Cristiano Giuntoli e Giovanni Manna non hanno cambiato la Juventus. Ora tocca a Massimiliano Allegri farlo. I due direttori sportivi, che hanno gestito la campagna acquisti e cessioni, sono riusciti a non cedere i campioni (o, meglio, non hanno ricevuto offerte congrue e sono stati bravi a non farsi strangolare): il che era tutt’altro che scontato, considerato lo scenario intenzionale e le condizioni economiche del club, cui la giustizia sportiva ha tolto 90 milioni di introiti Champions.
Certo, il fronte degli arrivi non fa sognare il popolo juventino, anzi c’è anche qualche depresso che sbircia invidiosetto lo shopping compulsivo delle milanesi o l’entusiasmo romano per l’arrivo di Lukaku. Eppure proprio aver evitato lo scambio fra il belga e Vlahovic (anche in questo caso per mancanza di un accordo economico accettabile) è una sfavillante dimostrazione di buon senso, merce rara negli psicotici e iperemotivi percorsi del mercato. In compenso, Timothy Weah, unico acquisto, promette bene così come il rientrante Cambiaso, di fatto un acquisto anche lui, che non aveva mai veramente vestito la maglia bianconera.