Juventus, aria di un altro Pogba: lavoro, recupero e fiducia

Il centrocampista è al lavoro per resettare un’annata da incubo e presentarsi in forma nella nuova stagione bianconera
Juventus, aria di un altro Pogba: lavoro, recupero e fiducia

Per Paul Pogba trattasi di considerazione che vale probabilmente ancor più che per tutti gli altri calciatori bianconeri: il principale pregio della stagione 2022-23 è che... è finita. Sì, ok, tecnicamente - contratti alla mano - toccherebbe aspettare il 30 giugno per scollinare a tutti gli effetti nella nuova annata sportiva, ma di fatto ci siamo. Per la Juventus e per il Polpo la stagione è terminata da un pezzo. Posto che mai sia cominciata. Torna alla mente un passaggio dell’intervista rilasciata dall’ex amministratore delegato bianconero Maurizio Arrivabene al Tuttosport. Raccontava la genesi delle operazioni di mercato juventine, nello specifico quella che ha riportato il Polpo a Torino: «Apri la porta, lanci un nome e tutti ti guardano come un matto; poi, piano piano la macchina si avvia e si costruisce l’operazione. Pogba è nato così». Beh, col senno di poi - soprattutto i nostalgici d’un Paulo Dybala lasciato partire a parametro zero per rendere più sostenibile il ritorno del francese - qualcuno potrebbe rimpiangere quel momento. Roba da “Non aprite quella porta”, appunto... Perché chissà: magari altrove non si sarebbe infortunato, la Juventus avrebbe tenuto Dybala e chissà che altro.

Epperò, col senno di poi ma con la buona volontà di adesso, Pogba è deciso a dimostrare che in fin dei conti la sua seconda esperienza in bianconero potrà esser considerata comunque un’ottima cosa. E una buona scelta: per lui, per la Juventus, per i tifosi. Ultimamente il francese ci sta dando dentro parecchio. Vuole recuperare dall’ultimo dell’infinita serie di infortuni rimediati la scorsa stagione: lesione di basso grado del retto femorale della coscia sinistra. Era il 14 maggio. Il francese, di nuovo titolare a distanza di 390 giorni dall’ultima volta, si era dovuto arrendere al 24’ del primo tempo. Ci sta che uscisse dal campo piangendo a dirotto. Anche quell’ultimo tentativo di dare un senso alla stagione era malamente naufragato. Annata finita così com’era iniziata, da indisponibile. Bilancio: 10 presenze, 164 minuti, zero gol. Tutta colpa di quel maledetto infortunio rimediato a luglio, durante il ritiro negli Stati Uniti: lesione del menisco. Eppoi, peggio ancora, colpa della decisione di non sottoporsi subito ad intervento chirurgico (nonostante proprio a Los Angeles ci fosse lo studio di uno dei massimi luminari del settore). Pogba sperava di resistere con una terapia conservativa, in modo da non saltare i Mondiali. E invece, nel giro di poche settimane, s’è dovuto arrendere all’evidenza del fatto che quella scelta non aveva ragion d’essere.

Le conseguenze sono state terribili: non solo Paul Pogba ha gettato via la possibilità di prender parte ai Mondiali ma, di fatto, pure a quella di prender parte alla stagione bianconera. Il lungo periodo di indisponibilità iniziale s’è infatti poi “sviluppato” in una serie d’acciacchi figli dell’impossibilità di allenarsi costantemente e raggiungere un buon livello di preparazione. Acciacco di qua, acciacco di là, infortunio, stop, differenziato, ripresa, acciacco, infortunio etc. etc. in un circolo vizioso interminabile. Ecco perché, in questi giorni, in queste settimane, Pogba non sta lavorando solo per recuperare dall’ultimo infortunio, bensì per ristabilirsi da tutte le disavventure fisiche che si porta appresso da un anno. È convinto di farcela, eccome. Sta documentando i suoi sforzi anche attraverso una gran quantità di video social, post, immagini, frasi motivazionali. «Sono orgoglioso di me stesso perché ho superato - spiega - anche i giorni che non pensavo potessi riuscire a superare».

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