McKennie: "Tornare alla Juve non è stato facile". Weah: "Voglio attaccare"

I due bianconeri parlano dal ritiro USA, in preparazione dell'amichevole contro l'Uzkbekistan: il loro rapporto e la loro avventura italiana

SAINT LOUIS (Stati Uniti) - Una Juve che ha aggiunto anche le stelle e strisce alle bandiere nazionali da seguire durante le pause campionato. Questa sera, ore 20:30 italiane, gli Stati Uniti affrontano in amichevole l'Uzbekistan e dal ritiro della selezione statunitense arrivano le dichiarazioni sia di Timothy Weah che di Weston McKennie.

Weah e l'apprendistato

I figlio d'arte ha parlato i suoi primi passi in bianconero: "È stata ancora una prima fase di apprendimento per me. Penso che la Juve fosse una squadra più difensiva l’anno scorso. Sicuramente mi hanno acquistato per farmi giocare in più di un ruolo offensivo, uscendo da dietro, che è qualcosa che amo fare, inserendomi alle spalle delle difese e applicando pressione sulle squadre avversarie"

Sul compagno connazionale McKennie: "So come gioca e lui capisce come gioco io. Quindi la nostra chimica è davvero buona e ora che siamo nella stessa squadra, allenarsi ogni giorno renderà tutto ancora migliore“.

McKennie ed il ritorno

Dopo il prestito della scorsa metà stagione al Leeds United (19 partite) McKennie è tornato in pianta stabile a Torino: "Tornare alla Juventus non è stato facile: ho lasciato il club in un momento di crisi, tornando mi sentivo come se iniziassi da zero. È una sfida per cui sono sempre pronto, una sfida che penso di aver bisogno in questo momento della carriera. I diversi ruoli ricoperti? Penso che la possibilità di adattarsi a tanti ruoli sia una buona qualità da avere, non è molto stressante"

Sul compagno connazionale Weah: "Al di fuori dal campo posso essere un po' di troppo per lui in certi momenti. Ma sul campo abbiamo una buona intesa l'uno con l'altro. Andiamo al centro di allenamento insieme, è bello avere un compagno di viaggio".

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