Integratore contaminato
Dalle prime mosse compiute dal team difensivo di Pogba, sembra che gli avvocati vogliano sostenere la tesi dell’integratore contaminato: sarebbe infatti emerso dalle controanalisi che la sostanza assunta è il Dhea, il cosiddetto «ormone della giovinezza», un androgeno più potente e moderno del testosterone, che l’Agenzia Mondiale Antidoping ha proibito da una decina di anni e che dal 2021 ne è vietata la vendita in Italia, considerato un contaminatore classico (volontario o meno) di decine di integratori regolari contro l’invecchiamento e per il miglioramento della forza muscolare.
I pericoli di questa tesi
I consulenti legali del francese dovranno fare però attenzione affinché non si trasformi in un autogol: i metaboliti del Dhea sono molto volatili e risultano solo fino a qualche giorno dopo l’assunzione. Per essere positivo il 20 agosto, Pogba dovrebbe aver preso l’integratore soltanto qualche giorno prima, e questo significherebbe che lo avrebbe portato illegalmente in Italia, violando così il codice penale. Non solo, la teoria dell’integratore contaminato sembrerebbe incompatibile perché la quantità trovata è elevata.