Romulo: “La mano di Conte su tutti gli scudetti Juve. Pogba il più forte”

L'ex terzino bianconero parla del proprio futuro in panchina: "Vorrei allenare una Primavera. Ho già parlato con il figlio di Lotito per un ruolo del genere"
Romulo: “La mano di Conte su tutti gli scudetti Juve. Pogba il più forte”© Getty Images

Svincolato dal 1° gennaio 2023, Romulo Souza Orestes Caldeira, pensa già al proprio futuro da allenatore e sembra avere già le idee abbastanza chiare. L'ex terzino, tra le altre, di Verona e Juventus, è intervenuto a Radio Serie A con RDS: “Sto studiando tantissimo per diventare allenatore, ho fatto diversi corsi, è una nuova fase della mia vita. Ho fatto il patentino in Italia quando giocavo, l’Uefa B, e qui in Brasile ho appena finito il patentino CBF, iniziando anche quello dell’AFA in Argentina. Voglio arrivare preparato e devo studiare tantissimo. Voglio tornare in Italia per iniziare ad allenare, magari una Primavera: ho già parlato con il figlio di Claudio Lotito, Enrico, per un ruolo del genere. Tornerei volentieri alla squadra che mi ha dato tanto. Anche se non c’è nulla di confermato, le prime conversazioni sono già iniziate”.

Romulo su Conte, Allegri e i tecnici più apprezzati

A proposito di tecnici, il classe '87 parla di quello più apprezzati: “Per me gli allenatori italiani sono i più bravi. Ho avuto la sfortuna di non avere Conte come allenatore: quando ero all’Hellas, lui mi voleva fortemente alla Juve a gennaio. Sono andato a Torino a fine stagione, Conte era appena andato via ed era arrivato Allegri. Anche lui è un allenatore di altissimo livello, ma come mentalità trasmessa mi sarebbe piaciuto lavorare con Conte. Io cito sempre Conte come esempio per come pressa e crea superiorità sulle fasce. La Juve non vinceva da molto prima che arrivasse lui, l’ha riportata a vincere tre scudetti di fila. Quelli che sono arrivati dopo, secondo me hanno evidenziato comunque la mano di Conte, nonostante i 5 vinti da Allegri e quello vinto da Sarri. La base della Juve era comunque quella costruita da Conte. Anche Gasperini è un riferimento dal punto di vista della mentalità, loro due sono i più incisivi. A livello di calcio giocato, dico De Zerbi: lo seguivo già a Benevento. Lui e Vincenzo Italiano nel giro di qualche anno saranno gli allenatori di riferimento per le big mondiali, la mano di Vincenzo nella Fiorentina è evidente, gioca un calcio diverso dagli altri”.

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Romulo: "Pirlo unico, ma Pogba"

Tornando al campo, Romulo parla poi dei compagni più forti con cui ha giocato: “Ce ne sono tanti. Pirlo era unico, è difficile vedere un giocatore simile. Ho avuto il piacere di vederlo giocare da fuori e trovarlo poi come compagno: era qualcosa di meraviglioso. Aveva tecnica, tranquillità e visione di gioco: trovava spazi e buchi con passaggi millimetrici che un calciatore normale non trova. Il più completo che ho avuto come compagno, però, è stato Pogba: difendeva come un vero difensore, leggeva tutti gli spazi e tutti i tempi e segnava quasi come un attaccante. Aveva corsa, saltava più degli altri, calciava con destro e sinistro, dribblava da entrambi i lati: era un giocatore pazzesco. Mi dispiace che non riesca a trovare più il suo vero calcio, ma in quel periodo era fortissimo”.

Romulo sulle critiche a Immobile

Chiosa sull'ex compagno alla Lazio Ciro Immobile: “È impensabile che venga criticato. Ha fatto la storia della Lazio, è stato capocannoniere quasi ogni anno, è capitano e non si è mai comportato male. È un esempio per i ragazzi, non solo come amico ma anche come calciatore: è una punta fortissima, quasi tutte le big lo vorrebbero. Fortunatamente è alla Lazio: io sono rimasto tifoso. Può capitare di avere momenti brutti in carriera, ma lui è una delle punte più forti: è impensabile criticarlo”.

 

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Svincolato dal 1° gennaio 2023, Romulo Souza Orestes Caldeira, pensa già al proprio futuro da allenatore e sembra avere già le idee abbastanza chiare. L'ex terzino, tra le altre, di Verona e Juventus, è intervenuto a Radio Serie A con RDS: “Sto studiando tantissimo per diventare allenatore, ho fatto diversi corsi, è una nuova fase della mia vita. Ho fatto il patentino in Italia quando giocavo, l’Uefa B, e qui in Brasile ho appena finito il patentino CBF, iniziando anche quello dell’AFA in Argentina. Voglio arrivare preparato e devo studiare tantissimo. Voglio tornare in Italia per iniziare ad allenare, magari una Primavera: ho già parlato con il figlio di Claudio Lotito, Enrico, per un ruolo del genere. Tornerei volentieri alla squadra che mi ha dato tanto. Anche se non c’è nulla di confermato, le prime conversazioni sono già iniziate”.

Romulo su Conte, Allegri e i tecnici più apprezzati

A proposito di tecnici, il classe '87 parla di quello più apprezzati: “Per me gli allenatori italiani sono i più bravi. Ho avuto la sfortuna di non avere Conte come allenatore: quando ero all’Hellas, lui mi voleva fortemente alla Juve a gennaio. Sono andato a Torino a fine stagione, Conte era appena andato via ed era arrivato Allegri. Anche lui è un allenatore di altissimo livello, ma come mentalità trasmessa mi sarebbe piaciuto lavorare con Conte. Io cito sempre Conte come esempio per come pressa e crea superiorità sulle fasce. La Juve non vinceva da molto prima che arrivasse lui, l’ha riportata a vincere tre scudetti di fila. Quelli che sono arrivati dopo, secondo me hanno evidenziato comunque la mano di Conte, nonostante i 5 vinti da Allegri e quello vinto da Sarri. La base della Juve era comunque quella costruita da Conte. Anche Gasperini è un riferimento dal punto di vista della mentalità, loro due sono i più incisivi. A livello di calcio giocato, dico De Zerbi: lo seguivo già a Benevento. Lui e Vincenzo Italiano nel giro di qualche anno saranno gli allenatori di riferimento per le big mondiali, la mano di Vincenzo nella Fiorentina è evidente, gioca un calcio diverso dagli altri”.

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