Juve, 8 punti conquistati in extremis
In tutto otto punti conquistati nei minuti di recupero, quattro pareggi trasformati in vittorie che non possono certo essere frutto solo del caso. Tanto più che, in quelle poche concitate centinaia di secondi che passano tra il 90’ e il fischio finale dell’arbitro, la Juventus di punti non ne ha invece perso nemmeno uno. Solo due volte ha preso gol, la clamorosa autorete di Gatti nella sciagurata partita in casa del Sassuolo, ma stava già perdendo per la rete di Pinamonti all’82’, e il citato effimero pareggio di Carboni per il Monza prima della risposta di Gatti. Un rendimento oltre il 90’ in cui c’entra sicuramente quello spirito condensato nel motto già citato e tramandato di giocatore in giocatore, dall’ambiente stesso, ma non solo.
C’entra la capacità di mantenere la lucidità fino all’ultimo secondo, decisiva nelle azioni costruite dei gol al Verona e al Monza, e c’entra un’ottima condizione fisica senza la quale mantenere quella lucidità sarebbe impossibile. C’entra la capacità dei giocatori che entrano nella ripresa di calarsi immediatamente nella partita con la giusta intensità e quella dell’allenatore di scegliere quelli giusti e nelle posizioni giuste.
Juve, determinazione e concentrazione
C’entrano quella determinazione e quella concentrazione assolute che la Juventus fino a poche settimane fa esibiva fin dal fischio d’inizio, sulle quali aveva costruito lo straordinario percorso delle prime ventuno giornate e che pareva avere smarrito. Col Frosinone le ha ritrovate nel finale, da domenica a Napoli deve tornare a metterle in campo dal primo minuto. Perché la capacità di conquistare le vittorie nel recupero è un punto di forza, ma se si può è meglio riuscirci prima.