TORINO - Pochi volti nuovi, tanta linfa giovane e una Juventus dallo spirito inedito: il test di sabato sera contro l’Atalanta, fedele bignami dell’estate bianconera, ha lasciato un timido sorriso dipinto sul volto di Max Allegri. Che ha visto più gioco e più pressing rispetto al passato.
E che ha avuto intriganti conferme da giovani e giovanissimi. Due di loro, in particolare, hanno sfoggiato a Cesena colpi già messi in mostra durante la tournée americana: avrebbero dovuto recitare la parte dei comprimari nella rosa extra-large dell’estate bianconera, ambiscono invece ora a una conferma in organico con vista sull’imminente stagione. Due profili agli antipodi, per certi versi: Kenan Yildiz è il predestinato, quello delle tappe bruciate e dell’ascesa verticale; Hans Nicolussi Caviglia è lo stakanovista, capace con il lavoro di superare ogni beffarda avversità.
Juve, lo sprint dell'estate di Yildiz
Il rifinitore turco, alla seconda stagione a Torino e soprattutto a 18 anni da poco compiuti, nelle ultime settimane è entrato a tutti gli effetti nell’orbita della prima squadra. All’apice di una parabola che per lunghi mesi aveva visto il talento di Ratisbona stazionare nell’Under 19 di Montero, generando una certa irritazione nel suo ambizioso entourage. Anche così era nata, lo scorso gennaio, l’idea di un immediato trasferimento al Benfica, con il tecnico Schmidt che si era mosso in prima persona per favorire l’operazione, prima che l’ex Bayern Monaco iniziasse la scalata con la promozione in Next Gen. Yildiz negli Stati Uniti ha sfoggiato un prezioso repertorio tecnico e, anche a Cesena, ha trovato il modo di mettersi in mostra, con una conclusione dal limite sibilata poco sopra la traversa che ne ha fatto in pochi minuti uno degli attaccanti più pericolosi della serata. E infatti gli occhi dei club europei rimangono incollati su di lui, anche in contumacia di un contratto in scadenza nel 2025 che a breve dovrà essere soggetto a trattative: l’ultimo a muoversi è stato di recente il Fenerbahce, in cerca dell’erede di Guler dopo il passaggio al Real Madrid, rispedito però al mittente da Giuntoli e Manna.