Pirlo e le avventure con Inter, Milan e Juve
Ma la passione per il calcio parte da lontanto con Pirlo che svela: "Da bambino ero tifosissimo dell’Inter, mio papà mi portava a Viareggio in vacanza e quando l’Inter era in ritiro in quelle zone, li raggiungevo per farmi fare gli autografi. Ma quando diventi professionista non tifi più allo stesso modo. Semmai tifi la squadra per cui giochi". E il campione del mondo del 2006 ha avuto l'onore di giocare con i tre grandi club italiani Inter, Milan e Juve: "Con il Milan ho vinto tutto, ma la vittoria più bella è stata la prima Champions League. La ferita per la finale ad Istanbul è difficile da rimarginare, ho anche pensato di smettere. La mia avventura con il Milan non è finita come sognavo, speravo di poter rimanere e di essere ancora utile, ma in quel periodo c’era la politica per cui agli over 30 veniva offerto solo un anno di contratto, e allora ho scelto la Juventus. È stata una rivincita per me. Avevo una grande voglia di dimostrare a tutti che ero ancora un giocatore in grado di giocare ancora ad alto livello e con la Juve ho vinto 4 campionati e siamo arrivati in una finale di Champions. Conte è stato un grande maestro di campo e di calcio".
"Ho vinto con tutti gli allenatori"
E alla Juventus Pirlo ha vissuto una nuova giovinezza, guidando il centrocampo di Conte prima e Allegri poi: "Ho vinto con quasi tutti gli allenatori che mi hanno allenato, con ognuno di loro conservo ricordi bellissimi. Sicuramente con Lippi ho vinto il trofeo che ogni calciatore auspica di vincere. Lucescu è stato il primo a portarmi in prima squadra: stravedeva per me e anche quando mi allenavo con i “grandi” aveva sempre un occhio di riguardo e mi spingeva a fare sempre meglio. Mazzone è stato colui che ha dato il là alla mia carriera, per lui ero il Falcao del Brescia e da trequartista o mezzala quale ero, mi ha spostato facendomi diventare regista del centrocampo".