Milik spinge in alto la Juve ma il Lecce ha confermato di essere grande

Dopo un primo tempo deludente, salutato dai fischi dello Stadium, i bianconeri hanno cambiato passo trovando il primo gol del polacco in questo campionato. Salentini a testa alta, con un solido impianto di gioco e il giovanissimo Dorgu sugli scudi. Insufficiente l'arbitro Giua
Milik spinge in alto la Juve ma il Lecce ha confermato di essere grande© Getty Images

Il primo gol di Milik in campionato spinge in alto la Juve, per una notte seconda in classifica e infligge la prima sconfitta al Lecce che, però, esce a testa alta dallo Stadium e non viene per nulla ridimensionato.

Rispetto al successo sul Genoa, D'Aversa ha cambiato cinque undicesimi della formazione, ma non è cambiato il livello della prestazione, di buon livello, soprattutto nel primo tempo, quando la Juve ha sofferto la superiorità a centrocampo dei leccesi e la loro migliore organizzazione di gioco. Tant'è vero che non si erano avute notizie di Milik e l'unica occasione nitida aveva visto Chiesa fallire di poco il bersaglio. Nella ripresa, il polacco si è riscattato proprio quando stava per essere sostituito. Il suo gol è stato pesantissimo: per i tre punti che ha fruttato e per avere zittito i fischi copiosamente piovuti dagli spalti prima dell'intervallo, comprensibilmente stizziti dalla scarsa qualità del gioco bianconero. Nelle file salentine ha brillato il giovanissimo Patrick Dorgu, 18 anni, un altro talento scovato dal fenomenale rabdomante in materia che risponde al nome di Pantaleo Corvino.

Male l'arbitro Giua, impreciso, superficiale, frettoloso nel'espellere Kaba che non era stato reo di simulazione, contrariamente a quanto ha ritenuto il direttore di gara. Nella Juve, nota di merito per la reazione psicologica al disastro con il Sassuolo che doveva essere rimosso subito dalla memoria della squadra e per la tenuta della difesa che ha neutralizzato le iniziative offensive degli avversari. Sotto questo aspetto, saggia è stata la mossa di Allegri: ha confermato Szczesny e, nel finale, ha rimandato in campo Gatti. Nei giorni scorsi, l'allenatore aveva affermato come la sua squadra debba puntare alla qualificazione in Champions League e, dopo la vittoria sul Lecce, ha soggiunto essersi trattato di un "passetto in avanti".

Tuttavia, ancora lunga è la strada per approdare finalmente a un gioco di vera qualità. Le vittorie di corto muso sono utili, soprattutto quando vieni da un 4-2 subito tre giorni prima.
Atalanta e Toro stabiliranno a che punto siano i lavori nel cantiere di Allegri. Il Lecce, invece, torna da Torino consapevole che gli 11 punti inanellati nelle prime cinque giornate non sono stati un fuoco di paglia. La squadra con l'età media più giovane del campionato, con il monte ingaggi più basso del campionato (15 milioni lordi), con 18 giocatori su 25 di età compresa fra le classi 2000 e il 2004, ha un grande avvenire davanti a sé.

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