Juve, l'obiettivo 140 e il budget estivo: chi sarà il partente eccellente?

L'amministratore delegato Scanavino fissa l’obiettivo tra ingaggi ridotti e cessioni per investire già in estate. Vediamo in che modo il club bianconero vuole raggiungere i suoi obiettivi

I conti, in questa Juventus che si sta risollevando dopo una delle stagioni più estenuanti di sempre, sono una priorità. E infatti i numeri, alla Continassa, li governano piuttosto bene. Il nuovo assetto societario è stato disegnato anche e soprattutto per sanare i fronti a rischio, dalla giustizia sportiva fino ai bilanci. Una mansione, quest’ultima, che compete innanzitutto all’ad Scanavino e, di riflesso, al responsabile dell’area sportiva Calvo, che in vista dell’estate hanno un obiettivo chiaro in testa: risparmiare 140 milioni tra cura dimagrante al monte ingaggi e disavanzo nelle operazioni di mercato.

Juve, obiettivo 140

Una penitenza inevitabile per bonificare i conti bianconeri, annacquati dalla qualificazione alla prossima Champions League negata dall’entrata a gamba tesa della giustizia sportiva italiana. dica trentaquattro L’obiettivo è arrivare a quota 140, ma la dirigenza bianconera – quantomeno – non dovrà partire da zero. La montagna degli stipendi, con gli addii albicelesti di Paredes e Di Maria, è già stata approcciata. E la scalata, negli ultimi giorni, è proseguita con la decisione di non rinnovare il contratto di Cuadrado. Totale dell’ingaggio lordo dei tre sudamericani: 26 milioni. Cui sommare gli 8 incassati dai riscatti esercitati dal Genoa per Dragusin e dal Cagliari per Di Pardo. A oggi, insomma, la situazione racconta di 34 milioni già risparmiati (a fronte dei circa 4 milioni per gli stipendi dei rientranti Cambiaso e Rovella). Briciole? Mica tanto, dal momento che il gruzzolo rappresenta il 25% dell’obiettivo finale.

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Juve, Rabiot e gli esuberi

nodo rabiot I tre quarti del lavoro, però, sono ancora da completare. Andando, innanzitutto, a snellire il prossimo monte ingaggi. L’addio a Rabiot (non scontato, ma probabile) e un sacrificio importante sul mercato (che si tratti di Vlahovic, Chiesa o… Bremer) garantirebbero un alleggerimento di circa 20 milioni lordi. Altrettanto è previsto venga risparmiato dal ricollocamento, definitivo o in prestito, degli esuberi Kulusevski, McKennie, Zakaria, Arthur e Pellegrini. E altrettanto ancora dalla partenza di tre-quattro ulteriori elementi (tra cui Alex Sandro che “pesa” per 11 milioni lordi, cifra da rivedere al ribasso causa inevitabile buonuscita) per un fisiologico avvicendamento degli elementi a comporre la rosa di Allegri. Totale 60 milioni.

Il Newcastle su Chiesa. E Bremer...

Ben di più, circa 140 milioni, dovrà arrivare invece dalla cessione dei cartellini, con il partente d’eccezione – Bremer potrebbe avere persino più mercato in Premier rispetto ai colleghi offensivi, anche se Chiesa piace al Newcastle – chiamato a portare nelle casse societarie su per giù la metà della cifra. Kulusevski e Pellegrini sono sulla via del riscatto, seppur a fronte di investimenti inferiori rispetto a quelle inizialmente pattuiti con Tottenham e Lazio, mentre nei piani bianconeri rientra la cessione di almeno uno (meglio se entrambi, ma l’impresa non è banale) tra Zakaria e McKennie. Le restanti operazioni - tra qualche profilo minore in uscita (Rugani? Kostic? Nicolussi Caviglia?) e qualche giovane sacrificabile (Iling? Soulé? Barrenechea?) - permetterebbero di vedere il traguardo.

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Il budget Juve

Un traguardo che sfonda abbondantemente quota 140 milioni. Perché chi parte va poi rimpiazzato, perché la Juventus ha bisogno di snellire i conti per poi ripartire con ambizione. I tanti giovani in rampa di lancio dalla Next Gen possono giungere in soccorso per contenere le spese, una stagione senza Champions League strizza l’occhio a una rosa meno abbondante. Ma il club bianconero vuole investire subito per ripartire con un progetto fresco e vincente. Per questo, insomma, il piano bianconero intende prevedere un budget che arrivi fino a 30 milioni lordi di ingaggi e a 60 di cartellini per le entrate estive. Non cifre clamorose, se rapportate ad alcune sessioni del passato, ma comunque significative pensando alle tante soluzioni con cui è possibile centellinare o diluire i pagamenti. I primi vagiti di questo mercato, tra le contropartite tecniche proposte al Sassuolo per Frattesi e la richiesta di un nuovo prestito al Marsiglia per Milik, sono lì a certificarlo.

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I conti, in questa Juventus che si sta risollevando dopo una delle stagioni più estenuanti di sempre, sono una priorità. E infatti i numeri, alla Continassa, li governano piuttosto bene. Il nuovo assetto societario è stato disegnato anche e soprattutto per sanare i fronti a rischio, dalla giustizia sportiva fino ai bilanci. Una mansione, quest’ultima, che compete innanzitutto all’ad Scanavino e, di riflesso, al responsabile dell’area sportiva Calvo, che in vista dell’estate hanno un obiettivo chiaro in testa: risparmiare 140 milioni tra cura dimagrante al monte ingaggi e disavanzo nelle operazioni di mercato.

Juve, obiettivo 140

Una penitenza inevitabile per bonificare i conti bianconeri, annacquati dalla qualificazione alla prossima Champions League negata dall’entrata a gamba tesa della giustizia sportiva italiana. dica trentaquattro L’obiettivo è arrivare a quota 140, ma la dirigenza bianconera – quantomeno – non dovrà partire da zero. La montagna degli stipendi, con gli addii albicelesti di Paredes e Di Maria, è già stata approcciata. E la scalata, negli ultimi giorni, è proseguita con la decisione di non rinnovare il contratto di Cuadrado. Totale dell’ingaggio lordo dei tre sudamericani: 26 milioni. Cui sommare gli 8 incassati dai riscatti esercitati dal Genoa per Dragusin e dal Cagliari per Di Pardo. A oggi, insomma, la situazione racconta di 34 milioni già risparmiati (a fronte dei circa 4 milioni per gli stipendi dei rientranti Cambiaso e Rovella). Briciole? Mica tanto, dal momento che il gruzzolo rappresenta il 25% dell’obiettivo finale.

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