Juve, l'orgoglio di un diritto: la reazione di squadra e dirigenza al Mondiale

Assumono più peso le frasi di Allegri sui piazzamenti per la Champions, tra l'altro negata a tavolino ad una squadra che l'aveva conquistata sul campo anche questa stagione

Parola d’ordine: basso profilo. Il giorno dopo aver incassato l’ufficialità del diritto a partecipare al Mondiale per club del 2025, alla Continassa nessuno ha sparato i fuochi d’artificio per festeggiare né ha dato pacche sulle spalle a colleghi o compagni per la gioia. Certo è inutile negare che ci sia la soddisfazione per aver raggiunto una simile competizione, ma le reazioni sono state pacate seppure differenti a seconda dei “settori” del club. Ovvio, del resto, che negli uffici della dirigenza si vedesse qualche sorriso in più non fossaltro per il fatto che quei 50 milioni di bonus garantiti fin dalla qualificazione rappresentano un plus notevole nell’ottica di risanamento dei conti: una cifra “aleatoria”, perché l’esclusione giudiziale dalle Coppe ha impedito alla Juventus di poter disporre del proprio destino nel ranking, e che adesso invece è reale e dunque consente di pianificare con maggiore certezza il budget prossimo venturo. In attesa, si capisce, che vi sia anche la certezza della qualificazione alla prossima Champions League extra-large. E qui entra in gioco l’altro ambito del “movimento” bianconero: quello della squadra.

Nel gruppo non ci sono state particolari riferimenti alla vicenda, anche se qualche discorso sulla partite di Barcellona lo si è intrattenuto tra i giocatori, ma è logico che questo traguardo sia comunque un motivo di orgoglio e un’ulteriore spinta a ripartire verso l’obiettivo Europa. Del primo ambito fanno certamente parte coloro che hanno contribuito a conquistare questa partecipazione che, tra l’altro, spiega plasticamente come la Juventus non sia stata poi questo disastro osceno nelle ultime edizioni di Champions soprattutto al cospetto dei competitor italiani. Eh sì, perché non va dimenticato che il ranking tiene conto dei risultati in Europa maturati nelle ultime 4 stagioni e che i bianconeri quest’anno non hanno potuto migliorarlo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Quindi sì: nell’immediatezza è demerito del Napoli che si è fatto eliminare dal Barcellona, ma nello “storico” è innegabile (lo dicono i numeri) che la Juventus abbia mantenuto una migliore costanza di rendimento. E chissà se i fatti inoppugnabili non possano anche aiutare la “comprensione del testo” quando Massimiliano Allegri ricorda come la Juve si sia sempre qualificata in Champions League sebbene in presenza di un’evidente fine ciclo dopo i nove scudetti e a differenza di altri club pur (giustamente eh) celebrati. Insomma: non si tratta di una “diminutio” o di una volontà di accontentarsi, ma è evidente che in questi ultimi anni la Juventus subisca una distorsione nella percezione e dunque nelle reazioni che la riguardano, e non solo nell’ambito sportivo.

Quanto ai giocatori, il focus dei commenti è stato più sulla partita dell’Olimpico di Barcellona perché il 2025 in fondo è troppo lontano, tra rinnovi in essere e discorsi di mercato. E però la voglia di partecipare a quelle sfide è aumentata e chissà che l’atmosfera di Champions non abbia fatto tornare a galla quella voglia di rivincita che ha indubbiamente amplificato le potenzialità bianconere in avvio di stagione. Una rivalsa, e lo ha chiarito bene Allegri, che passa dalla sfida di domenica contro il Genoa, anche se il 2025, adesso, non è più un’ipotesi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Parola d’ordine: basso profilo. Il giorno dopo aver incassato l’ufficialità del diritto a partecipare al Mondiale per club del 2025, alla Continassa nessuno ha sparato i fuochi d’artificio per festeggiare né ha dato pacche sulle spalle a colleghi o compagni per la gioia. Certo è inutile negare che ci sia la soddisfazione per aver raggiunto una simile competizione, ma le reazioni sono state pacate seppure differenti a seconda dei “settori” del club. Ovvio, del resto, che negli uffici della dirigenza si vedesse qualche sorriso in più non fossaltro per il fatto che quei 50 milioni di bonus garantiti fin dalla qualificazione rappresentano un plus notevole nell’ottica di risanamento dei conti: una cifra “aleatoria”, perché l’esclusione giudiziale dalle Coppe ha impedito alla Juventus di poter disporre del proprio destino nel ranking, e che adesso invece è reale e dunque consente di pianificare con maggiore certezza il budget prossimo venturo. In attesa, si capisce, che vi sia anche la certezza della qualificazione alla prossima Champions League extra-large. E qui entra in gioco l’altro ambito del “movimento” bianconero: quello della squadra.

Nel gruppo non ci sono state particolari riferimenti alla vicenda, anche se qualche discorso sulla partite di Barcellona lo si è intrattenuto tra i giocatori, ma è logico che questo traguardo sia comunque un motivo di orgoglio e un’ulteriore spinta a ripartire verso l’obiettivo Europa. Del primo ambito fanno certamente parte coloro che hanno contribuito a conquistare questa partecipazione che, tra l’altro, spiega plasticamente come la Juventus non sia stata poi questo disastro osceno nelle ultime edizioni di Champions soprattutto al cospetto dei competitor italiani. Eh sì, perché non va dimenticato che il ranking tiene conto dei risultati in Europa maturati nelle ultime 4 stagioni e che i bianconeri quest’anno non hanno potuto migliorarlo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...
1
Juve, l'orgoglio di un diritto: la reazione di squadra e dirigenza al Mondiale
2
Pagina 2