Juve, l’Uefa usa la calcolatrice: quando è attesa la decisione sulle Coppe

L’accordo transattivo si è basato sul bilancio del club bianconero poi contestato dalla giustizia sportiva. Il Cfcb si esprimerà entro il mese di giugno
Juve, l’Uefa usa la calcolatrice: quando è attesa la decisione sulle Coppe

TORINO- Ma, esattamente, perché la Juventus rischia la squalifica europea? Posto che la Giustizia sportiva italiana ha già fatto il suo corso (arrivando peraltro ad escludere il club bianconero dalla Champions League) cos’altro ha da dire, fare, obiettare, condannare - ancora - la Union of European Football Associations. Orbene, tanto per cominciare... Molti intravvedono svariate risposte nel fatto che ogni due per tre il presidente del massimo organismo europeo, Aleksander Ceferin, tiri livorosamente e/o minacciosamente in ballo l’ex amico ed ex presidente bianconero Andrea Agnelli, la Juventus e le altre due società che hanno lanciato il progetto Superlega (Barcellona e Real Madrid). E infatti altrettanti molti intuiscono che qualora mai la nuova dirigenza juventina decidesse di prendere formalmente le distanze dal progetto separatista, beh, qualche segnale di indulgenza lo otterrebbe. Detto questo, però, tecnicamente, la questione Juventus-Uefa ha radici nell’agosto del 2022 (o prima ancora) ed evoca quella parolina magica “settlement” che ultimamente fa sempre più spesso capolino nelle cronache d’attualità. Settlement + agreement, per la precisione: accordo transattivo. Stipulato ai tempi tra Juventus (ma non solo) e Uefa, in modo da pagare una multa parziale impegnandosi a tornare entro i parametri di sostenibilità in tempi ragionevoli.

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Juve-Uefa, i motivi risalgono ad agosto 2022

Il 23 agosto 2022 la Uefa annunciava: «La Prima Sezione del Cfcb (Organo di Controllo Finanziario dei Club Uefa, ndr) ha rilevato che Milan, Monaco, Roma, Besiktas, Inter, Juventus, Marsiglia e Paris Saint-Germain non hanno rispettato il requisito del break-even (pareggio tra entrate e uscite totali, ndr). Questi otto club hanno accettato un contributo finanziario di 172 milioni di euro. Tali importi saranno trattenuti da eventuali entrate che questi club guadagnano dalla partecipazione alle competizioni Uefa per club o pagati direttamente. Di tale importo, 26 milioni di euro (15%) saranno interamente pagati mentre il saldo residuo di 146 milioni di euro è condizionato al rispetto da parte di questi club degli obiettivi indicati nel rispettivo accordo transattivo». Nello specifico, la Juventus ha dovuto pagare subito una multa di 3,5 milioni (il Milan 2 milioni, l’Inter 4 e la Roma 5) impegnandosi a rientrare nei parametri entro 3 stagioni». Le recenti vicissitudini bianconere hanno indotto ad aprire (il 1° dicembre 2022) una indagine formale per potenziali violazioni delle norme sulle licenze per club e sul Fair Play Finanziario perché... «il 23 agosto 2022, la Prima Camera Cfcb aveva concluso un accordo transattivo con Juventus. Tale accordo era stato definito sulla base delle informazioni finanziarie precedentemente presentate dal club per gli esercizi finanziari chiusi nel 2018, 2019, 2020, 2021 e 2022. Nel caso in cui, dopo la conclusione di questa indagine, la situazione finanziaria del club fosse significativamente diversa da quella valutata dalla Prima Camera Cfcb al momento della conclusione dell’accordo, o nel caso in cui emergessero o si venisse a conoscenza di fatti nuovi e sostanziali, la Prima Camera Cfcb si riserva il diritto di rescindere l’accordo transattivo, di intraprendere qualsiasi azione legale che ritenga appropriata e di imporre misure disciplinari in conformità con le Norme procedurali Cfcb applicabili»Il Cfcb si esprimerà entro giugno, verosimilmente entro la prima metà visto che è cosa buona e giusta definire quanto prima le partecipanti ai prossimi tornei internazionali. Le parti stanno lavorando in cerca di un accordo. Già in passato il responsabile dell’area sportiva bianconera, Francesco Calvo, aveva spiegato che «siamo in costante contatto con gli organismi di controllo della Uefa». La Juventus rischia l’esclusione dalle coppe europee per un anno e/o una multa. Il ricorso contro l’eventuale sanzione del Cfcb può essere presentato presso il Tribunale Arbitrale Sportivo (Tas) di Losanna.

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TORINO- Ma, esattamente, perché la Juventus rischia la squalifica europea? Posto che la Giustizia sportiva italiana ha già fatto il suo corso (arrivando peraltro ad escludere il club bianconero dalla Champions League) cos’altro ha da dire, fare, obiettare, condannare - ancora - la Union of European Football Associations. Orbene, tanto per cominciare... Molti intravvedono svariate risposte nel fatto che ogni due per tre il presidente del massimo organismo europeo, Aleksander Ceferin, tiri livorosamente e/o minacciosamente in ballo l’ex amico ed ex presidente bianconero Andrea Agnelli, la Juventus e le altre due società che hanno lanciato il progetto Superlega (Barcellona e Real Madrid). E infatti altrettanti molti intuiscono che qualora mai la nuova dirigenza juventina decidesse di prendere formalmente le distanze dal progetto separatista, beh, qualche segnale di indulgenza lo otterrebbe. Detto questo, però, tecnicamente, la questione Juventus-Uefa ha radici nell’agosto del 2022 (o prima ancora) ed evoca quella parolina magica “settlement” che ultimamente fa sempre più spesso capolino nelle cronache d’attualità. Settlement + agreement, per la precisione: accordo transattivo. Stipulato ai tempi tra Juventus (ma non solo) e Uefa, in modo da pagare una multa parziale impegnandosi a tornare entro i parametri di sostenibilità in tempi ragionevoli.

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