Pagelle Juve: McKennie il migliore, Cambiaso fatica, Vlahovic sciagurato

Voti e giudizi della squadra bianconera, sconfitta 1-0 dall'Inter a San Siro: Szczesny si traveste da Superman, Bremer prezioso e feroce, Rabiot in calo agonistico

L’Inter batte la Juve di corto muso e si cuce un altro pezzetto di scudetto sulla maglia. A San Siro è decisivo l’autogol di Gatti nel primo tempo. La squadra di Allegri incassa la seconda sconfitta stagionale e scivola a -4 dal primo posto, con la squadra di Inzaghi che ha anche una partita da recuperare (contro l'Atalanta). La Juve torna a Torino battuta ma non proprio ridimensionata. Danilo e compagni tengono botta nonostante comprendano facilmente, minuto dopo minuto, come l’avversario sia più forte

Pagelle Juve: Szczesny 7.5

Gli gira intorno un sacco di roba nell'area affollata del primo tempo, ma non deve esibirsi mai. Neppure può farlo sull'autorete di Gatti. Al 24' della ripresa si traveste da Superman per murare la volée di Barella, ma non è nulla rispetto al successivo intervento su Arnautiovic: immenso.

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Gatti 5

All'alba del match anticipa Lautaro con una scivolata da antologia. Un colpo che autorizza a preconizzare una prova scintillante e feroce al contempo. Invece pian piano perde le misure e le distanze in complicità con Cambiaso. Non legge bene i movimenti, come spesso gli capita, ed è in ritardo nella chiusura su Thuram: la deviazione di petto in porta non è solo sfortuna.
Alex Sandro (44' st) ng

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Bremer 7

Monumentale nell'anticipo su Thuram al 25' del primo tempo. Attento e rapido. Anche lui, però, è rimasto sorpreso dall'inserimento di Pavard che ha generato il vantaggio nerazzurro. Nella ripresa è prezioso e feroce nelle chiusure a campo largo.

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Danilo 6

Il problema non è tanto che l'ammonizione gli farà saltare la sfida con l'Udinese, quanto che aveva colpito nettamente il pallone senza poi toccare l'avversario. Dettagli (o forse no…) in un primo tempo di grande dedizione e sacrificio.

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Cambiaso 5.5

Avvio non semplicissimo, con una evidente sofferenza al cospetto del dinamismo preciso di Dimarco a cui concede perfino una conclusione perché è in ritardo nella chiusura. Fatica anche nei consueti movimenti a incrociare dentro nella metà campo avversaria: sconta rapidità e fisicità in confronto agli avversari. In grande difficoltà a inizio ripresa.
Miretti (44' st) ng

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McKennie 7

Indiscutibilmente il migliore della Juventus per dinamismo, intraprendenza e utilità nelle due fasi. Tampona e costruisce: memorabile la fuga al termine della quale serve lo sciagurato Vlahovic: l'azione avrebbe meritato un'accoglienza decisamente più consona. E non si scarica mai: encomiabile.
Alcaraz (45' st) ng

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Locatelli 5.5

Qualche buona apertura, solito gran lavoro in assistenza alla difesa, però… Però difetta in dinamismo quando il campo si apre e l'azione si ribalta: la corsa è un po' troppo, come dire, controllata. E anche lui si perde l'inserimento di Pavard nel momento clou. Difetta anche nella pressione su Calhanoglu, troppo libero di impostare la manovra e di cercare il tiro, come a inizio ripresa. Poi, certo, ne sporca anche tante, eh.

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Rabiot 5.5

Fermo da due settimane per un problema al polpaccio, mostra una evidente carenza agonistica che inevitabilmente non gli permette di srotolare la corsa e la potenza con le quali sa fare la differenza. Anche il aggio d'azione è limitato. Patisce molto, infatti, il confronto con un Barella all'opposto assai “di gamba” e non va in pressione sul cross da cui nasce il gol avversario. Cresce un poco nella ripresa e la Juve ne giova almeno un poco.

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Kostic 6

Al 26' del primo tempo inventa una discesa di tecnica e forza che servono a ricordare il motivo per cui è stato giudicato uno dei migliori esterni di fascia d'Europa un paio di stagioni fa. Impreciso alla conclusione, però, in avvio di ripresa.

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Weah (21' st) 6

Adeguato spirito in spinta, qualche latitanza in copertura ma in quella fase del match ci può stare.

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Vlahovic 5

Approccia la sfida con un eccesso di agonismo e di conseguente nervosismo che lo fanno cadere nelle provocazioni degli avversari. L'ammonizione per proteste – plateali, dopo l'avviso precedente di Maresca – a metà primo tempo è un vulnus pesantissimo. Ancora più grave, però, è lo stop sbagliato alla mezzora sul passaggio delizioso di McKennie. Altra spia di un controproducente eccesso di foga ed errore che pesa come un macigno nell'economia di una gara a cui la Juve era rimasta aggrappata con i denti. E, non solo per caso, l'errore precede di pochissimo il gol degli avversari: vecchia regola… Anche nella ripresa gli manca sempre qualche centimetro per fare il metro e arrivare alla zampata. Un netto passo indietro rispetto alle ultime scintillanti prove.

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Yildiz 6

Si abbassa fino alla linea della tre quarti per cercare di cucire la manovra e di trovare lo scambio con Vlahovic. Qualche volta il giochino gli riesce pure, in altre (troppe) non funziona l'intesa con il compagno di reparto. In ogni caso è l'unico che offre la sensazione di poter accendere una scintilla e di determinare un minimo di superiorità numerica. Prende anche un sacco di botte, ma non riesce a incidere.

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Chiesa (21' st) 5.5

Un paio di strappi e di cross, ma non riesce a incidere come avrebbe sperato Allegri.

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All. Allegri 6

Netta sofferenza in avvio dei due tempi, ma la squadra non è mai uscita dalla partita e, anzi, ha costruito una clamorosa palla gol prima dello svantaggio. Certo ha concesso il pallino all'Inter, ma più che una scelta è stata la una conseguenza della evidente disparità di valori in campo, aggravati pure alla serataccia di Vlahovic. E neanche i cambi bastano a riagguantare la situazione. Non è il “corto muso” che si aspettava.

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L’Inter batte la Juve di corto muso e si cuce un altro pezzetto di scudetto sulla maglia. A San Siro è decisivo l’autogol di Gatti nel primo tempo. La squadra di Allegri incassa la seconda sconfitta stagionale e scivola a -4 dal primo posto, con la squadra di Inzaghi che ha anche una partita da recuperare (contro l'Atalanta). La Juve torna a Torino battuta ma non proprio ridimensionata. Danilo e compagni tengono botta nonostante comprendano facilmente, minuto dopo minuto, come l’avversario sia più forte

Pagelle Juve: Szczesny 7.5

Gli gira intorno un sacco di roba nell'area affollata del primo tempo, ma non deve esibirsi mai. Neppure può farlo sull'autorete di Gatti. Al 24' della ripresa si traveste da Superman per murare la volée di Barella, ma non è nulla rispetto al successivo intervento su Arnautiovic: immenso.

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