Pagina 2 | Allegri-Juventus, vertice imminente: di cosa si parlerà

TORINO - Come scritto qualche giorno fa, altro che fine e coda della stagione! In questi giorni si entra nel cuore dell’annata bianconera. Martedì scorso ecco il patteggiamento con la giustizia sportiva italiana che ha messo una pietra tombale sulle problematiche emerse tra plusvalenze (originali e bis), manovra stipendi e rapporti con gli agenti. E ora si avvicina il momento del grande vertice con Massimiliano Allegri per definire la questione panchina per il prossimo campionato, quindi, a seguire, la messa a fuoco della figura del direttore sportivo. Almeno a livello di tempistica, visto che la scelta è comunque caduta su Cristiano Giuntoli ma occorre verificare se riuscirà a liberarsi dall’ultimo anno che lo lega al Napoli per la prossima stagione. Dopo l’avvenuto patteggiamento con la giustizia ora inevitabilmente il tema più caldo è quello legato al tecnico.

Juventus, la questione Allegri

La questione Allegri è molto complicata e semplice al tempo stesso e verrà sviscerata a stretto giro di posta, quando si potrà leggere anche la classifica finale con annessa tipo di competizione europea per la quale si sarà qualificata la squadra bianconera: al momento è in Conference League, ma se dovesse guadagnare una posizione dopo l’ultima giornata nel weekend rispetto all’attuale settimo posto finirebbe in Europa League. Dunque occhi e riflettori sull’incontro fra il tecnico livornese e la società bianconera. A prescindere dall’interlocutore con cui si dovrà interfacciare - Francesco Calvo, deputato a gestire questa delicata fase di transizione che ha avuto al centro dei problemi la questione della giustizia oppure lo stesso John Elkann, che l’altra settimana aveva invitato Allegri a guadagnarsi l’Europa sul campo nelle ultime due partite - al Signor Max verrà fatto un discorso in bianco e nero…

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Allegri, meriti e demeriti

Infatti se da una parte gli verrà riconosciuto il suo grande lavoro di gestione dell’emergenza durante il Cda dimesso e quando i venti della giustizia soffiavano contro a 300 all’ora, dall’altra verrà gli contestato il rendimento della squadra a inizio stagione quando, con le foglie che non si muovevano dagli alberi perché non c’era un filo d’aria..., la Juventus iniziò male la stagione in campionato e in maniera pessima in Champions League, uscendo dalla fase a giorni con cinque sconfitte su sei partite disputate. Un danno economico più che notevole oltre che d’immagine. In ogni caso dopo questa doppia premessa, ad Allegri verrà prospettato il progetto della nuova Juve, diverso da quello che lo aveva allettato per il ritorno a Torino con la chiamata dell’ex presidente Andrea Agnelli. Dato per scontato che l’obiettivo resta immutato, ovvero vincere, cambia il modo, che dovrà passare attraverso una via low cost: quindi più giovani o giocatori emergenti dal curriculum non metallizzato e niente campionissimi a fine carriera alla Di Maria dagli ingaggi pesanti e che nulla hanno a che fare con la filosofia degli “investimenti”.

Allegri, sposi il nuovo corso?

Con il danno da circa 80 milioni per la mancata Champions, si deve anche mettere in preventivo la cessione magari di un big come Vlahovic per cui bisognerà compensare con idee, gioco e un dinamismo in campo maggiore, il dazio per minor esperienza e un tasso tecnico complessivo non esattamente in linea con quello attuale. Dunque verrà chiesto ad Allegri se ha intenzione di sposare in maniera convinta la causa oppure se esistono remore. Qualora emergesse infatti questo scenario potrebbe configurarsi lo sviluppo di uno scenario differente, con un eventuale trattativa per una risoluzione consensuale del contratto in essere per i prossimi due anni. Il pagamento del prossimo anno (8 milioni netti) e magari una buonuscita sarebbe una delle opzioni al vaglio.

Tutto sulla Juventus

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Allegri, meriti e demeriti

Infatti se da una parte gli verrà riconosciuto il suo grande lavoro di gestione dell’emergenza durante il Cda dimesso e quando i venti della giustizia soffiavano contro a 300 all’ora, dall’altra verrà gli contestato il rendimento della squadra a inizio stagione quando, con le foglie che non si muovevano dagli alberi perché non c’era un filo d’aria..., la Juventus iniziò male la stagione in campionato e in maniera pessima in Champions League, uscendo dalla fase a giorni con cinque sconfitte su sei partite disputate. Un danno economico più che notevole oltre che d’immagine. In ogni caso dopo questa doppia premessa, ad Allegri verrà prospettato il progetto della nuova Juve, diverso da quello che lo aveva allettato per il ritorno a Torino con la chiamata dell’ex presidente Andrea Agnelli. Dato per scontato che l’obiettivo resta immutato, ovvero vincere, cambia il modo, che dovrà passare attraverso una via low cost: quindi più giovani o giocatori emergenti dal curriculum non metallizzato e niente campionissimi a fine carriera alla Di Maria dagli ingaggi pesanti e che nulla hanno a che fare con la filosofia degli “investimenti”.

Allegri, sposi il nuovo corso?

Con il danno da circa 80 milioni per la mancata Champions, si deve anche mettere in preventivo la cessione magari di un big come Vlahovic per cui bisognerà compensare con idee, gioco e un dinamismo in campo maggiore, il dazio per minor esperienza e un tasso tecnico complessivo non esattamente in linea con quello attuale. Dunque verrà chiesto ad Allegri se ha intenzione di sposare in maniera convinta la causa oppure se esistono remore. Qualora emergesse infatti questo scenario potrebbe configurarsi lo sviluppo di uno scenario differente, con un eventuale trattativa per una risoluzione consensuale del contratto in essere per i prossimi due anni. Il pagamento del prossimo anno (8 milioni netti) e magari una buonuscita sarebbe una delle opzioni al vaglio.

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