atalanta (58 punti). Lunedì però la corte federale non conoscerà ancora l’esito della finale di Coppa Italia, né quello degli ultimi due turni di campionato, né il risultato di Empoli-Juve. Cose che però, fatta eccezione per le ultime due giornate di campionato, il procuratore Chiné conoscerà al momento di trovare, entro il 27 maggio, un eventuale accordo con la società bianconera sul filone degli stipendi. Insomma, per quanto la Juve stia complicando il lavoro alla giustizia sportiva, l’unico modo sicuro per qualificarsi alle coppe europee della prossima stagione (giocarle poi dipenderà dal giudizio dell’Uefa) è vincere giovedì a Siviglia e il 31 maggio a Budapest.