Juve, Europa sì o no? Tutte le possibilità e l'ultima parola di Ceferin

Con i bianconeri sicuri del posto nelle Coppe per la nuova stagione, la palla passerebbe alla Uefa per decidere se escluderla. Con la variabile Superlega
Juve, Europa sì o no? Tutte le possibilità e l'ultima parola di Ceferin© www.imagephotoagency.it

A Nyon aspettano che la giustizia italiana faccia il suo corso, ma la possibilità che la Juventus rischi un’esclusione dalle competizioni europee di uno o più anni esiste, pur rimanendo un’incognita. Certo, il fatto che sulla questione manovre stipendi si vada a patteggiare potrebbe in qualche modo ammorbidire la posizione della Uefa. In questo senso saranno importanti due aspetti: il discorso aperto con la Figc, con il numero uno Gravina che è anche vicepresidente Uefa e che può fungere da garante presso l’organo europeo; il dialogo che la Juventus potrà portare avanti con la Uefa stessa. La condanna della giustizia sportiva italiana può avere effetti su quella europea, i cosiddetti effetti ulteriori, estendendosi per il principio del bis in idem: un po’, per capirci, come quando una condanna penale comporta l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. Gli inquirenti della Uefa hanno aperto un’inchiesta e hanno sulla scrivania le migliaia di pagine dell’inchiesta Prisma, ma conta quello che ha deciso la giustizia sportiva: i punti di penalizzazione sono 10 per il filone delle plusvalenze e il patteggiamento per il secondo filone, quello relativo alle due manovre stipendi e ai rapporti con gli agenti. La Uefa avrà a disposizione diversi strumenti per intervenire: dall’ammenda alla chiusura del mercato fino all’esclusione dalle competizioni. Intanto il dialogo tra Juventus e l’associazione presieduta da Ceferin prosegue per quanto riguarda il settlement agreement: se l’accordo tra le parti fosse basato su dati ritenuti poi non corretti, ecco che anche su quell’aspetto la Uefa potrebbe intervenire. 

In bilico

Ma c’è un altro nodo che è diventato un braccio di ferro con Ceferin: la questione Superlega. Non è un mistero che, per la Uefa, l’uscita di scena della società bianconera dal progetto caldeggiato dall’ex presidente Andrea Agnelli verrebbe vissuto come un passo in avanti nella direzione di un superamento delle posizioni della vecchia amministrazione juventina. Però al momento il club non sta reagendo a questo tipo di stimolo e non gradirebbe una ingerenza di questo tipo. In estate arriverà la sentenza sulla Superlega e anche su quest’ultima ci sono due correnti di pensiero: l’avvocato Rantos aveva dato un parere favorevole alla Uefa, ma nella sentenza sull’Anversa l’avvocato generale Szpunar aveva invece attaccato la Uefa, alimentando un certo ottimismo. E si può leggere così pure la scelta di Reichart, ceo di A22, start up che si occupa del progetto Superlega, di declinare la proposta di diventare presidente della Bundesliga: se rifiuti una possibilità è perché forse sei convinto che qualcosa, per la Superlega, succederà.

I calcoli

Intanto, se sarà patteggiamento in attesa del verdetto del Tribunale federale nazionale, si tornano a fare discorsi legati alla classifica e alla partecipazione alle Coppe. In caso di zero punti, oltre ai 10 del filone plusvalenze, la Juventus sarebbe ancora in corsa per entrare in Europa League. Se dovessero essere tolti altri 2/3 punti, lo scenario non cambierebbe e la Juventus sarebbe certa quantomeno di conquistare la Conference League, al netto ovviamente della scure Uefa. In questo momento la Juventus è a un punto dalla Roma sesta, con -13 andrebbe a -4 e non potrebbe raggiungerla, tuttavia a 56 punti potrebbe essere presa da Torino e Fiorentina, con le quali però è davanti negli scontri diretti. E in caso di -12 complessivo la Juve non sarebbe prendibile da quelle dietro e potrebbe agguantare la Roma, eventualmente, però i giallorossi sono avanti negli scontri diretti. Ma c’è sempre la Uefa che incombe.

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