Juve, il CdA decide sull'aumento di capitale: il giorno della verità

Il rosso si è dimezzato rispetto a un anno fa, ma il patrimonio netto si è ridotto. E a febbraio c’è il bond da 175 milioni

TORINONon obbligatorio, ma sarebbe utile: si potrebbero sintetizzare così i ragionamenti di Exor e della dirigenza Juventus sull’ipotesi di un aumento di capitale da discutere nel Cda di oggi e poi, nel caso in cui venisse deciso, da sottoporre all’approvazione dell’Assemblea dei soci, in programma nella terza decade di novembre. Nonostante la svolta nella politica societaria, con l’insediamento a gennaio del presidente Gianluca Ferrero, dell’ad Maurizio Scanavino e degli altri tre membri del Consiglio, e il varo di un progetto di sostenibilità, i conti bianconeri ancora languono: per carità, il rosso si è dimezzato rispetto a un anno fa con le perdite nella stagione 2022-23 che dovrebbero assestarsi intorno ai 115 milioni (erano 239 nel 2021-22), ma proprio per effetto del precedente bilancio il patrimonio netto della Juventus si è ridotto dai 135 milioni a dicembre ai circa 50-60 milioni al 30 giugno 2023.

Aumento di capitale, pro e contro

Il dato certo sulle perdite - quello che viene utilizzato è la somma delle due semestrali sulla quale però potrebbero esserci stati ancora degli aggiustamenti - uscirà dal Cda di oggi che, alla luce dei conti, valuterà con la proprietà i pro e i contro di un aumento di capitale. Se da un lato, infatti, i ricavi sono in crescita e il taglio dei costi, soprattutto quelli legati alla gestione dei giocatori, hanno permesso risparmi importanti, in linea con il piano triennale, la prospettiva di una stagione (2023-2024) senza ricavi dall’Uefa per la mancata partecipazione alle Coppe Europee costringe a ipotizzare un futuro ancora in rosso per i conti bianconeri.

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L'importanza del ritorno nelle coppe europee

I ricavi Champions/Europa League hanno infatti garantito nell’ultimo decennio circa 80 milioni l’anno, senza i quali il deficit del prossimo bilancio rischia di tornare a salire. Tutto questo, unito ai numeri della situazione patrimoniale, farebbero propendere per un aumento di capitale, una possibilità per aprire le porte a nuovi investitori, al vaglio degli azionisti, che sono già intervenuti immettendo nelle casse del club bianconero 820 milioni tra il 2019 e il 2021. L’impegno di Exor nei confronti della Juventus non viene però meno, visto che l’azionista di riferimento avrebbe deciso di rifinanziare un bond da 175 milioni di euro, il cui termine scadrà nel primo trimestre del 2024.

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TORINONon obbligatorio, ma sarebbe utile: si potrebbero sintetizzare così i ragionamenti di Exor e della dirigenza Juventus sull’ipotesi di un aumento di capitale da discutere nel Cda di oggi e poi, nel caso in cui venisse deciso, da sottoporre all’approvazione dell’Assemblea dei soci, in programma nella terza decade di novembre. Nonostante la svolta nella politica societaria, con l’insediamento a gennaio del presidente Gianluca Ferrero, dell’ad Maurizio Scanavino e degli altri tre membri del Consiglio, e il varo di un progetto di sostenibilità, i conti bianconeri ancora languono: per carità, il rosso si è dimezzato rispetto a un anno fa con le perdite nella stagione 2022-23 che dovrebbero assestarsi intorno ai 115 milioni (erano 239 nel 2021-22), ma proprio per effetto del precedente bilancio il patrimonio netto della Juventus si è ridotto dai 135 milioni a dicembre ai circa 50-60 milioni al 30 giugno 2023.

Aumento di capitale, pro e contro

Il dato certo sulle perdite - quello che viene utilizzato è la somma delle due semestrali sulla quale però potrebbero esserci stati ancora degli aggiustamenti - uscirà dal Cda di oggi che, alla luce dei conti, valuterà con la proprietà i pro e i contro di un aumento di capitale. Se da un lato, infatti, i ricavi sono in crescita e il taglio dei costi, soprattutto quelli legati alla gestione dei giocatori, hanno permesso risparmi importanti, in linea con il piano triennale, la prospettiva di una stagione (2023-2024) senza ricavi dall’Uefa per la mancata partecipazione alle Coppe Europee costringe a ipotizzare un futuro ancora in rosso per i conti bianconeri.

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