Juve, Fagioli vuol dire qualità: numeri top, paragoni illustri. E Allegri...

Analizzando i dati della scorsa stagione spicca il contributo che il centrocampista ha offerto alla squadra sia in fase di costruzione che di rifinitura: come potrebbe utilizzarlo Max

Nicolò Fagioli torna in gruppo dopo la frattura alla clavicola rimediata contro il Siviglia nella semifinale di Europa League e la Juventus recupera così un centrocampista che potrà svolgere un ruolo importante nella formazione bianconera edizione 2023-24.

Già nella stagione appena conclusa il ragazzo di Piacenza aveva messo in evidenza le proprie qualità, non soltanto segnando tre reti, ma anche fornendo tre assist e mostrando quello che può aggiungere alla manovra juventina.

Fagioli, l'analisi dei gol e i dati delle giocate

Delle tre reti segnate in campionato, a parte quella splendida contro il Lecce, le altre due (contro Inter e Cremonese) sono arrivate dopo transizioni nelle quali Fagioli ha accompagnato la risalita della formazione bianconera. Agendo prevalentemente nel mezzo spazio destro Fagioli ha aiutato la Juventus sia in fase di costruzione che di rifinitura. Non a caso parliamo di un elemento che ha registrato l’85.5% di precisione nei passaggi in Serie A e l’86.1% in Europa League. La maggior parte dei suoi tocchi palla (24.3 per novanta minuti di gioco) è avvenuta nella trequarti centrale di campo, a riprova appunto del contributo offerto da Fagioli in situazione di seconda costruzione e gestione del possesso. Ma è sulla trequarti d’attacco che Fagioli ha fatto particolarmente bene. Oltre ai tre assist di cui sopra infatti dobbiamo annoverare anche l’impressionante dato relativo alla percentuale di tiri finiti nello specchio della porta avversaria: il 61.5% delle tredici conclusioni totali effettuate. A questo si aggiungano le 5 palle filtranti registrate in campionato. Soltanto Di Maria (7) ne ha prodotte più di Fagioli.

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Fagioli, centrocampista completo: i paragoni da Pirlo a Pizarro

In totale, Fagioli ha creato 15 occasioni per i compagni di squadra. Se consideriamo poi l’abilità nel battere i calci da fermo, abbiamo il prototipo della mezzala/trequartista di qualità. Il contributo del numero 44 bianconero si è visto anche in fase di non possesso, situazione nella quale Fagioli ha vinto 19 tackle e registrato 19 riaggressioni a palla persa. Come si evince quindi Fagioli è un centrocampista completo, che dà il meglio di sé nella metà campo offensiva ma che può aiutare la squadra sia nell’uscita palla da dietro che nel settare il palleggio in zone più avanzate di campo. Anche per questo motivo Allegri sta valutando l’ipotesi di trasformare il ragazzo in un play basso. Non si tratterebbe del primo passaggio dalla trequarti avanzata a quella difensiva da parte di un numero 10. Lo stesso processo infatti, con buoni esiti, lo hanno attraversato i vari Andrea Pirlo, David Pizarro, Marcelo Brozovic… Non è detto che non riesca qualcosa di simile anche con Fagioli. Così come non è detto il contrario. Si tratta di provare per verificare la bontà di questa soluzione. Come indicano i dati Soccerment, Fagioli è il classico buildup director, vale a dire un giocatore che incide a livello di passaggi progressivi (che permettono di far guadagnare campo), di palle lunghe e di passaggi filtranti. In questo senso Fagioli ha tutte le caratteristiche per vedersi assegnato nella Juve che verrà il compito di veicolare i flussi di gioco nella fase di possesso, anche in un contesto verticale come quello della squadra di Allegri. (dati Soccerment, whoscored, Fbref)

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Nicolò Fagioli torna in gruppo dopo la frattura alla clavicola rimediata contro il Siviglia nella semifinale di Europa League e la Juventus recupera così un centrocampista che potrà svolgere un ruolo importante nella formazione bianconera edizione 2023-24.

Già nella stagione appena conclusa il ragazzo di Piacenza aveva messo in evidenza le proprie qualità, non soltanto segnando tre reti, ma anche fornendo tre assist e mostrando quello che può aggiungere alla manovra juventina.

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Delle tre reti segnate in campionato, a parte quella splendida contro il Lecce, le altre due (contro Inter e Cremonese) sono arrivate dopo transizioni nelle quali Fagioli ha accompagnato la risalita della formazione bianconera. Agendo prevalentemente nel mezzo spazio destro Fagioli ha aiutato la Juventus sia in fase di costruzione che di rifinitura. Non a caso parliamo di un elemento che ha registrato l’85.5% di precisione nei passaggi in Serie A e l’86.1% in Europa League. La maggior parte dei suoi tocchi palla (24.3 per novanta minuti di gioco) è avvenuta nella trequarti centrale di campo, a riprova appunto del contributo offerto da Fagioli in situazione di seconda costruzione e gestione del possesso. Ma è sulla trequarti d’attacco che Fagioli ha fatto particolarmente bene. Oltre ai tre assist di cui sopra infatti dobbiamo annoverare anche l’impressionante dato relativo alla percentuale di tiri finiti nello specchio della porta avversaria: il 61.5% delle tredici conclusioni totali effettuate. A questo si aggiungano le 5 palle filtranti registrate in campionato. Soltanto Di Maria (7) ne ha prodotte più di Fagioli.

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