Cherki e il mercato Juve: Lione in caduta libera, la chiave per il colpo

I bianconeri lo seguono e la crisi del club francese può aiutare: Pogba libera spazio salariale, ma Giuntoli cerca anche altre risorse

In Francia c’è una nobile che, oltre a essere decaduta, rischia seriamente di essere pure retrocessa: si tratta del Lione, che si appresta al terzo cambio di allenatore stagionale, dopo aver già tritato Blanc e Grosso. La crisi dell’altro Olympique in che modo coinvolge la Juventus? C’entra, perché nella squadra transalpina gioca, a corrente alternata, Rayan Cherki: classe 2003, su queste colonne è già stato associato in più occasioni ai bianconeri perché seguito con interesse da almeno un paio d’anni. E sono stati avvistati gli 007 juventini in più occasioni per dare un’occhiata da vicino al gioiellino punto di riferimento pure della Francia Under 21. Cherki era nel mirino dell’ormai ex capo degli osservatori, Tognozzi, ora ds al Granada, ma è un profilo ovviamente conosciuto (e apprezzato) anche da Giuntoli e Manna: si tratta di un trequartista rapido e brevilineo, capace di saltare l’uomo e creare superiorità. In questa tormentata stagione ha agito in diverse posizioni, in base ai differenti allenatori e ai differenti sistemi: da sottopunta nel 3-4-2-1 e nel 4-2-3-1 oppure da esterno nel 4-3-3. Versatile, dunque, e con margini di crescita enormi. Costoso? Sì, tanto, soprattutto qualche mese fa.

La crisi del Lione può sbloccare la trattativa

Ma adesso la situazione può cambiare radicalmente, anche a causa della crisi in cui il club francese è sprofondato, ultimo in classifica in Ligue 1, con lo spettro della retrocessione che aleggia e con la necessità di fare cassa prima che sia troppo tardi. Cherki è un pezzo pregiato dell’argenteria, però il Lione non può sparare troppo alto e non soltanto perché è con le spalle al muro in campionato: il giocatore ha il contratto in scadenza nel 2025, dopo il prolungamento automatico di un anno scattato ad aprile, quindi in estate, in assenza di novità al momento difficilmente immaginabili, sarà a 12 mesi dal decadimento dell’accordo con il Lione. A giugno perciò partirà un assalto da mezza Europa, soprattutto se l’Olympique dovesse retrocedere: la mossa per sorprendere tutti può essere anticipare il colpo a gennaio mettendo sul piatto 20/25 milioni, sfruttando due situazioni favorevoli.

In attesa di verdetto

Il fatto acclarato è che la battaglia di Paul Pogba con il tribunale antidoping è appena cominciata e, presumibilmente, non sarà breve, dopo la richiesta della procura di 4 anni di squalifica, il massimo possibile. Che il francese non sarebbe rientrato in organico già si sapeva, ma ora si ha pure la certezza di poter liberare spazio salariale per altri mesi, in attesa della decisione del club sulla rescissione contrattuale (che non necessariamente sarebbe una strategia conveniente): non avere a libro paga Pogba, con la sospensione dello stipendio, aiuta a preparare un colpo per gennaio, ma la società pensa anche a una cessione a stretto giro di posta, con Iling Jr principale “indiziato”. Il dt bianconero Giuntoli ha analizzato il caso di attualità relativo a Pogba, a Dazn prima del match con il Napoli: «Aspettiamo per Paul l’ultimo grado di giudizio per dire la nostra, vogliamo confrontarci anche con il suo entourage prima di dire qualcosa. Restiamo in attesa, insomma».

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