Addio alla mamma e licenziato dal club: il Natale terribile dell’ex Juve

L'ex giocatore bianconero ha vissuto le ultime ore in modo tremendo: esonerato al funerale della madre
Addio alla mamma e licenziato dal club: il Natale terribile dell’ex Juve© Getty Images

"A Natale si è tutti più buoni", o quasi. Sicuramente non lo è stato il Neftci Baku, squadra del campionato azero, con il proprio allenatore. Di chi si tratta? Adrian Mutu, vecchia conoscenza della Serie A, che ha illuminato con la Fiorentina e che ha fatto parte della rosa della Juve di Capello. Dopo il ritiro, il rumeno è stato prima nominato presidente della Dinamo Bucarest e poi ha intrapreso la carriera da tecnico. E nelle scorse ore è arrivato il primo duro schiaffo in faccia. Il motivo? L'esonero, ma non solo. Anche i tempi e la data in cui è arrivato, già dolorosa per l'ex attaccante.

Mutu, il funerale della madre e l'esonero

"È stato risolto di comune accordo il contratto tra il Neftçi PFK e Adrian Mutu. Il club lo ringrazia per la sua collaborazione e il suo duro lavoro e gli augura successo nelle sue attività future. Allo stesso tempo, esprime le sue più sentite condoglianze per la morte della madre. Il PFK Neftçi, che attualmente sta lottando per risultati elevati nella Premier League e nella Coppa dell'Azerbaigian, invita tutti i suoi tifosi a sostenere e unirsi strettamente attorno alla squadra" - con questa nota ufficiale, la società ha licenziato l'allenatore e il tutto è avvenuto mentre era al funerale della mamma. Quando si dice "avere tatto". Poche righe, dirette, in un momento del tutto fuoriluogo rispetto al calcio. Altro che spirito natalizio.

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Mutu, la Juventus e il 2006 con Capello

Condividere lo spogliatoio con Del Piero, Trezeguet, Ibrahimovic e Zalayeta (per citarne alcuni) di certo non è facile per un attaccante al suo primo anno alla Juventus. Mutu lo ha fatto lasciando anche il segno: 45 presenze, 11 gol e 8 assist tra tutte le competizioni. Un bel bottino per una punta circondata da fuoriclasse. L'anno in bianconero è finito poi nel peggiore dei modi con la retrocessione a tavolino in Serie B, in seguito al processo Calciopoli, e la cessione del calciatore alla Fiorentina. Con la viola è diventato una bandiera. Ha vissuto cinque anni di gol importanti e tante magie.

Forse la sua carriera avrebbe potuto prendere una direzione diversa, dopo la stagione al Chelsea nel 2003/2004. La positività alla cocaina e la squalifica della Fotball Association ne hanno rallentato la crescita. Poi in bianconero ha vissuto una rinascita, che però è durata troppo poco. In Romania è considerato tra i migliori giocatori di sempre e nel 2008 ha inciso anche con l'Italia, prima segnando un gol e poi sbagliando un rigore, respinto dalla famosa parata "mano-piede" di Buffon. Di riconoscenze ne ha ricevute molte, sia in patria sia a Firenze. Ora invece niente abbracci o pacche sulla spalla, ma un "pugno in faccia", in un giorno di dolore. Come non comportarsi a Natale e nella vita, firmato Neftçi.

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"A Natale si è tutti più buoni", o quasi. Sicuramente non lo è stato il Neftci Baku, squadra del campionato azero, con il proprio allenatore. Di chi si tratta? Adrian Mutu, vecchia conoscenza della Serie A, che ha illuminato con la Fiorentina e che ha fatto parte della rosa della Juve di Capello. Dopo il ritiro, il rumeno è stato prima nominato presidente della Dinamo Bucarest e poi ha intrapreso la carriera da tecnico. E nelle scorse ore è arrivato il primo duro schiaffo in faccia. Il motivo? L'esonero, ma non solo. Anche i tempi e la data in cui è arrivato, già dolorosa per l'ex attaccante.

Mutu, il funerale della madre e l'esonero

"È stato risolto di comune accordo il contratto tra il Neftçi PFK e Adrian Mutu. Il club lo ringrazia per la sua collaborazione e il suo duro lavoro e gli augura successo nelle sue attività future. Allo stesso tempo, esprime le sue più sentite condoglianze per la morte della madre. Il PFK Neftçi, che attualmente sta lottando per risultati elevati nella Premier League e nella Coppa dell'Azerbaigian, invita tutti i suoi tifosi a sostenere e unirsi strettamente attorno alla squadra" - con questa nota ufficiale, la società ha licenziato l'allenatore e il tutto è avvenuto mentre era al funerale della mamma. Quando si dice "avere tatto". Poche righe, dirette, in un momento del tutto fuoriluogo rispetto al calcio. Altro che spirito natalizio.

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