Fagioli e scommesse illecite: indagato il talento Juve, rischia grosso

Il nome del centrocampista compare in un’inchiesta della Procura di Torino sui portali online non autorizzati: Chinè informato, ecco che può succedere. I legali: "Si è autodenunciato"

Problemi in casa Juventus. Nicolò Fagioli, che dallo scorso anno è diventato uno dei punti di riferimento di Allegri per il centrocampo bianconero, è stato indagato dalla Procura di Torino per scommesse online su piattaforme illegali. La Federcalcio con Giuseppe Chiné era stata avvisata dell’indagine già a fine agosto acquisendo i primi atti: secondo l’articolo 24 il calciatore rischia fino a tre anni di squalifica.

I legali di Fagioli: "Si è autodenunciato"

Nicolò Fagioli "si è autodenunciato" alla giustizia sportiva ed è "sereno" sulla vicenda che lo vede indagato dalla Procura della Repubblica di Torino per scommesse online su siti non autorizzati. La difesa del calciatore della Juve è spiegata all'ANSA in una dichiarazione dei suoi legali, Luca Ferrari, dello studio legale Withers, e Armando Simbari, che puntualizzano: "Nicolò è sereno ed è massimamente concentrato sulla Juventus e sul campionato. Nella nostra qualità di legali di Nicolò Fagioli, in riferimento alle notizie apparse sulla stampa in data odierna, possiamo rappresentare che il nostro assistito sta affrontando con responsabilità la vicenda, in un'ottica di massima trasparenza e collaborazione con l'Autorità giudiziaria ordinaria e sportiva, come dimostra il fatto di essersi attivato per primo e tempestivamente nei confronti della Procura Federale. Nicolò è sereno ed è massimamente concentrato sulla Juventus e sul campionato".

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Fagioli, quanto dureranno le indagini

Nei mesi passati il pubblico ministero Manuela Pedrotta aveva iniziato a porre l'attenzione proprio sul giro di scommesse su piattaforme online, riferendosi a quelle senza licenza. Fagioli è già stato interrogato dalla procura federale della Figc e anche la Juventus è stata informata di tutti i passaggi. L’indagine non dovrebbe avere tempi lunghi. L’apertura del fascicolo, dopo la segnalazione del 30 agosto da parte dei legali del giocatore, sarà avvenuta presumibilmente i primi giorni di settembre e, da quel momento, la procura ha 60 giorni (salvo proroghe) per chiuderlo. La sentenza sportiva potrebbe dunque arrivare entro novembre.

Gioco d'azzardo, cosa dice la legge

Gli investigatori hanno analizzato gli accessi degli utenti incrociando dati e varie transazioni effettuate, verificando nomi reali e nickname degli utenti registrati. Tra questi ci sarebbe dunque anche il nome del centrocampista della Juventus che risulta quindi indagato insieme a tutti gli altri scommettitori. Solitamente, giocare d'azzardo su questo tipo di piattaforme comporta una contravvenzione che si può risolvere con un'oblazione, estinguendo il reato. Il discorso è però diverso se ad essere coinvolto è uno sportivo professionista che risulta tesserato per una federazione, e questo sarebbe il caso di Fagioli. Nicolò non risulterebbe comunque come organizzatore ma solo come giocatore. Dal punto di vista penale questo significherebbe che potrebbe anche patteggiare o pagare un'ammenda. Dal punto di vista sportivo, però, la situazione è diversa. Al momento è tutto aperto, non c'è deferimento ( l'equivalente del rinvio a giudizio) e potrebbe chiudersi tutto con un'archiviazione o con il procedimento da parte di Chiné.

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L'inchiesta giudiziaria e sportiva

L'attenzione degli ispettori federali si è concentrata sui comportamenti del giocatore che possano configurare qualsiasi tipo di infrazione all'ordinamento sportivo. Per quanto riguarda le possibili conseguenze, si valuta sulla sussistenza di accuse su scommesse riferite ad incontri ufficiali. Le sanzioni partono infatti da un'ammenda di 25mila euro fino ad arrivare alla possibilità di una lunga squalifica. A seconda che si tratti di un atleta, un dirigente o un tecnico, tra l'altro, si può giocare d'azzardo ma non si può scommettere su eventi della propria disciplina agonistica. L'articolo 24 del codice della giustizia, nel comma 1, vieta "ai soggetti dell’ordinamento federale, ai dirigenti, ai soci e ai tesserati delle società appartenenti al settore professionistico di effettuare o accettare scommesse, direttamente o indirettamente, anche presso i soggetti autorizzati a riceverle, che abbiano ad oggetto risultati relativi ad incontri ufficiali organizzati nell’ambito della Figc, della Fifa e della Uefa".

Cosa dice tutto l'articolo 24

L'articolo 24 completo prosegue: "Divieto di scommesse e obbligo di denuncia 2. Ai soggetti dell'ordinamento federale, ai dirigenti, ai soci e ai tesserati delle società appartenenti al settore dilettantistico e al settore giovanile è fatto divieto di effettuare o accettare scommesse, direttamente o indirettamente, presso i soggetti non autorizzati a riceverle, che abbiano ad oggetto risultati relativi ad incontri ufficiali organizzati nell’ambito della FIGC, della FIFA e della UEFA. Agli stessi è fatto, altresì, divieto di effettuare o accettare scommesse, direttamente o indirettamente, presso soggetti autorizzati a riceverle relativamente a gare delle competizioni in cui militano le loro squadre. 3. La violazione del divieto di cui ai commi 1 e 2 comporta per i soggetti dell'ordinamento federale, per i dirigenti, per i soci e per i dirigenti delle società la sanzione della inibizione o della squalifica non inferiore a tre anni e dell’ammenda non inferiore ad euro 25.000,00. 4. Se, per la violazione del divieto di cui ai commi 1 e 2, viene accertata la responsabilità diretta della società ai sensi dell’art. 6, comma 1, il fatto è punito con l’applicazione, anche congiuntamente in relazione alle circostanze e alla gravità del fatto, delle sanzioni di cui all'art. 8, comma 1, lettere g), h), i), l). 5. I soggetti di cui all'art. 2 che siano venuti a conoscenza in qualunque modo che società o persone abbiano posto o stiano per porre in essere taluno degli atti indicati ai commi 1 e 2, hanno l’obbligo di informarne, senza indugio, la Procura federale. Il mancato adempimento di tale obbligo comporta per i soggetti di cui all'art. 2 la sanzione della inibizione o della squali fica non inferiore a sei mesi e dell’ammenda non inferiore ad euro 15.000,00".

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Il messaggio dopo il derby della Mole

Il giovane talento bianconero, nel derby contro il Torino vinto dalla Juventus per 2-0, non è sceso in campo. Allegri gli ha preferito Miretti, il cui posto nel secondo tempo è stato poi preso da Milik. Oltre ad aver festeggiato il trionfo celebrando tutti i compagni, Fagioli ha poi pubblicato una storia sul suo profilo Instagram che ha scatenato la curiosità dei tifosi. Veniva mostrata la scritta "Resilienza", ovvero la capacità di una persona di superare un momento di grande difficoltà. Se prima si poteva pensare ad un messaggio in codice con riferimento alla panchina nel derby, ora quel messaggio social potrebbe assumere tutto un altro significato.

Fagioli e la Juventus

Nicolò Fagioli, nel giro della Juve da diversi anni, era tornato a Torino dal prestito alla Cremonese nell'estate del 2022. Dopo un periodo di ambientamento iniziale con la prima squadra il centrocampista classe 2001 si è guadagnato un posto tra i titolari a suon di prestazioni convincenti in seguito al suo primo gol bianconero in Lecce-Juventus, quando subentrò al posto di McKennie. Da quel momento in poi Fagioli è diventato un pilastro del centrocampo della Vecchia Signora, chiudendo lo scorsa stagione con 37 presenze, 3 gol e 5 assist. Presente anche all'evento "Together" di ieri (in cui ha avuto l'opportunità di scattare un selfie con Zidane), quest'anno Nicolò ha iniziato la sua stagione con 6 presenze e un assist (contro il Sassuolo).

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Le parole dell'avvocato Di Cintio

"Stiamo parlando di una ipotesi tutta da dimostrare. Siamo ancora in una fase preliminare: deve essere provata l’identità di chi ha effettuato le scommesse, la liceità o meno della piattaforma e se è stata effettuata una scommessa sul calcio". Così a LaPresse l'avvocato Cesare Di Cintio, titolare dello studio legale Dcf Sport Legal, specializzato in diritto dello sport, in merito al caso Fagioli. "L'articolo 34 del codice di giustizia sportiva è un principio cardine nell'ambito dell'ordinamento federale. Per aver violato la norma è prevista una sanzione minima dell'inibizione o la squalifica non inferiore a tre anni più una ammenda da 25 mila euro. Qui si tratta ancora di una situazione in fase di indagine, che si è sviluppata online, e quindi non è detto neanche che sia il giocatore che abbia effettuato direttamente le scommesse. Ci deve essere dunque prima la prova dell'effettiva colpevolezza, dopodiché i rischi sono quelli che ho detto prima", ha aggiunto il legale.

Sulle scommesse degli sportivi

"Se un calciatore può scommettere su altri sport? La questione è molto dibattuta. Su questo c’è una sentenza del Collegio di Garanzia che fa riferimento a un tennista che aveva scommesso su un altro sport. Inizialmente era stato condannato e poi prosciolto. Ma c’è da dire che un atleta non dovrebbe effettuare scommesse di nessun tipo. Se pensiamo che il settore sportivo dovrebbe essere ispirato a principi di lealtà probità e correttezza, è chiaro che di per sé scommettere non è un reato ma non rientrerebbe in quei canoni. Da libero cittadino uno può fare quello che vuole e scommettere quando la scommessa è lecita, ma quando aderisci ad un singolo ordinamento accetti le regole di quell’ordinamento. E le regole della Figc sono molto stringenti", ha rimarcato Di Cintio.

Cosa dicono Figc, Uefa e Fifa

"Le scommesse nell'ambito dell'ordinamento federale sull’attività relativa a competizioni che vengono svolte nell’ambito della Figc, della Uefa e della Fifa sono sempre vietate. Qui si apre l’altra dinamica, se era lecita o meno la piattaforma e se ha un profilo penale prima di tutto e poi di carattere disciplinare in seconda battuta. Ma è ancora presto per dirlo. Se avessimo la prova che è stato il giocatore a scommettere, che la piattaforma è illegale e chi ha scommesso lo ha fatto su una disciplina vietata dal codice di giustizia sportiva, avremmo tutti gli elementi. Ma oggi abbiamo elementi sommari e stiamo facendo solo delle ipotesi. Deve essere provato innanzitutto il fatto che sia stato il giocatore ad aver effettuato la scommessa. Una volta provata l’identità, poi la tipologia di scommessa se era legale o meno e terzo che sommessa è stata fatta", ha tenuto a ribadire l'avvocato Di Cintio. Sul fatto che i calciatori più di altri ateti siano tentati dal giocare ha spiegato: "È una questione culturale. Oggi se un calciatore non sa che non può scommettere sul calcio è per ignoranza. O c’è dolo o ignoranza. Tendo a pensare alla seconda. E casi di questo tipo ce ne sono sempre meno", ha concluso.

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Problemi in casa Juventus. Nicolò Fagioli, che dallo scorso anno è diventato uno dei punti di riferimento di Allegri per il centrocampo bianconero, è stato indagato dalla Procura di Torino per scommesse online su piattaforme illegali. La Federcalcio con Giuseppe Chiné era stata avvisata dell’indagine già a fine agosto acquisendo i primi atti: secondo l’articolo 24 il calciatore rischia fino a tre anni di squalifica.

I legali di Fagioli: "Si è autodenunciato"

Nicolò Fagioli "si è autodenunciato" alla giustizia sportiva ed è "sereno" sulla vicenda che lo vede indagato dalla Procura della Repubblica di Torino per scommesse online su siti non autorizzati. La difesa del calciatore della Juve è spiegata all'ANSA in una dichiarazione dei suoi legali, Luca Ferrari, dello studio legale Withers, e Armando Simbari, che puntualizzano: "Nicolò è sereno ed è massimamente concentrato sulla Juventus e sul campionato. Nella nostra qualità di legali di Nicolò Fagioli, in riferimento alle notizie apparse sulla stampa in data odierna, possiamo rappresentare che il nostro assistito sta affrontando con responsabilità la vicenda, in un'ottica di massima trasparenza e collaborazione con l'Autorità giudiziaria ordinaria e sportiva, come dimostra il fatto di essersi attivato per primo e tempestivamente nei confronti della Procura Federale. Nicolò è sereno ed è massimamente concentrato sulla Juventus e sul campionato".

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