Alcaraz e Cambiaso, segnali ad Allegri. Djaló, chance per l'esordio Juve

Davanti a 400 tifosi e alla dirigenza, il tecnico rivoluziona la squadra provando il trio offensivo e la difesa a quattro: il 4-3-3 può essere la novità tattica per dare la scossa ai giocatori e creare nuovo entusiasmo in grado di invertire il trend negativo

Cambiare tutto per ritrovare la vera Juventus e invertire la rotta decadente intrapresa nelle ultime settimane. Dopo lo sprazzo di tridente visto a Verona (Yildiz, Vlahovic e Chiesa insieme in campo per una manciata di minuti), l’esperimento è continuato, anche se con altri interpreti, alla Continassa. Nell’allenamento aperto della tarda mattinata di ieri sono andate in scena non soltanto le prove di un attacco a tre, ma pure di una difesa a quattro, anche in questo caso preannunciata dalla sfida di domenica, quando la Juventus è stata ridisegnata passando dal classico 5-3-2 al 4-3-3.

Allegri, le prove di tridente

Non si nasconde Massimiliano Allegri davanti ai 400 tifosi accorsi, e festanti, sulla tribunetta del campo di allenamento. Accanto alla scossa psicologica, con la necessità di resettare e cambiare l’approccio alla gara, c’è la novità tattica per invertire il corso delle cose, un’alternativa super offensiva per ritrovare la vittoria che manca, in casa bianconera, da un mese (3-0 a Lecce). Nella partitella finale si affrontano due squadre schierate a specchio: in pettorina rosa Vlahovic, sceso in campo con uno scaldamuscolo al titanio che gli permettere di conservare a temperatura costante il polpaccio sinistro, e Chiesa che sono supportati, a destra, da Cambiaso, chiamato a dare una spinta in avanti. E non è un caso che più volte Allegri lo abbia invitato ad allargarsi, compito che l’ex Bologna ha svolto con impegno e dedizione, tant’è che in un’azione di contropiede proprio dai piedi di Cambiaso, sceso fino sulla linea di fondo, sia partito l’assist per il raddoppio di Chiesa.

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Juve, Alcaraz in ascesa

Sull’altro fronte, in maglia gialla, il centravanti Milik viene affiancato a destra da Nonge, mezzala adattato nella circostanza al ruolo di ala, e a sinistra da Yildiz, sempre particolarmente frizzante nelle sue scorribande offensive. Contemporaneamente anche la linea difensiva viene rivoluzionata: Bremer e Rugani sono i centrali della formazione in rosa, che ha come terzini Weah a destra e Kostic a sinistra, entrambi con caratteristiche a forte trazione anteriore, al pari di Iling Junior, proposto a sinistra, insieme con Fagioli schierato a destra ovviamente per necessità di numeri, come terzino ai fianchi di Gatti e del nuovo acquisto Djaló, atteso ancora al debutto, nella squadra dei gialli.

Nonostante Allegri abbia detto di non fossilizzarsi sui moduli, la volontà di riordinare le idee può produrre un assetto diverso per trasmettere nuovi stimoli al gruppo. Schierare insieme Yildiz e Chiesa ai lati di Vlahovic può così diventare la novità: in questo modo il tecnico non rinuncerebbe a due dei calciatori più forti dal punto di vista tecnico e metterebbe a disposizione di Vlahovic giocatori in grado di fornire assist e qualità. Vlahovic e Chiesa, i bomber. Ma non soltanto. Cambiaso e Alcaraz in grande spolvero.

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Juventus, Vlahovic e Chiesa in gol

La Juventus cerca di superare la crisi puntando sull’unità del gruppo dove però sono i singoli a mettersi in luce. A sbloccare la partitella che, nonostante i tridenti offensivi di entrambe le squadre, stagnava sullo 0-0, ci hanno pensato i due bianconeri che, tra alti e bassi, hanno segnato di più in stagione: Vlahovic, a quota 13, e Chiesa, a quota 6. Il serbo ha battuto Szczesny di sinistro dopo un ottimo scambio tra Alcaraz e Chiesa al limite dell’area. Raddoppio griffato da Fede sull’assist preciso di Cambiaso. Vedere soprattutto Chiesa ritrovare confidenza con il gol è un buon segnale per Massimiliano Allegri in vista della sfida casalinga di domenica contro il Frosinone.

Vlahovic infatti, tranne che contro l’Inter, è sempre andato a segno nelle sei partite disputate nel 2024, firmando anche due doppiette, mentre è Chiesa che si è involuto, frenato anche dagli acciacchi che lo hanno costretto a saltare tre partite nel 2024 e a gestirsi nelle altre quattro, in cui è stato schierato soltanto una volta da titolare. Il gol può restituirgli quell’entusiasmo e quella consapevolezza dei suoi mezzi che sono venuti ultimamente a mancare perché non sorretto dalla condizione fisica.

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Mattinata di festa alla Continassa. E Djaló...

Hanno messo in mostra talento e voglia l’ultimo arrivato Alcaraz, che sta iniziando a dialogare con i compagni, e Cambiaso, tra i più propositivi. Vlahovic e Chiesa sono andati in gol quando però la dirigenza della Juventus aveva già lasciato la Continassa: l’ad Maurizio Scanavino, che ha parlato a lungo con Allegri, il dt Cristiano Giuntoli e il ds Giovanni Manna hanno infatti assistito soltanto alla prima parte dell’allenamento, caratterizzata dal riscaldamento e dagli esercizi con il pallone. I gol sono riusciti invece a infiammare i 400 tifosi, abbonati o appartenenti agli Juve Club, presenti nella tribunetta: un clima quasi da stadio, con Vlahovic, Gatti e Cambiaso tra i più gettonati, ma anche Szczesny e Milik sono stati a lungo inneggiati da una claque di polacchi che hanno esibito striscione e pure la bandiera del Paese. E a fine allenamento, con la squadra che ha salutato da centrocampo il popolo bianconero, Yildiz e Kostic si sono avvicinati alla staccionata e hanno regalato le loro magliette per la gioia dei fortunati che sono riusciti a prenderle al volo.

Erano ovviamente assenti gli infortunati Danilo, Perin e Kean, che stanno lavorando a parte. All’appello in campo mancava anche Mattia De Sciglio, alle prese con un sovraccarico del soleo destro: per lui, fermo dai primi di maggio, si allontana la possibilità di tornare presto nella lista dei convocati. Alex Sandro invece ha svolto un lavoro di scarico dopo due giorni di carichi. Contro il Frosinone Allegri potrebbe dover affrontare una piccola emergenza in difesa se non dovesse recuperare Alex Sandro, ma c’è la possibilità di vedere l’esordio di Djaló, che si è mosso bene al centro della difesa a quattro assieme a Gatti.

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Cambiare tutto per ritrovare la vera Juventus e invertire la rotta decadente intrapresa nelle ultime settimane. Dopo lo sprazzo di tridente visto a Verona (Yildiz, Vlahovic e Chiesa insieme in campo per una manciata di minuti), l’esperimento è continuato, anche se con altri interpreti, alla Continassa. Nell’allenamento aperto della tarda mattinata di ieri sono andate in scena non soltanto le prove di un attacco a tre, ma pure di una difesa a quattro, anche in questo caso preannunciata dalla sfida di domenica, quando la Juventus è stata ridisegnata passando dal classico 5-3-2 al 4-3-3.

Allegri, le prove di tridente

Non si nasconde Massimiliano Allegri davanti ai 400 tifosi accorsi, e festanti, sulla tribunetta del campo di allenamento. Accanto alla scossa psicologica, con la necessità di resettare e cambiare l’approccio alla gara, c’è la novità tattica per invertire il corso delle cose, un’alternativa super offensiva per ritrovare la vittoria che manca, in casa bianconera, da un mese (3-0 a Lecce). Nella partitella finale si affrontano due squadre schierate a specchio: in pettorina rosa Vlahovic, sceso in campo con uno scaldamuscolo al titanio che gli permettere di conservare a temperatura costante il polpaccio sinistro, e Chiesa che sono supportati, a destra, da Cambiaso, chiamato a dare una spinta in avanti. E non è un caso che più volte Allegri lo abbia invitato ad allargarsi, compito che l’ex Bologna ha svolto con impegno e dedizione, tant’è che in un’azione di contropiede proprio dai piedi di Cambiaso, sceso fino sulla linea di fondo, sia partito l’assist per il raddoppio di Chiesa.

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