Giuntoli, Pompilio e Micheli: Juventus-Napoli e il calciomercato dirigenti

Il direttore sportivo bianconero ha una lista di candidati per rafforzare l'organico del club. Solido il rapporto con Manna

L’estate scorsa si è rivelata particolarmente impegnativa e indubbiamente anomala anche per uno, come Cristiano Giuntoli, intendiamoci, a cui non fa certo difetto l’abitudine a reggere le pressioni del mercato (anzi). Ma un conto è gestire le trattative per comprare i calciatori, altro (ben altro) una che riguarda se stessi e in cui sei tu il protagonista. Perché Aurelio De Laurentiis gli ha fatto masticare pane duro prima di liberarlo (aveva ancora un anno i contratto) il 30 giugno, la sera prima dell’inizio ufficiale del calciomercato (che, comunque, la Juventus stava portando avanti egregiamente con la regia del ds Giovanni Manna).

Una trattativa che si è snodata sulle montagne russe tra picchi di fiducia e abissi di depressione prima che arrivasse il tanto atteso via libera. Subordinato, comunque, alla partenza solitaria senza che nessuno del gruppo di lavoro lo seguisse dal Napoli alla Juventus. Dove, comunque, Giuntoli è approdato privo di “scorta” anche perché il club bianconero gli ha messo a disposizione uno staff di collaboratori già operativo. Come ha rilevato recentemente lo stesso dirigente.

«Alla Juventus sono arrivato da poco e ho trovato un gruppo di lavoro straordinario. Con Giovanni Manna lavoro gomito a gomito, ma anche i dirigenti del passato hanno fatto un grande lavoro e in questo momento il club sta usufruendo dei frutti di questo recente passato e di questo grande lavoro. Devo dire che siamo comunque la Juventus, serve equilibrio tra competitività e sostenibilità finanziaria». E, più prosaicamente, ripensare a uno staff che comprenda uomini di fiducia dello stesso Giuntoli impegnato, in questi mesi, anche a valutare gli equilibri interni alla Continassa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Premesso che Manna, che pure è richiesto da altri club, ha appena rinnovato il contratto e appunto gode di stima, è ovvio che il dt voglia rimpinguare lo staff con uomini con cui ha lavorato da tempo e di cui conosce a memoria, diciamo così, gli automatismi. Un paio, guarda un po’, stanno proprio a Napoli: Giuseppe Pompilio e Maurizio Micheli.

La partenza del primo è più semplice perché il suo contratto è in scadenza ed è difficile che il Napoli, dove è arrivato Mauro Meluso, voglia confermarlo: la strada verso Torino è in discesa per ricomporre la coppia che opera insieme fin dai tempi di Carpi. Non dovrebbe però toccare a lui ricoprire il ruolo di capo scouting lasciato libero dalla partenza di Tognozzi e ora gestito da Manna.

Uno dei candidati principali è, appunto, Micheli, considerato uno degli artefici delle scoperte di mercato azzurre in coppia con Leonardo Mantovani. Difficile, però, che Adl se li lasci scappare e non a caso la Juve segue altre piste, comprese quelle estere. Poi, certo, ci sono altri rumors che riguardano Matteo Scala, ora responsabile dei prestiti del Genoa; Stefano Stefanelli, ora ds al Pisa, e, non da ultimo, Giancarlo Romairone, che il “sistema Napoli” l’ha già sfiorato nel ruolo di ds della controllata Bari. Insomma, altri incroci sull’asse Napoli-Juve.

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L’estate scorsa si è rivelata particolarmente impegnativa e indubbiamente anomala anche per uno, come Cristiano Giuntoli, intendiamoci, a cui non fa certo difetto l’abitudine a reggere le pressioni del mercato (anzi). Ma un conto è gestire le trattative per comprare i calciatori, altro (ben altro) una che riguarda se stessi e in cui sei tu il protagonista. Perché Aurelio De Laurentiis gli ha fatto masticare pane duro prima di liberarlo (aveva ancora un anno i contratto) il 30 giugno, la sera prima dell’inizio ufficiale del calciomercato (che, comunque, la Juventus stava portando avanti egregiamente con la regia del ds Giovanni Manna).

Una trattativa che si è snodata sulle montagne russe tra picchi di fiducia e abissi di depressione prima che arrivasse il tanto atteso via libera. Subordinato, comunque, alla partenza solitaria senza che nessuno del gruppo di lavoro lo seguisse dal Napoli alla Juventus. Dove, comunque, Giuntoli è approdato privo di “scorta” anche perché il club bianconero gli ha messo a disposizione uno staff di collaboratori già operativo. Come ha rilevato recentemente lo stesso dirigente.

«Alla Juventus sono arrivato da poco e ho trovato un gruppo di lavoro straordinario. Con Giovanni Manna lavoro gomito a gomito, ma anche i dirigenti del passato hanno fatto un grande lavoro e in questo momento il club sta usufruendo dei frutti di questo recente passato e di questo grande lavoro. Devo dire che siamo comunque la Juventus, serve equilibrio tra competitività e sostenibilità finanziaria». E, più prosaicamente, ripensare a uno staff che comprenda uomini di fiducia dello stesso Giuntoli impegnato, in questi mesi, anche a valutare gli equilibri interni alla Continassa.

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