Vlahovic senza testa, involuzione Chiesa, Miretti ci prova: le pagelle Juve

Voti e giudizi della deludente sfida dello Stadium contro il Genoa: Cambiaso serve palle preziose, Rabiot e Iling alzano il ritmo del gioco

Juve-Genoa si è conclusa con uno 0-0 deludente per la squadra di Allegri. Un primo tempo ben sintetizzato dalla chance in contropiede sciupata da Vlahovic con un passaggio impreciso per Chiesa: in tutta la prima frazione si è vista una squadra prigioniera di una circolazione lenta della palla e della difficoltà di verticalizzare frustrata, per di più, da errori individuali nelle scelte finali. Nella ripresa una reazione sul piano emotivo si è vista: i pali di Iling e Kean lo testimoniano. Ma è troppo poco. La Juve ha faticato nuovamente nel "fare la partita": il 66% di possesso palla ribadisce che i numeri, soprattutto nel calcio, non vadano mai letti in maniera asettica: troppi passaggi laterali senza la capacità di verticalizzare rendono questo dato una statistica sterile. E nel finale l'espulsione di Vlahovic che restituisce l'idea di grande nervosismo e impotenza generale.

Pagelle Juve: Szczesny 7

Un solo intervento, ma decisivo, per mantenere la porta inviolata. In avvio di partita il Genoa si rende subito pericoloso con una girata di testa di Bani, su cross di Gudmundsson, che costringe il portiere polacco a distendersi in volo per respingere in angolo. Ottimo riflesso, poi amministra senza sforzi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Gatti 6.5

Attaccante aggiunto, almeno nel primo tempo, quando è il più pericoloso tra i bianconeri: se tocca a un difensore provare il tiro per due volte nell’arco di pochi minuti, partendo dalle retrovie, significa che l’attacco juventino ha qualche problema.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Bremer 6.5

Solito dinamismo e fisicità. Esce vincitore dal duello personale con Retegui. Inspiegabile che il ct del Brasile Dorival Júnior non l’abbia convocato per le prossime due amichevoli della Seleçao.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Danilo 5.5

Il ritiro pre Genoa non gli ha trasmesso la serenità necessaria per vestire la fascia di capitano. Retegui lo fa innervosire e il brasiliano rischia di cadere nella provocazione. Vitinha poi lo costringe al fallo e rimedia il cartellino giallo. Un senatore come lui dovrebbe gestire meglio la pressione del momento.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Cambiaso 6.5

Nel finale dai suoi piedi sono partiti i palloni migliori verso l’area avversaria (due volte per Vlahovic), mentre nel primo tempo si è messo in evidenza nella fase difensiva con un grandioso anticipo su Messias.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

McKennie 5.5

Meno intraprendente e pungente rispetto alle ultime uscite. Al mago degli assist stavolta non è riuscita la magia di un passaggio vincente, limitato in partita dal problema alla spalla.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Locatelli 5.5

Sotto tono, come tutta la squadra. Dovrebbe impostare l’azione, ma si limita a fare girare la palla. Fa il compitino, senza però ingegnarsi, anzi con la paura di sbagliare. Attento nella fase difensiva.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Miretti 6

Ha il merito di provarci, anche se poi è impreciso, anche se sbaglia passaggi ed è indeciso nelle scelte al limite dell’area, ma almeno si è svegliato dal torpore e ha mostrato volontà e dinamismo. Buoni recuperi, cala alla distanza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Kostic 6

Reduce da due panchine consecutive, il serbo è apparso, soprattutto nel primo tempo, un po’ rivitalizzato rispetto agli ultimi due mesi con tanto di cross sfornato per Gatti. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Vlahovic 3

Partiamo dal finale choc, con l’espulsione per proteste nel recupero. Un campione del suo calibro deve usare la testa, e non soltanto per cercare di fare gol. Assurdo farsi buttare fuori per un battibecco con l’arbitro che gli ha fischiato un fallo in attacco. Giua prima estrae il cartellino giallo, ma dopo che il serbo gli dice “bravo”, reitera il giallo, che diventa rosso. Il suo atteggiamento danneggia tutta la squadra che andrà, tra due settimane, a Roma contro la Lazio senza il serbo e senza Milik, infortunato. Il nervosismo non è un alibi, ma una costante dei 90’ in campo. Prima l’incomprensione imbarazzante con Chiesa nel contropiede azionato da Miretti, poi due occasioni di testa non sfruttate. Avrà tempo e modo per riflettere.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Chiesa 4

Qualche apprensione nel riscaldamento per una botta al costato, ma è in campo regolarmente anche se sembra avulso dal gioco. Un tempo saltava gli avversari come birilli, con le sue progressioni, adesso si conta soltanto la sua involuzione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Iling Junior (14’ st) 6.5

Qualche sgroppata sulla fascia, talvolta però pasticcia un po’. Il palo gli impedisce di esultare.

Rabiot (14’ st) 6

Dopo due settimana di stop per infortunio si rivede il francese e il suo impatto è subito positivo: un recupero alto, un paio di sportellate con gli avversari, una presenza che si fa sentire sia tra i compagni di squadra sia tra gli avversari.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Yildiz (14’ st) 6

Qualche spunto che però non cambia il corso della gara.

Weah (33’ st) ng

Kean (37’ st) 6

Dopo il ritorno con l’Atalanta, Allegri gli concede altri minuti, troppo pochi per dare una svolta alla partita, ma sufficienti per colpire il palo con un destro secco dal limite.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

All. Allegri 5

I numeri dicono sette punti in 8 partite. Neppure il ritiro riesce a dare tranquillità all’ambiente. Di questo passo la Champions è a rischio. Ma c’è da chiedersi quanto abbia ancora la squadra in mano.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Juve-Genoa si è conclusa con uno 0-0 deludente per la squadra di Allegri. Un primo tempo ben sintetizzato dalla chance in contropiede sciupata da Vlahovic con un passaggio impreciso per Chiesa: in tutta la prima frazione si è vista una squadra prigioniera di una circolazione lenta della palla e della difficoltà di verticalizzare frustrata, per di più, da errori individuali nelle scelte finali. Nella ripresa una reazione sul piano emotivo si è vista: i pali di Iling e Kean lo testimoniano. Ma è troppo poco. La Juve ha faticato nuovamente nel "fare la partita": il 66% di possesso palla ribadisce che i numeri, soprattutto nel calcio, non vadano mai letti in maniera asettica: troppi passaggi laterali senza la capacità di verticalizzare rendono questo dato una statistica sterile. E nel finale l'espulsione di Vlahovic che restituisce l'idea di grande nervosismo e impotenza generale.

Pagelle Juve: Szczesny 7

Un solo intervento, ma decisivo, per mantenere la porta inviolata. In avvio di partita il Genoa si rende subito pericoloso con una girata di testa di Bani, su cross di Gudmundsson, che costringe il portiere polacco a distendersi in volo per respingere in angolo. Ottimo riflesso, poi amministra senza sforzi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...