"Questa Juventus è da scudetto. E ultimamente si vede pure un gran bel gioco da parte dei bianconeri a dispetto dei luoghi comuni. Chissà dove sono spariti quelli che criticavano Allegri...". La tocca piano ed entra in tackle, come quando giocava, Sergio Brio. Uno dei più forti difensori della ultracentenaria storia juventina. Tredici anni con la maglia bianconera cucita addosso come una seconda pelle per il centrale salentino, che proprio dalla squadra della sua città aveva preso la rincorsa per conquistare la Vecchia Signora. A Torino ha vinto tutto (4 Scudetti, 3 Coppe Italia, 1 Coppa della Coppe, 1 Coppa Uefa, 1 Champions League, 1 Supercoppa Europea e 1 Coppa Intercontinentale), ma a Lecce vive tuttora mantenendo un legame indissolubile con le sue radici. Insomma, chi meglio di lui per giocare in anteprima la sfida di stasera al Via del Mare. Alla sua maniera, senza peli sulla lingua.
Qual è il punto di forza di questa Juve?
«Sicuramente la difesa, che prende pochi gol e sta mostrando una grande solidità nei suoi uomini».
Tra i quali spicca Bremer, che dopo un anno di apprendistato è diventato un leader.
«Mi piace moltissimo. Bremer è un giocatore eccezionale dotato di grande tempismo e senso della posizione in campo. Non ho dubbi: oggi il brasiliano è il miglior difensore della Serie A».
Insieme a lui brilla anche capitan Danilo.
«Lo conosco bene da tanti anni, da quando faceva l’esterno di centrocampo. Ha avuto una trasformazione importante prima da terzino e poi a Torino è diventato un centrale super. Lui e Bremer sono l’asse portante della squadra».