Juventus Next Gen, il metodo Manna
Andando a ritroso in quello che è stato il suo percorso nel club bianconero, Giovanni Manna ha preso il posto di Cherubini nella Next Gen nel 2019. Un percorso partito da lontano e costruito nel tempo con metodo e intelligenza da parte del giovane dirigente (è un classe 1988, 35 anni a luglio). Anno dopo anno Manna è riuscito ad aggiungere sempre un tassello in più alla formazione bianconera, vincitrice della Coppa Italia di Serie C nel 2020 e con la crescita di vari giocatori, ora diventati perno della prima squadra. Miretti, Iling, Soulé e le apparazioni di Barbieri e Aké, per fare qualche nome già diventato consueto quando si va a guardare la lista dei convocati. Crescita dei giovani e risultati, un binomio difficile da portare avanti ma che in casa bianconera sta riuscendo nel migliore dei modi.
La Svizzera e il sì all'Italia per la Juve
Una crescita partita da lontano. Dalla Svizzera nello specifico. Prima con il Chiasso e poi a Lugano. Due step importanti, nell'ultimo dei quali, con i bianconeri del Canton Ticino, riesce a raggiungere la terza posizione ed entrare in Europa League. Da qui il sì all'Italia ad un altro bianconero, ben più prestigioso: l'arrivo alla Juventus, prima da responsabile della Primavera e poi da ds della Next Gen.