Juve, non solo Danilo: la mappa dello spogliatoio, chi sono i nuovi leader

La squadra bianconera riparte dai protagonisti storici e da alcune sorprese. Il difensore brasiliano suona la carica: "Torniamo a dare gioie ai nostri tifosi"
Juve, non solo Danilo: la mappa dello spogliatoio, chi sono i nuovi leader© Juventus FC via Getty Images

TORINO - Aggrapparsi alle cortecce secolari. In una fase di transizione come quella che sta vivendo la Juventus, società e allenatore hanno bisogno di certezze. Poche, ma incrollabili. Cascasse il mondo, i leader devono esserci, sempre e comunque. In questo senso, in un contesto non esattamente ricco di giocatori esperti, ci sono uomini dai quali dover ripartire. Non è una scelta, ma una strada obbligata, in un'annata in cui la Juventus intende tornare almeno competitiva in Italia: lottare per lo scudetto non sarebbe poco, ma in generale Massimiliano Allegri vuole sedersi al tavolo delle big. Insieme a Danilo, autentico faro del nuovo corso.

Basti pensare alle tempistiche del suo rinnovo: col mare in tempesta, non ha avuto dubbi a scegliere ancora i colori bianconeri. Ieri il brasiliano, alla XXV edizione del Premio "L'Altropallone", ci ha messo la faccia in vista del futuro: "La Juventus non ci permette di non dare il 100% in ogni partita, sappiamo che ci aspetta una stagione difficile, ma sogno di tornare a vincere: so quanto è bello farlo con questa maglia e con la nostra gente. Negli ultimi anni abbiamo sofferto un po’ di più di quello che pensavamo e ora possiamo e dobbiamo tornare a regalare una gioia a noi stessi e ai tifosi". Parole di chi non intende mai nascondersi, frasi che sottolineano il motivo del prolungamento a vita con la Juventus. Danilo sarà un caposaldo: faro del reparto difensivo, ma soprattutto uomo che dovrà cementare il nuovo spogliatoio.

Oltre al generale Danilo i valorosi Bonucci e Szczesny

Alle sue spalle, tuttavia, non mancano elementi di grande personalità. Se Danilo è il generale, gli altri saranno i soldati più valorosi. A cominciare da Leonardo Bonucci: ruolo defilato in termini di centralità nel progetto tecnico, ma chiamato a comportarsi da capitano dentro e fuori dal rettangolo verde. Sarà un valore aggiunto in termini di leadership. Esattamente come Wojciech Szczesny, uno che non si lega niente al dito. Comprese le parole di Allegri dopo l'intervista al fischio finale di Siviglia. Tek guarda già avanti: "Siamo molto amici, lo rispetto perché è capace di dirmi cose che nessun altro farebbe". Anche l'enfatizzazione del tecnico può servire a navigare tutti insieme nella stessa direzione: è proprio ciò che vuole Szczesny, molto amato dal popolo bianconero.

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Gatti e Locatelli, il totem silenzioso

Così come Federico Gatti: al suo primo anno di Serie A è diventato una figura apicale nello spogliatoio. Perché allo Stadium ci è entrato da figlio della gavetta e con un età, 25 anni, in cui sa che ogni errore può costare caro. Deve proseguire la crescita sul piano tecnico e temperamentale, ma la strada di Gatti è già quella giusta. Al secondo anno può solo migliorare. Attenzione, poi, anche ai totem silenziosi. A quelli che partono dalle retrovie in sordina, a quelli capaci di ingoiare ogni tipo di veleno. Manuel Locatelli oggi è un altro uomo rispetto a due stagioni fa, quando arrivò dal Sassuolo con ancora infiniti margini di miglioramento. Incarna tanta juventinità: in campo, non mollando un solo pallone quando deve rincorrere l’avversario, ma anche a parole. Sempre poche e misurate, ma allo stesso tempo capaci di andare dritte all’obiettivo. Locatelli sarà uno dei simboli della nuova Juventus, fresca come lui. E affamata come chi è stufo di vivacchiare con la maglia bianconera addosso

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TORINO - Aggrapparsi alle cortecce secolari. In una fase di transizione come quella che sta vivendo la Juventus, società e allenatore hanno bisogno di certezze. Poche, ma incrollabili. Cascasse il mondo, i leader devono esserci, sempre e comunque. In questo senso, in un contesto non esattamente ricco di giocatori esperti, ci sono uomini dai quali dover ripartire. Non è una scelta, ma una strada obbligata, in un'annata in cui la Juventus intende tornare almeno competitiva in Italia: lottare per lo scudetto non sarebbe poco, ma in generale Massimiliano Allegri vuole sedersi al tavolo delle big. Insieme a Danilo, autentico faro del nuovo corso.

Basti pensare alle tempistiche del suo rinnovo: col mare in tempesta, non ha avuto dubbi a scegliere ancora i colori bianconeri. Ieri il brasiliano, alla XXV edizione del Premio "L'Altropallone", ci ha messo la faccia in vista del futuro: "La Juventus non ci permette di non dare il 100% in ogni partita, sappiamo che ci aspetta una stagione difficile, ma sogno di tornare a vincere: so quanto è bello farlo con questa maglia e con la nostra gente. Negli ultimi anni abbiamo sofferto un po’ di più di quello che pensavamo e ora possiamo e dobbiamo tornare a regalare una gioia a noi stessi e ai tifosi". Parole di chi non intende mai nascondersi, frasi che sottolineano il motivo del prolungamento a vita con la Juventus. Danilo sarà un caposaldo: faro del reparto difensivo, ma soprattutto uomo che dovrà cementare il nuovo spogliatoio.

Oltre al generale Danilo i valorosi Bonucci e Szczesny

Alle sue spalle, tuttavia, non mancano elementi di grande personalità. Se Danilo è il generale, gli altri saranno i soldati più valorosi. A cominciare da Leonardo Bonucci: ruolo defilato in termini di centralità nel progetto tecnico, ma chiamato a comportarsi da capitano dentro e fuori dal rettangolo verde. Sarà un valore aggiunto in termini di leadership. Esattamente come Wojciech Szczesny, uno che non si lega niente al dito. Comprese le parole di Allegri dopo l'intervista al fischio finale di Siviglia. Tek guarda già avanti: "Siamo molto amici, lo rispetto perché è capace di dirmi cose che nessun altro farebbe". Anche l'enfatizzazione del tecnico può servire a navigare tutti insieme nella stessa direzione: è proprio ciò che vuole Szczesny, molto amato dal popolo bianconero.

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