Gravina: "Il brand Juve è straordinario e va tutelato"

Il presidente federale è preoccupato: a rischio l’indebolimento del valore del calcio italiano

Un colpo al cerchio e un colpo alla botte. Subissata dalle critiche, non dei tifosi della Juventus, ma dei ministri della Repubblica, con Giancarlo Giorgetti, titolare del ministero dell’Economia, e Andrea Abodi, ministro dello Sport, che negli ultimi due giorni hanno lanciato raffiche di giudizi negativi, ritenendola obsoleta e incongruente, la giustizia sportiva cerca di restare a galla.

Gravina e la giustizia sportiva

E con lei il presidente federale Gabriele Gravina che, preoccupato per come le vicende giudiziare possano incidere su quella che è la società con più tifosi in Italia e con il bacino maggiore di ricavi, spezza una lancia in favore dei bianconeri. "Noi abbiamo, da dirigenti del calcio italiano, un obbligo, salvaguardare il valore del brand del calcio italiano e internazionale e credo che la Juve sia uno dei riferimenti importanti del calcio internazionale e nazionale. Quindi la giustizia segue il suo corso, il presidente della Federazione deve fare sintesi tra i diversi interessi, e per noi l’interesse fondamentale è recuperare in termini di credibilità quello che è un brand straordinario che è quello della Juventus". E ancora: "I tifosi della Juventus sono un po’ preoccupati? Io credo che tutti i tifosi siano un po’ preoccupati, perché i tifosi della Juventus sono la maggioranza. I supporter bianconeri sono un gran numero nel panorama della tifoseria italiana. Le preoccupazioni credo che non possano riguardare quelli che sono giudizi della Corte di Giustizia, che lascio alla loro obiettività e sensibilità". C’è la preoccupazione che, bastonando troppo la Juventus in nome di un’autonomia dello sport che calpesta però le basi del diritto, si rischi di indebolire il movimento calcistico italiano.

Anche Abodi in difesa della Juve

Sempre ieri è nuovamente intervenuto il ministro Abodi, anche in questo caso tranchant sulle tempistiche. "Quando il reato contestato riguarda stagioni precedenti, mi piacerebbe che quella corrente seguisse il proprio corso e che eventuali procedimenti sportivi arrivassero solo tra la fine della competizione e l’inizio di quella successiva". Anche secondo Abodi infatti, non solo le società interessate dagli eventuali procedimenti sportivi vengono penalizzati dall’incertezza: "Tanti altri club dovrebbero continuare la competizione con delle certezze, anche se il primo tema è il rispetto del torneo e la punizione per chi sbaglia".

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