TORINO - La Juventus è dentro o fuori dalla Superlega? Dentro. Anche se forse bisognerebbe chiedersi di quale Superlega stiamo parlando e, in ogni caso, resterebbe una posizione virtuale o, tutt'al più, teorica. Ma proviamo ad andare con ordine.
La situazione del 2021
La Juventus era una delle dodici società fondatrici della Superlega, intesa come società nata nel 2021 e presentata al mondo nella notte tra il 18 e 19 aprile. Società che nel giro di qualche giorno vide arrivare il recesso di otto società e la mancata adesione dell'Inter (che aveva aderito con la condizione dell'ok della proprietà che non lo diede). Ma per uscire da quella società non bastava (e non basta) una lettera in cui si esprime la propria volontà di recedere dalla società, perché esistono una serie di clausole e vincoli che rendono onerosissima la fuga, ma soprattutto i 12 club, cosiddetti fondatori, hanno diritto di veto sulla fuoriuscita di un membro.
Il no di Real e Barcellona
Quindi, cosa è successo quest'estate? Il 6 giugno la Juventus ha inviato una lettera a Real Madrid e Barcellona per iniziare una discussione sulla fuoriuscita dalla Superlega (che faceva parte dell'accordo con l'Uefa). Il 13 luglio, come si legge in una nota dell'ultima semestrale, «a seguito di tali discussioni e tenuto conto di alcune divergenze nell'interpretazione degli accordi applicabili al Progetto Super League, ha avviato la procedura di uscita». Il 20 settembre «ha notificato a tutte le parti interessate (ovvero Barcelona, Real Madrid e tutti gli altri club aderenti al Progetto Super League fin dall'inizio) la decisione definitiva di recedere dall'accordo, chiedendo il loro consenso scritto». A quel punto gli altri 8 club non hanno proprio risposto (ritenendosi fuori dal progetto), Real e Barça hanno rifiutato il consenso. Così, tecnicamente, la Juventus è ancora dentro l'accordo perché per uscire è espressamente necessario il consenso degli altri.