Fatta la Juventus adesso bisogna fare gli juventini

La parola chiave è proprio promettere, perché il mercato del club bianconero è uno slancio verso il futuro pieno di coraggio. I presupposti per fare bene ci sono, ma sono promesse. Devono essere mantenute

Cristiano Giuntoli e Giovanni Manna non hanno cambiato la Juventus. Ora tocca a Massimiliano Allegri farlo. I due direttori sportivi, che hanno gestito la campagna acquisti e cessioni, sono riusciti a non cedere i campioni (o, meglio, non hanno ricevuto offerte congrue e sono stati bravi a non farsi strangolare): il che era tutt’altro che scontato, considerato lo scenario intenzionale e le condizioni economiche del club, cui la giustizia sportiva ha tolto 90 milioni di introiti Champions.

Certo, il fronte degli arrivi non fa sognare il popolo juventino, anzi c’è anche qualche depresso che sbircia invidiosetto lo shopping compulsivo delle milanesi o l’entusiasmo romano per l’arrivo di Lukaku. Eppure proprio aver evitato lo scambio fra il belga e Vlahovic (anche in questo caso per mancanza di un accordo economico accettabile) è una sfavillante dimostrazione di buon senso, merce rara negli psicotici e iperemotivi percorsi del mercato. In compenso, Timothy Weah, unico acquisto, promette bene così come il rientrante Cambiaso, di fatto un acquisto anche lui, che non aveva mai veramente vestito la maglia bianconera.

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Il mercato della Juve è uno slancio verso il futuro

Ecco, la parola chiave è proprio promettere, perché il mercato della Juventus è uno slancio verso il futuro pieno di coraggio. Di quel coraggio che piace e che serve come il pane nel calcio italiano di oggi. Non c’è niente di spericolato nelle scelte juventine, ma serviranno nervi saldi per difenderle e renderle coerenti.

E qui veniamo a chi, nella Juventus, è rimasto, a partire da Massimiliano Allegri, cui spetta il compito di plasmare una squadra più credibile impastando diversamente gli stessi ingredienti. Contro il Bologna si è rivista qualche piuma grigiastra del brutto anatroccolo dello scorso anno, brutta sensazione dopo essersi illusi di aver visto un cigno fra il precampionato e Udine, ma i segnali di una metamorfosi sono chiari e incoraggianti.

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Vlahovic e Chiesa hanno l'obbligo di essere due giocatori da Juve

E se il tecnico deve tenere la barra dritta sul gioco propositivo e aggressivo, molti dei giocatori confermati devono valere ciò che sono stati pagati e ciò per cui vengono pagati (in entrambe i casi lautamente). Vlahovic e Chiesa hanno l’obbligo di essere due giocatori da Juventus e se hanno molte e solide giustificazioni per le delusioni della scorsa stagione, quest’anno devono lasciare da parte le scuse (che tanto non verrebbero conteggiate a fine stagione). Così come nella folta banda dei giovani qualcuno è chiamato al salto di qualità (peraltro comune nei loro coetanei in Spagna e Inghilterra). Insomma fatta la Juventus, è il momento di fare gli juventini, in un momento storico cruciale per la società in cui, senza soldi, altri valori devono alimentare il mondo bianconero. I presupposti per fare bene ci sono, ma sono promesse. Devono essere mantenute.

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Cristiano Giuntoli e Giovanni Manna non hanno cambiato la Juventus. Ora tocca a Massimiliano Allegri farlo. I due direttori sportivi, che hanno gestito la campagna acquisti e cessioni, sono riusciti a non cedere i campioni (o, meglio, non hanno ricevuto offerte congrue e sono stati bravi a non farsi strangolare): il che era tutt’altro che scontato, considerato lo scenario intenzionale e le condizioni economiche del club, cui la giustizia sportiva ha tolto 90 milioni di introiti Champions.

Certo, il fronte degli arrivi non fa sognare il popolo juventino, anzi c’è anche qualche depresso che sbircia invidiosetto lo shopping compulsivo delle milanesi o l’entusiasmo romano per l’arrivo di Lukaku. Eppure proprio aver evitato lo scambio fra il belga e Vlahovic (anche in questo caso per mancanza di un accordo economico accettabile) è una sfavillante dimostrazione di buon senso, merce rara negli psicotici e iperemotivi percorsi del mercato. In compenso, Timothy Weah, unico acquisto, promette bene così come il rientrante Cambiaso, di fatto un acquisto anche lui, che non aveva mai veramente vestito la maglia bianconera.

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