Juve, Szczesny, quegli "89 minuti difficili" e un grande numero 1

L'ironia del campione polacco, in calce alla vittoria di Firenze, ne conferma lo stile di leader equilibrato e forte, aduso dire sempre ciò che pensa, nei momenti felici e in quelli di difficoltà. Come a Siviglia

«Abbiamo passato momenti difficili, circa 89 minuti. C’è uno spirito molto bello, una unione di gruppo che aiuta nei momenti difficili e c’è un grande margine di crescita: siamo contenti per i tre punti, soprattutto per quelli in trasferta, abbiamo affrontato il Milan e la Fiorentina. Adesso speriamo che non ce ne tolgano altri dieci». L'ironia e l'intelligenza sono sorelle di sangue, ha scritto Johann Paul Friedrich, pseudonimo Jean Paul, scrittore e pedagogo tedesco vissuto a cavallo fra il diciottesimo e il diciannovesimo secolo. La conferma dell'asserzione viene dall'ultima sortita mediatica di Wojciech Szczesny (corretta pronuncia polacca Wojtek, da cui Tek per tutti), 33 anni, gran portiere, pianista e poliglotta, ottava stagione juventina, 226 presenze in bianconero, 78 con la Polonia, 3 scudetti, 2 Coppe Italia, 2 Supercoppe italiane, 2 Coppe d'Inghilterra e 1 Community Shield con l'Arsenal.

Pragmatismo bianconero

Grazie alle parole pronunciate a Firenze, in calce alla sofferta vittoria sui viola, Szczesny ha foderato di icastico pragmatismo la nuova vittoria di fila della Juve che ha portato a 540 i minuti di imbattibilità della sua difesa, confermando lo stile di leader equilibrato e forte, aduso dire sempre ciò che pensa. Nei momenti felici e in quelli di difficoltà. Come a Siviglia, il 18 maggio scorso, dopo la bruciante eliminazione patita nelle semifinali di Europa League: "Se io faccio tante parate, non è un buon segnale per la nostra prestazione, le parate restano inutili e rimane una grande delusione. Avrei preferito una partita senza voto in pagella e passare il turno. Non mi è piaciuta la reazione al gol del nostro vantaggio, ci siamo abbassati troppo e abbiamo concesso spazio alle loro qualità. E' stata una reazione negativa e non avremmo meritato il passaggio del turno. Questa è stata una stagione senza trofei, alla Juve si compete per vincere e non per solo partecipare. Con tutte le difficoltà e sia pure sottolineando la crescita dei ragazzi, rimane una stagione senza titoli, di certo non benissimo per una società come la nostra".
Parole vere che suscitarono, però, la piccata reazione di Allegri: "Dopo le partite bisognerebbe stare sempre zitti. Già faccio fatica io a parlare. A caldo si possono dire cose inesatte. Poi, non conoscendo molto bene l’italiano, magari ha sbagliato l’uso dei termini”. Al che, sui social si scatenò la replica di molti tifosi bianconeri, fra i quali ci fu chi scrisse: "Caro Max, ti sbagli. Tek conosce l'italiano meglio di te. Acqua passata, questa promette di essere tutta un'altra Juve fino alla fine. Con un Grillo Parlante polacco che le fa un gran bene.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...