"Cambiaso ricorda Maldini": il jolly di Allegri sempre più protagonista Juve

Il tattico spiega: "I terzini che si accentrano sono un'abitudine, ma fare l'interno con quella disinvoltura è una novità"

Tra lo splendore delle fiammate prepotenti di Vlahovic e quello delle scintille magiche di Yildiz rischia di finire in ombra, come del resto i suoi compagni. Invece se la Juventus brilla sempre di più è perché tutti emettono la propria parte di luce e Andrea Cambiaso in modo particolare. Dall’11 novembre, giorno della vittoria per 2-1 sul Cagliari, il ventitreenne terzino (?) ex Bologna è diventato un titolare fisso della formazione di Allegri, che da allora lo ha schierato dall’inizio in nove delle 10 partite in cui lo ha avuto a disposizione (ha saltato Juve-Roma per squalifica e Salernitana-Juve per un attacco febbrile). Non che prima non giocasse, ma delle precedenti undici partite ne aveva cominciate in campo appena quattro, pur subentrando in altre sei (è rimasto in panchina solo nella sconfitta in casa del Sassuolo).

Cambiaso, il contributo per la crescita Juve

Un percorso abbastanza consueto per i giocatori che arrivano alla Juve da club di medio livello, che Allegri inserisce dando loro il tempo di abituarsi al peso della maglia bianconera. Cambiaso si è abituato in fretta e al terzo campionato in Serie A (prima del prestito al Bologna era al Genoa, da cui la Juve lo acquistò nel 2022) non solo quel peso lo sostiene con disinvoltura, ma alla Juve ha aggiunto qualcosa di suo: un gol e tre assist in campionato, un gol e un assist in Coppa Italia, ma non soltanto quelli. Non è certo solo merito suo se, nelle 10 citate partite in cui ha giocato da Juve-Cagliari in avanti, la squadra bianconera ha segnato 25 gol (2,5 a partita), mentre nelle precedenti undici ne aveva realizzati 17 (1,54 a partita, in pratica uno in meno): tutta la Juve è cresciuta da novembre in avanti, nei singoli e come squadra. A questa crescita, però, soprattutto in fase di costruzione e rifinitura, Cambiaso ha sicuramente dato un contributo particolare grazie a caratteristiche uniche, a cominciare dalla straordinaria duttilità che gli permette di ricoprire almeno quattro ruoli.

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"Cambiaso, giocatore mai visto"

Per analizzare meglio queste caratteristiche abbiamo chiesto aiuto ad Adriano Bacconi, precursore dell’analisi tattica in tv, collaboratore, tra gli altri, di Marcello Lippi in Nazionale e oggi online, in diretta dal lunedì al venerdì, a “House of calcio” su Youtube e Twitch, dove analizza partite e squadre attraverso IM Coach, la stessa app usata delle squadre di Serie A. «Cambiaso alla Juve ha accentuato ancora la duttilità già mostrata l’anno scorso al Bologna. Ha una grande intelligenza predittiva anche in fase difensiva, spesso sottolineata meno rispetto alla sua capacità di giocare con entrambi i piedi e su entrambe le fasce. Una dote che gli permette di riposizionarsi sempre nel corridoio giusto per non concedere la profondità. Ricorda Paolo Maldini per corsa e capacità di usare destro e sinistro, ma in più, senza essere sacrileghi, sta emergendo anche in zone inesplorate come quelle al centro del campo: siamo ormai abituati, da quando ha iniziato a utilizzarli Guardiola, a terzini che giocano a piede invertito o entrano dentro al campo, ma un esterno capace di fare stabilmente la mezzala con questa disinvoltura non si era ancora visto».

"Cambiaso, jolly di Allegri con Danilo e McKennie"

Mezzala di ruolo, come ad esempio domenica a Lecce quando Allegri ha inserito Weah al posto di Miretti, spostando proprio Cambiaso in posizione effettiva di interno, oppure mezzala “a intermittenza”, quando si accentra partendo dalla posizione di esterno e passa a giocare in mezzo al campo. «La grande duttilità può rischiare di diventare un limite, è successo in passato a giocatori che non hanno mai trovato un ruolo. Ma per ora per lui è un valore ed è un valore in questa Juve: Cambiaso è il terzo jolly scoperto da Allegri in questa squadra, dopo Danilo e McKennie. Quando lui e il texano sono dalla stessa parte non si capisce chi sia l’interno e chi l’esterno e questo aumenta l’imprevedibilità». Escursioni nelle zone centrali che Cambiaso rende particolarmente efficaci grazie a due qualità specifiche, sottolinea Bacconi: «una grande capacità di leggere lo spazio e il tempo giusti per ricevere la palla e la capacità, grazie a visione di gioco e abilità con entrambi i piedi, di eseguire la giocata senza troppi tocchi preparatori. Questo gli permette di rubare un tempo di gioco agli avversari e di sorprenderli». E gli avversari della Juve fanno sempre più fatica a impedire ai bianconeri di segnare. Anche per merito di Cambiaso.

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Tra lo splendore delle fiammate prepotenti di Vlahovic e quello delle scintille magiche di Yildiz rischia di finire in ombra, come del resto i suoi compagni. Invece se la Juventus brilla sempre di più è perché tutti emettono la propria parte di luce e Andrea Cambiaso in modo particolare. Dall’11 novembre, giorno della vittoria per 2-1 sul Cagliari, il ventitreenne terzino (?) ex Bologna è diventato un titolare fisso della formazione di Allegri, che da allora lo ha schierato dall’inizio in nove delle 10 partite in cui lo ha avuto a disposizione (ha saltato Juve-Roma per squalifica e Salernitana-Juve per un attacco febbrile). Non che prima non giocasse, ma delle precedenti undici partite ne aveva cominciate in campo appena quattro, pur subentrando in altre sei (è rimasto in panchina solo nella sconfitta in casa del Sassuolo).

Cambiaso, il contributo per la crescita Juve

Un percorso abbastanza consueto per i giocatori che arrivano alla Juve da club di medio livello, che Allegri inserisce dando loro il tempo di abituarsi al peso della maglia bianconera. Cambiaso si è abituato in fretta e al terzo campionato in Serie A (prima del prestito al Bologna era al Genoa, da cui la Juve lo acquistò nel 2022) non solo quel peso lo sostiene con disinvoltura, ma alla Juve ha aggiunto qualcosa di suo: un gol e tre assist in campionato, un gol e un assist in Coppa Italia, ma non soltanto quelli. Non è certo solo merito suo se, nelle 10 citate partite in cui ha giocato da Juve-Cagliari in avanti, la squadra bianconera ha segnato 25 gol (2,5 a partita), mentre nelle precedenti undici ne aveva realizzati 17 (1,54 a partita, in pratica uno in meno): tutta la Juve è cresciuta da novembre in avanti, nei singoli e come squadra. A questa crescita, però, soprattutto in fase di costruzione e rifinitura, Cambiaso ha sicuramente dato un contributo particolare grazie a caratteristiche uniche, a cominciare dalla straordinaria duttilità che gli permette di ricoprire almeno quattro ruoli.

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