Prove di addio tra Leonardo Bonucci e la Juventus, con il futuro azzurro sullo sfondo a dettare l’agenda. Nessuna rottura traumatica, ma la notizia è comunque clamorosa: le esigenze del veterano bianconero e del club differiscono in maniera radicale, cosicché la separazione è diventata un’ipotesi di lavoro sul tavolo del mercato. Bonucci ha ancora un anno di contratto e vuole sfruttarlo appieno per garantirsi la possibilità di difendere il titolo Europeo conquistato a Londra nell’estate del 2021. Roberto Mancini non lo ha affatto “scaricato”, nonostante le parole del ct riferite alla partita contro la Spagna («Ha fatto un errore, ma è stato sempre un giocatore importante. Poi è chiaro che tutto finisce, vale per ogni calciatore») avessero legittimato questa ipotesi.
Bonucci-Mancini, il patto per Euro 2024
Si è trattato però di un’accelerazione indebita, perché il rapporto è solido e il ct sa bene quanto sia utile l’apporto del capitano sia dentro sia fuori dal campo, ma a un patto, molto chiaro: che Bonucci giochi con continuità in modo da presentarsi lucido e reattivo alla causa azzurra. A cui lui tiene moltissimo sia per questioni personali (è il recordman di presenze in attività con 121 caps, a sole 5 partite dal terzo posto assoluto occupato da Paolo Maldini: un obiettivo storico e prestigiosissimo), sia per il legame con la Nazionale - è rimasto in gruppo anche quando era infortunato - cementato dalla vittoria di Wembley dopo un Europeo durante il quale è stato tra i protagonisti indiscussi. L’obiettivo è difenderlo l’anno prossimo in Germania con un ruolo da “grande vecchio” alla Chiellini, in grado di garantire esperienza e qualità. Un’esperienza che a Mancini piace, ma il patto è altrettanto chiaro quanto il rapporto tra i due: «Leo, per esserci dovrai giocare con continuità».