Il derby lo elettrizza ancora adesso. Perché piemontese, perché cresciuto nelle giovanili della Juventus e perché contro il Toro ha giocato sempre partite molto difficili. Domenico Marocchino, ora opinionista assieme a Ciccio Graziani del programma di Rai Radio 2 "Campioni del mondo", si addentra nelle pieghe del derby. Con uno sguardo al passato e uno al presente.
Domenico Marocchino, la parola derby cosa le fa venire in mente?
«Penso subito alla mia prima partita nelle giovanili della Juventus, nel 1974. Al Motovelodromo, durante un torneo di inizio stagione, mi ritrovai ad affrontare il Toro. Perdemmo ai rigori, quindi mi rimane una punta di dispiacere che ancora adesso ricordo nitidamente perché quelle erano gare molto tese».
Ci saranno, però, anche ricordi belli nel cassetto.
«Sicuramente sì, perché nei miei 4 anni di Juventus sono di più i derby vinti di quelli persi. Mi fa ancora sorridere quello del 7 marzo '82. Nel Toro c'era Beruatto, piemontese come me, in campo. Lui era un mio grande amico. I granata sono avanti 2-0 praticamente subito. E lui inizia a provocarmi: dovevamo andare a cena la sera, ma io inizio ad infastidirmi e gli dico "vedrai che non ti faccio digerire". Poi vinciamo noi 4-2, andiamo a cena e paga lui. Sicuramente quella giornata gli è rimasta sullo stomaco».